211. Bullettino dell'agricoltura

Dal 4 gennaio 1907 (a. XLI, n. 1) §Bullettino dell'agricoltura§. Dal 4 gennaio 1924 (a. LVIII, n. 1) §Bullettino dell'agricoltura§.

Sottotitolo Nessuno, poi Organo della Società agraria di Lombardia, del Comizio agrario e del Consorzio agrario di Milano poi Organo della Società agraria di Lombardia, del Comizio e del Consorzio agrario di Milano poi Organo della Società agraria di Lombardia, del Consorzio agrario di Milano e dei comizi agrari di Milano, Cremona e Lodi poi Giornale della Società agraria di Lombardia e del Consorzio agrario di Milano, Organo dei comizi agrari di Milano, Lodi e Cremona poi Organo ufficiale della Società agraria di Lombardia, dei consorzi agrari di Milano, Varese, Como, Lecco, Lodi, Pavia e dei comizi agrari di Milano, Lodi e Cremona poi Organo ufficiale della Società agraria di Lombardia, dei consorzi agrari di Milano, Varese, Como, Lecco, Lodi, Pavia, della Associazione fra i proprietari e conduttori di fondi per gli interessi agricoli e dei comizi agrari di Milano, Lodi e Cremona poi Organo ufficiale della Società agraria di Lombardia e del Regio Osservatorio bacologico di Milano poi Organo ufficiale della Società agraria di Lombardia e consorzi, e del Regio Osservatorio bacologico di Milano poi Organo della Società agraria di Lombardia, della Cattedra ambulante di Milano, dei comizi agrari di Milano, Lodi, Gallarate, Abbiategrasso e del R. Osservatorio bacologico di Milano poi Giornale della Società agraria di Lombardia, organo della Cattedra ambulante d'agricoltura della provincia di Milano, dei comizi agrari di Milano, Lodi, Gallarate e Abbiategrasso e dei R. Osservatori bacologici di Milano e Gallarate poi Giornale della Società agraria di Lombardia, organo della Cattedra ambulante d'agricoltura della provincia di Milano, dei comizi agrari di Milano, Pavia, Lodi, Gallarate, Abbiategrasso, dei R. Osservatori bacologici di Milano e Gallarate e della Federazione tra le cooperative rurali della provincia di Milano poi Giornale della Società agraria di Lombardia.
Luogo Milano.
Durata 6 aprile 1867 (a. I, n. 1) - 16 febbraio 1945 (a. LXXIX, n. 4*). Dal 1907 a tutto il 1923 si fonde con l’“Agricoltura Milanese” (vedi scheda n. *); esce irregolarmente nel 1943 e nel 1944; prosegue tuttora le pubblicazioni.
Periodicità Settimanale poi quindicinale.
Direttore Fedele Massara (redattore e gerente responsabile) poi Francesco Clerici (redattore e gerente responsabile poi gerente responsabile poi direttore responsabile poi gerente responsabile) poi Gino Clerici (direttore responsabile) poi Ernesto Lanzi (direttore responsabile poi segretario responsabile poi responsabile poi gerente responsabile) poi Carlo Del Bo (direttore responsabile).
Editore Società agraria di Lombardia.
Stampatore Milano, Tip. del Patronato poi Stabilimento Tipografico Ambrogio Codara poi Tipografia Patronato poi Tipografia dell’Istituto Marchiondi poi Tipografia Agraria poi Tipografia A. Milesi e Figli poi Tipografia Società Editoriale Lombarda.
Pagine Da 4 a 12.
Formato [Microfilm]
Note Dal 1908 contiene alcune illustrazioni.

Nella lunga vicenda editoriale di questo che è uno dei più longevi bollettini di economia lombardi, si possono distinguere, per il periodo che qui interessa, quattro fasi: la prima compresa tra l’esordio e il 1873, anno di potenziamento della testata; la seconda da tale data al 1907, quando avviene la fusione con «L’Agricoltura milanese»; la terza comprende gli anni di tale fusione; la quarta infine inizia nel 1924, quando il «Bullettino» torna a separarsi dal periodico citato, ed arriva fino al secondo dopoguerra.

