117. Atti dell'Associazione fra gli utenti di caldaie a vapore

Dal 31 gennaio 1912 (esercizio XXII, n. 1) §Atti della prima associazione italiana fra gli utenti di caldaie a vapore§.

Sottotitolo Avente sede in Milano con succursali in Toscana e nel Veneto poi Sede e direzione a Milano, Uffici regionali a Firenze e Padova. Uffici succursali a Cremona, Livorno, Venezia e Verona poi Sede e direzione a Milano. Uffici regionali a Firenze e Padova. Uffici succursali a Cremona, Livorno e Verona poi Sede e direzione a Milano. Uffici regionali a Firenze e Padova. Uffici succursali a Livorno e Verona. Recapiti a Brescia, Cremona e Mantova.
Luogo Milano.
Durata 1891 (a. I, esercizio 1891) - 1° settembre 1922 (esercizio XXXII, n. 4-5). L'anno XVI è dedicato al rendiconto della ottava riunione dei delegati delle Associazioni italiane fra gli utenti di caldaie a vapore, tenuta in Milano nei giorni 21, 22, 23 settembre 1906; l'anno XVIII al rendiconto della nona riunione dei delegati delle associazioni italiane tra gli utenti di caldaie a vapore tenuta in Alessandria nei giorni 22, 23, 24 ottobre 1908. Dal 1919 ogni numero è pubblicato come numero doppio.
Periodicità Annuale poi bimensile.
Direttore Nessuno, poi Guido Perelli poi Vincenzo Grazioli.
Stampatore Milano, Stabilimento Tipografico P.B. Bellini poi Premiato Stabilimento Tipografico "La Stampa commerciale" poi Tipo-Litografia Rebeschini di Turati e C.
Pagine Da 22 a 157.
Formato 26x17 cm poi 27x18 cm poi 25x17.
Note In ogni numero è presente l'indice degli articoli contenuti. Alcuni numeri contengono fotografie e disegni tecnici. Fino al luglio 1909 (esercizio XIX, n. 1) non è indicata la data (è specificato solo l'anno di publicazione e l'anno - o il numero - di esercizio). Dal 1911 compaiono varie pagine di pubblicità su carta azzurra.

Lo scopo dell'Associazione (come indicato nell'anno I, esercizio dell'anno 1891) è quello di favorire "la sicurezza e l'economia degli apparecchi a vapore", sull'esempio di analoghe associazioni sorte in passato nei paesi più industrializzati d'Europa.

Gli «Atti» possono essere suddivisi in due parti. La prima fornisce notizie sulla situazione interna dell'Associazione (andamento degli iscritti, bilancio, condizione patrimoniale, ecc.) e riferisce le decisioni prese in occasione delle Assemblee dei soci (pubblicandone i verbali). In ogni numero è pubblicata la composizione del Consiglio direttivo (presieduto fino al 1906 da Ernesto De Angeli, cui succede, nel 1907, Costanzo Cantoni); la maggioranza del consiglio direttivo è costituita da ingegneri (molti dei quali sono a capo di importanti stabilimenti industriali). In ogni numero è contenuta una tabella ("prospetto") che, mettendo a confronto "soci", "caldaie", "operazioni" e "tasse", visualizza l'andamento dell'attività dell'Associazione per tutto l'anno corrente. Dal n. 3 del giugno 1910 è segnalato il luogo di costruzione della caldaia, mentre dal 1915 compare per la prima volta l'elenco delle caldaie elettriche (complessivamente 14 e dislocate principalmente nelle industrie cotoniere). In questa parte vengono altresì pubblicate circolari ministeriali e altri documenti ufficiali attinenti alla legislazione sulle caldaie.

La seconda parte è invece di carattere tecnico, ed è costituita da articoli tecnici, dedicati alla spiegazione delle innovazioni introdotte nella costruzione delle caldaie e a suggerimenti per un miglior utilizzo delle caldaie stesse. Molti articoli contengono fotografie e disegni tecnici. Il linguaggio è decisamente specialistico, da cui si deduce che il pubblico doveva essere limitato agli "addetti ai lavori". Dall'anno IV (esercizio dell'anno 1894) questa parte viene intitolata "Note tecniche" ed è firmata da Guido Perelli; poi, dall'anno XVII, esercizio dell'anno 1907, da Guido Perelli e Vincenzo Grazioli.

La pubblicazione, come affermano gli stessi estensori, "non pretende di trattare quistioni elevate, ma è dedicata a coloro che più immediatamente devono occuparsi dell'esercizio della caldaia", informando sulle "eventuali nuove disposizioni che il Ministero di agricoltura, industria e commercio dirama con decreti reali e ministeriali e con circolari"; inoltre, "l'Associazione è il mezzo più spedito per l'esecuzione delle prove e visite volute dal Regolamento per l'esercizio e la sorveglianza delle caldaie e dei recipienti a vapore, e la guarentigia che le visite e prove siano effettuate da personale competente e diligente" (Ai nostri associati, 31 gennaio 1914).

Nel primo numero del gennaio 1910 gli atti raccolgono lo statuto dell'associazione e l'elenco completo dei soci suddivisi in ordine alfabetico per sede e succursale. Il consiglio direttivo risulta così composto: Costanzo Cantoni (presidente), Edoardo Brembilla (vice presidente), Carlo Barzanò (segretario), Emilio Cagli, Clateo Castellini, Bernardo Caprotti, Amedeo Corimaldi, Filippo Danioni, Massimo De Vecchi, Giuseppe Muggiani, Luigi Orlando, Enrico Pegna, Giovanni Battista Pirelli, Augusto Richard, Carlo Rossi, Carlo Tarlarini, Augusto Tobler. Nel 1911 diventa presidente Augusto Richard, mentre dal 1912 la vice presidenza acquista un carattere collegiale e mutano sia il numero dei consiglieri che i criteri della loro elezione (nominati ora in qualità di rappresentanti delle diverse sedi e succursali), come da Statuto approvato dall'assemblea generale straordinaria del 17 dicembre 1911.

Dalle relazioni del consiglio direttivo sin dal 1912 traspaiono gli elementi della "crisi che travaglia in modo particolare due industrie: quella della seta e quella del cotone" (Rapporto del consiglio direttivo, n. 3, giugno 1912), tanto che si afferma che "per l'esercizio 1913 dobbiamo deplorare la diminuzione delle caldaie fisse e semifisse, cioè di quelle dell'industria" (Rapporto del consiglio direttivo, 31 marzo 1915, n. 2).

Dal 1918 è l'Associazione stessa a entrare in crisi, tanto che gli atti diventano, di fatto, quadrimestrali e il numero dei soci diminuisce di 188 unità (Rapporto del consiglio direttivo, 31 luglio 1919, n. 3-4), solo parzialmente recuperati al termine della guerra (Rapporto del consiglio direttivo, 20 marzo 1920, n. 1-2).

Nel numero del 25 gennaio 1921 è riportato il "nuovo regolamento per l'esercizio e la sorveglianza delle caldaie e dei recipienti di vapore", che esautora dalle sue funzioni l'Associazione.

M. Ge. / F. Po.

Raccolte: MI120: 1891-1899; 1901; 1903; 1905-1922.