158. Bollettino del Comizio agrario monzese

Dal febbraio 1896 (a. XXII, n. 1) §L'Eco agricola del circondario di Monza§.

Sottotitolo Nessuno, poi Organo del locale Comizio agrario.
Luogo Monza.
Durata Gennaio 1878 (a. IV, n. 1*) - giugno 1901 (a. XXVII, n. 6). Si interrompe per un mese prima di uscire col nuovo titolo; cessa quando l'editore decide di servirsi come organo settimanale del «Bullettino dell'agricoltura» (vedi scheda n...).
Periodicità Mensile.
Direttore Nessuno, poi Alessandro Oriani poi nessuno, poi Gaetano Porro Schiaffinati (il presidente) e Arturo Oriani (il segretario responsabile) poi G. Porro Schiaffinati (redattore).
Gerente Nessuno, poi Arturo Oriani (amministratore e gerente responsabile) poi Giulio Rapazzini (amministratore responsabile).
Editore Comizio agrario di Monza.
Stampatore Monza, Tipografia Corbetta poi Stabilimento tipo-litografico Ilario Paleari.
Pagine Da 4 a 36.
Formato 22x16 cm poi 46x32 cm.
Note Reca talora un supplemento da 4 a 16 pagine con gli stessi contenuti del «Bollettino».

Il «Bollettino» nasce come pubblicazione di piccolo formato che raccoglie le tabelle sulle “osservazioni meteoriche” svolte a Monza mese per mese con le relative note di spiegazione; gli atti (assemblee, relazioni, bilanci) e gli avvisi del Comizio; articoli originali e altri tratti da giornali locali, nazionali o stranieri ? soprattutto dal «Sole» ? in seguito riuniti in un’apposita “Rassegna della stampa agricola” (poi “Cronaca, spigolature e rivista della stampa agraria”); una rubrica bibliografica comprendente sia libri che periodici; il mercato del grano di Milano e inserzioni a pagamento. Ai lettori richiede scritti “sui risultati conseguiti ne’ molteplici rami dell’agricola azienda; ? non solo ci dovrete soccorrere coi consigli ma ancor più colla materia, affinché il giornale abbia a riescire di qualche giovamento e sia […] il riflesso chiaro e veritiero dei fatti d’amministrazione della rurale industria” (Uno sguardo retrospettivo dell’operato del Comizio, gennaio 1878; l’articolo è utile per conoscere anno per anno dal 1875 in poi tutte le attività svolte dal Comizio per il progresso dell’agricoltura).

Nei primi anni la rivista annovera soprattutto consigli di agronomia e istruzioni per i coltivatori: si presenta dunque con veste scientifica e specializzata. In seguito prende a pubblicare anche articoli di attualità, inchieste e proposte, seguendo la politica economica del governo italiano e, nel caso di provvedimenti che assecondino le sue posizioni antiliberoscambiste, anche degli altri paesi. Costante rimane l’attenzione per alcuni temi chiave quali l’irrigazione, la concimazione, le industrie agricole; e anche la bachicoltura, la praticoltura, la viticoltura e la cerealicoltura, le scuole agricole, gli asili d’infanzia, il credito agrario, le esposizioni e i concorsi. Un particolare campo di indagine è rappresentato dalle relazioni delle “visite a’ tenimenti”, ispezioni condotte da membri del Comizio negli stabilimenti agricoli della Brianza. Molti articoli accompagnano poi l’esposizione agricola, industriale e didattica organizzata periodicamente dal Comizio a Monza a partire dal settembre?ottobre 1879.

Fra i collaboratori più assidui vi sono Giovanni Bernareggi, Gerardo Biassoni, Giovanni Cornaggia, Felice Dell’Acqua (che scrive articoli di igiene e sanità), Martino Giorgetti, Giovanni Marchese, Eugenio Morpurgo, Alessandro Rossi, Medoro Savini, Angelo Spinelli, Luigi Trevisi, Eugenio Villoresi, Achille Varisco e Luigi Zerbi (questi ultimi due curatori delle “Osservazioni meteoriche” e autori di numerosi altri articoli sul rapporto tra meteorologia e agricoltura).

Come accennato, in fatto di politica agraria il «Bollettino», come del resto l’organo di cui è portavoce, sposa in pieno la causa del protezionismo: cfr. [Alessandro Oriani], Ai libero?scambisti, gennaio 1884, dove, prendendo spunto da un articolo del «Villaggio», così si smontano le idee degli oppositori: “Pei cereali, al giorno d’oggi, abbiamo prezzi tutt’altro che rimuneratori, sono avviliti, e tanto rovinosi, per la bassezza, da non compensare manco le spese! […] Ma che, dobbiamo noi, per compiacenza a pochi, speculatori grandi o piccoli (stranieri od indigeni), inneggiare all’importazione delle merci estere, facendo l’interesse ai forestieri, rovinando per tal modo l’economia pubblica e privata?”. Il giornale allarga talvolta lo sguardo alle politiche protezioniste già introdotte negli altri paesi: cfr., ad esempio, I dazi in Germania; e I dazi in Russia, febbraio 1885. Accanto al protezionismo sostiene la colonizzazione interna (cfr. Si vuol colonizzare la Sardegna, febbraio 1889; l’articolo dell’agronomo e vicepresidente del Comizio, Carlo Tancredi Vassalli, Colonizziamo l’Italia, febbraio 1892), riportando in proposito anche articoli della «Gazzetta agricola».