Il giornale nasce come complemento di taglio divulgativo per gli abbonati dell’«Agricoltura» (cfr. n. 37): non ricevendo sovvenzioni pubbliche, viene venduto soltanto su abbonamento annuale (Francesco Clerici, Ai signori lettori, 2 gennaio 1891). Quanto al programma, “sarà un giornaletto alla portata di tutte le facoltà... si faccia che una volta anche l’agricoltura abbia il suo giornaletto popolare, e sia questo ricco di utili notizie e di pratici ammaestramenti... sarà per così dire l’ausiliario del giornale l’Agricoltura per volgarizzare la scienza, parlare al popolo della campagna il piano linguaggio della pratica, trattare degl’interessi che più direttamente toccano l’agricoltura, istruire sui tentativi che si fanno per migliorare la produzione, illuminare insomma l’agricoltura su quanto gli [sic] occorre per meglio soddisfare ai propri bisogni... Il nostro giornale, per quanto sta in lui, cercherà di portare ad ogni casa e ad ogni agricoltore le notizie che più direttamente lo riguardano e il pane dell’istruzione. Suo scopo non è quello di erigersi a maestro, ma di stabilire il libero scambio delle idee, e delle esperienze, dalle quali ognuno può ritrarre vantaggio. In questo senso esso sarà l’organo delle classi agricole, e a lui potranno rivolgersi tutti gli agricoltori... Ogni numero conterrà un articolo che avrà per iscopo di popolarizzare le migliori pratiche di agricoltura e di manipolazione dei prodotti agrarj. Una volta al mese, porterà un’esposizione dello stato della campagna. Esporrà idee popolari di economia rurale e anche di economia pubblica in quanto questa possa avere relazione coll’agricoltura. Saranno annunziate le leggi ed i decreti risguardanti l’amministrazione dei comuni e le imposte, e se ne daranno i commenti. Avrà pure una cronaca di notizie interessanti specialmente le popolazioni rurali, e un bullettino settimanale dei prezzi dei prodotti nei varj mercati [di fatto, solo Milano]. La quarta pagina, sarà destinata alle inserzioni per vendite di stabili, locazioni, impieghi, appalti, ecc. [in realtà ad inserzioni di qualsiasi natura]” (Programma del giornale, 6 aprile 1867).

Immutabile nella sua scarna veste (conta appena 4 pagine) durante questa prima fase tratta prevalentemente di concimi e bachicoltura, ma annovera anche articoli di apicoltura, arboricoltura, gelsicoltura, orticoltura, risicoltura, viticoltura e vinificazione; allevamento e caseificio; notizie di campagna; credito agricolo; igiene; emigrazione; giurisprudenza e legislazione agraria; assicurazioni; esposizioni e macchine agricole. Riporta ovviamente, e sarà questa una costante nei suoi contenuti, atti dell’editore.

Moltissime le firme: gli interventi più frequenti sono curati da Rinaldo Anelli, Teodoro Cirla, F. Clerici, Secondo Cremonesi, Michele Balsamo Crivelli, Felice Bersani, Giosuè Eletti (che con Oswaldo Eletti e Naborre de Capitani si occupa di medicina e veterinaria), A. Galanti, Alessandro Marozzi, Mirabelli Dalmazzo, Ercole Moroni, Giovanni Mussida (rivista dei mercati e riviste commerciali) e Achille Varisco, ma vi scrivono anche autorevoli collaboratori quali Luigi Bignami, Gaetano Cantoni, Giuseppe Codara, Carlo Polenghi, Gabriele Rosa (dal 1876), Carlo Sacchi, Carlo Stabilini ed altri.

Fra gli articoli più interessanti di questa prima fase, segnaliamo, del redattore, La questione della risicoltura (13 e 20 aprile 1867) e Le macchine applicate all’agricoltura (4 maggio 1867); Villoresi e Meraviglia, Canale d’irrigazione dell’alta Lombardia Villoresi e Meraviglia (18 luglio 1868 e sgg.); Luigi Cardone, Indizî d’un avvenire agricolo (27 febbraio 1869); F. Bersani, I furti campestri (30 maggio 1869); l’appendice di Antonio Reschini Sulle condizioni dell’agricoltura italiana, sui bisogni di essa e sui mezzi per provvedervi (8, 15, 22 e 29 gennaio, 5, 12 e 19 febbraio 1870); Carlo Parravicini, L’industria degli zuccheri indigeni e la coltivazione della barbabietola in Italia (28 maggio, 4, 11 e 25 giugno, 2 e 9 luglio 1870); i numerosi articoli del 1872 sul prezzo dei bozzoli; e infine, senza firma, La questione del pane (26 luglio 1872).

Nel 1873 il giornale aumenta il formato e la foliazione (passa a 8 pagine), introduce articoli tradotti dai giornali stranieri, telegrammi sui mercati agricoli nazionali e diviene anche organo del Comizio agrario di Milano, del quale rimpiazza l’«Eco», assorbendone la vasta schiera di collaboratori, dal direttore, Antonio Villa (entomologia e silvicoltura) a (NOME) Mattioli (agricoltura in genere e idraulica agraria), Santo Garovaglio (studio delle crittogame), Graziano Tubi (viticoltura ed enologia), Pietro Oreste e Bonsanti Lanzillotti (veterinaria e zootecnia), L. Cardone (chimica agraria), Giovanni Cavalleri, Antonio Crespi Reghizzo, Francesco Bruni e Francesco Spreafico (bachicoltura), Carlo Besana (caseificio), Carlo Marzoni e Guglielmo Buonistabile (economia rurale e contabilità agraria), Felice Dell’Acqua (igiene popolare) e Gaetano Barbò (apicoltura). “Del resto – annuncia una nota – il Bullettino conserverà sempre il suo carattere di giornale popolare, pel quale si renda intelligibile a tutti, con un linguaggio piano e senza quella ricercatezza di stile o di frasi, che nuoce spesso alla chiarezza dei concetti” (nota senza titolo, 27 dicembre 1872).

La materia, raddoppiata in quantità e pur scritta in stile divulgativo, diviene, con il tempo, di argomento sempre più spesso tecnico-pratico, con poche eccezioni; il nuovo formato consente di pubblicare analisi assai più estese ed approfondite, di riportare (dal 1877) i listini di borsa e le estrazioni dei prestiti a premio, mentre in appendice compaiono anche scritti di igiene popolare sull’ubriachezza, il colera, la medicina domestica, e così via. Nella gran mole di articoli ed interessi si possono isolare cinque temi ricorrenti, ovvero:

1) Aspetti tecnici dell’economia agricola: A. Villa, Delle macchine agricole (11 e 18 febbraio, 4 marzo, 8 e 29 aprile 1875); Pietro Gallinetti, In favore delle macchine agricole (8 aprile e 17 giugno 1875); A.E. Masera, Un errore amministrativo (sulle infrastrutture viarie, 6 settembre 1877).

2) Aspetti sociali riguardanti le genti delle campagne: si vedano i numerosi articoli ed interventi dei lettori sulla tassa del macinato, sul mutuo soccorso fra i contadini, sui patti colonici, la pellagra, l’accattonaggio, l’emigrazione. In quasi tutti i numeri, una rubrica è riservata al pane e all’andamento del suo prezzo. In particolare si vedano poi R. Anelli, I lamenti degli agricoltori (2 novembre 1876); Id., L’irrigazione è causa di emigrazione? (19 luglio 1877); Id., Sulla più economica ed igienica fabbricazione del pane giallo e sul migliore metodo d’alimentazione delle classi operaie ed agricole (6 dicembre 1877); Giacomo Piazzoli, La moralità, il benessere e la miseria in città ed in campagna (24 marzo, 1° e 8 aprile 1880, in appendice); Antonio Longhi, Sul modo di migliorare la condizione dei contadini della Lombardia (2, 23 e 30 giugno, 7 luglio, 4 agosto e 1° settembre 1881, in appendice); L’agitazione agraria (senza firma, 13, 20 e 27 luglio, 3, 10, 17 e 24 agosto 1882); Z., L’accattonaggio in campagna (19 gennaio e 9 novembre 1882); R. Anelli, Miserie in campagna! (2 marzo 1882); Vittorio Nazari, I contratti agrari in Italia (29 ottobre, 19 novembre e 10 dicembre 1891).

3) Politiche agricole: cfr. G. Mussida, Il libero scambio? (4 dicembre 1873); la replica del redattore F. Massara a G. Rosa dell’«Italia agricola»: Ancora della rappresentanza legale dell’agricoltura in Italia (9 settembre 1875); sempre del redattore: La soppressione del Ministero di agricoltura, industria e commercio (10 gennaio 1878); Id., Ancora della soppressione del Ministero d’agricoltura e commercio (senza firma, 24 gennaio 1878); Id., Il ministero d’agricoltura e commercio, 7 febbraio 1878; Id., Ancora del Ministero d’agricoltura e commercio, 14 febbraio 1878; Id., Il Ministero d’agricoltura, industria e commercio (28 marzo 1878); Il problema agrario in Italia e l’inchiesta [di Stefano Jacini] (senza firma, 21 e 28 aprile, 12, 19 e 27 maggio, 2, 17 e 23 giugno 1881, ma: “continua”).

Ampio il dibattito che si sviluppa nel corso del 1883 sulle misure doganali (cfr. F. Clerici, Spigolature mensili, 5 aprile, contro il libero scambio e a favore del protezionismo in agricoltura; Id., Un sogno stravagante, 1° marzo; e la lettera di Zanelli, Protezione o libertà?, 22 marzo), come sull’imposta a carico della proprietà fondiaria (cfr. Perequazione fondiaria, 1° marzo, senza firma, nonché gli ordini del giorno e le conferenze indette dai comizi agrari sull’argomento) e sulla crisi del settore agricolo (cfr. La crisi agricola, senza firma, 1°, 15 e 22 febbraio; Carlo Orio, La crisi agricola, 15 marzo; C. Sacchi, Ancora sulla crisi agricola, 5 e 26 aprile; Il Congresso di Lodi e le condizioni dei latifondi della nostra Bassa, senza firma, 20 settembre; Un Abbonato, Un po’ di luce sulla questione agraria, 2 novembre).