Il periodico si occupa inoltre di questioni di attualità, pubblicando contributi quasi sempre originali e spesso così estesi da dover essere suddivisi in varie puntate, riferiti tanto all’economia locale (Considerazioni sul problema agrario nell’altipiano del nostro circondario, dicembre 1881, gennaio-marzo, maggio?agosto, ottobre e dicembre 1882, febbraio?maggio e dicembre 1883, gennaio?marzo e maggio 1885; C. T. Vassalli, La pastorizia nell’altipiano milanese, gennaio 1881, sui danni causati dal “libero girovagare dei pastori cogli armenti nei campi”) quanto a quella nazionale (Pietro Boffi, Considerazioni pratiche sulla crisi agraria, giugno?dicembre 1889; Antonio Secchi, L’agricoltura soperchiata dall’usura e dall’industria manifatturiera, ottobre 1890) ed internazionale (cfr. i brani tratti dallo studio di Egisto Rossi su Gli Stati Uniti e la concorrenza americana, dicembre 1883, febbraio?luglio e dicembre 1884, gennaio 1885).

Il «Bollettino» è un acceso sostenitore del progetto per il canale Villoresi: si vedano, fra i tanti, gli articoli I danni della siccità ed irrigazione col Canale Villoresi, settembre 1879 e La Siccità!, agosto 1880 (supplemento). L’opera idraulica, i cui lavori iniziano nel gennaio 1882, viene terminata nell’aprile 1884: il giornale ne segue lo svolgimento passo dopo passo (cfr. la rassegna di tutti gli articoli sull’argomento nei numeri di maggio e giugno 1884). Altro cavallo di battaglia diviene un secondo canale d’irrigazione, stavolta destinato a restare sulla carta: cfr. Canale di derivazione del lago di Lugano (Progetto Cotta), novembre 1882. Dal 1888, poi, torna ad occuparsi del Villoresi, in occasione del suo prolungamento da Monza all’Adda, compiuto tre anni più tardi.

Fra gli altri interventi più interessanti degli anni ottanta vi sono pure la Proposta di una grande associazione di proprietari ed agricoltori formulata dal senatore Giuseppe De Vincenzi sul numero del luglio 1888 e condivisa appieno dal giornale, e l’estratto della relazione di Alessandro Garelli al Comizio agrario di Torino sui Sindacati agricoli, aprile, giugno e luglio 1889.

Dal momento in cui muta il titolo, diminuiscono le pagine, ma raddoppia il formato; identici restano gli obbiettivi programmatici: “il miglioramento morale e intellettuale ? solo completi, se preceduti da quello materiale ? della classe dei contadini […]” (febbraio 1896). La schiera dei collaboratori si allarga fino a comprendere anche Antonio Caccianiga, Giovanni Marchese, Carlo Ohlsen, Leon Augusto Perussia, Fausto Rimini e Gustavo Stella. Agli argomenti già citati se ne aggiungono di nuovi: il fisco e le questioni daziarie, le assicurazioni, la legislazione in materia di comizi agrari, l’enologia, la pollicoltura, la caccia e le macchine agricole. In appendice il periodico si occupa infine di igiene, dei progressi della scienza, delle riforme agrarie e di altri temi economico-sociali.

La base per il sostentamento dell’«Eco agricola» viene indicata nella crescita degli abbonati: “Per noi il giornale non è tanto un mezzo per creare qualche fondo al Comizio, che naviga in cattive acque, quanto una facile tribuna per la propaganda popolare scientifica, ed un facile tramite per mantenere costantemente vivi i rapporti tra Comizio e rappresentanti” (Memento, marzo e aprile 1896).

In quest’ultimo periodo il bollettino diviene la cassa di risonanza delle opinioni espresse dal nuovo redattore nonché presidente del Comizio brianzolo, Gaetano Porro Schiaffinati, il quale affronta diffusamente, e da un inconsueto punto di vista, temi quali l’assenteismo dei proprietari dei fondi, l’istituto della cooperazione e la crisi agraria. L’assenteismo padronale è attribuito alla “natura stessa del nostro patto colonico che lascia limitata iniziativa al proprietario” (Ai contadini, marzo 1896). Porro Schiaffinati deplora poi il fatto che l’istituto cooperativo incontri “nella poca cultura, e negli atavici pregiudizi” delle popolazioni contadine “il maggiore ostacolo alla sua diffusione” (Cooperazione agraria, agosto 1896); quanto ai provvedimenti da adottare per favorire gli interessi agrari, ammette che andrebbe abolito il sistema del monometallismo, ma attribuisce responsabilità per la situazione avversa anche alla maggioranza degli agricoltori, “sorda alle voci di progresso […] perché trova nella sua inerzia, ostentatrice di tradizionale competenza, l’unico asilo ove nascondere la propria ignoranza” (Sulla crisi agraria, ottobre 1896).

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1878; 1879-1887; 1888; 1889-1891; 1892; 1893-1895; 1896-1898 (lac.); 1899-1901.