Su questi temi segnaliamo ancora C. (ma forse è un errore per Giuseppe) Codara, Necessità di una riforma della legge di ricchezza mobile specialmente in quella parte che determina il modo di accertamento dei redditi (19 giugno 1884); I.V.P. (curatore delle note sulla “Partita del fattore”), Urge il dazio di protezione (8 gennaio 1885); Ignazio Grassi Alessio, La questione agraria (20 e 27 maggio, 4 e 17 giugno, 1°, 8, 15 e 29 luglio, 12 e 26 agosto, 16 e 23 settembre, 28 ottobre, 11 e 25 novembre, 16 dicembre 1886, 24 febbraio 1887); C.T., Le nostre convinzioni in materia economico-agricola-commerciale (11 aprile 1889); Giorgio Giulini, Il decentramento amministrativo dello Stato e la dislocazione delle imposte (7 aprile 1892); Siro Dell’Acqua, L’anemia nell’organismo economico dell’Italia (3 novembre 1892), ripreso dal «Corriere Ticinese».

4) Particolari settori di produzione locale lombardi (e talora anche della provincia di Novara): cfr. F. Bersani, Le gregge delle vallate bergamasche (28 marzo e 4 aprile 1868, in appendice); I boschi nella Lombardia come prodotto di combustibile e di legname, e come riparo ai disastri meteorici. Modo di rimettere i medesimi, di conservarli e di difenderli dai guasti, massime dagli insetti (senza firma, 2, 9, 16, 23 e 30 gennaio, 6, 13, 20 e 27 febbraio, 6, 13, 20 e 27 marzo, 3, 10, 17 e 24 aprile, 1, 8 e 15 maggio 1873, in appendice); G.M. [quasi sicuramente Mussida], La carne bovina macellata in Milano. Memoria economica-commerciale (supplemento al n. del 3 aprile 1873); G. Bonistabile [sic], Cenni di economia rurale della Lombardia (31 luglio, 7 e 21 agosto 1873); F. Dell’Acqua, Il bestiame in Italia e nella provincia di Milano (9 marzo 1876); G.B. Zanelli, La Valtellina sotto l’aspetto agricolo (22 agosto 1878); dott. Musso, L’industria lattifera della Bassa (9 gennaio 1879).

5) Vari: Felice (ma forse Carlo) Marzoni, Del credito in generale. Organizzazione del credito nelle banche (8 maggio, 6 novembre 1873 e 16 aprile 1874); Id., Delle banche in generale (27 agosto 1874); A. Villa, Delle imprese e degli imprenditori in agricoltura (7, 14 e 28 agosto, 4, 18 e 25 settembre, 2, 9 e 16 ottobre, 20 novembre, 11, 18 e 24 dicembre 1873, 15, 22 e 29 gennaio, 30 aprile, 7, 13 e 28 maggio, 3 e 25 giugno, 23 e 30 luglio, 6 agosto 1874); Id., Le assicurazioni contro la grandine (15 ottobre 1874); G. Piazzoli, Le scuole nelle campagne (22 luglio e 5 agosto 1880); V. Nazari, Le scuole pratiche e le scuole speciali di agricoltura nel triennio 1887-90 (17 giugno 1892).

Il primo cambio di direzione (nel 1887) coincide con una diminuzione del numero di collaboratori e degli articoli più estesi e approfonditi, che lasciano spazio a notizie brevi, spigolature, corrispondenze dai comuni minori e citazioni da altri giornali italiani (soprattutto il «Sole») e stranieri (si veda per tutti l’articolo Raccolti e condizioni dell’agricoltura dell’alta Italia nel 1887, 2 novembre 1888, tratto dalla «Deutsche Landwirtschaftliche Presse», articolo riportato anche il 3 gennaio 1889). Il periodico si fa di taglio via via più tecnico-legislativo. Nel 1893 cambia la foliazione, ingrandendo il formato e riducendo a 4 il numero delle pagine; è ormai una rivista specialistica, in cui lo spazio è interamente occupato da recensioni, contributi tecnici pratici e scientifici, listini dei mercati e inserzioni a pagamento, senza quasi più alcuna analisi socio-politica né commenti.

Divenuto “il più antico giornale agrario di Milano” (pubblicità in prima pagina del 1894), riduce il prezzo di abbonamento (da 6 a 5 lire annue), in virtù anche dell’“aumento costante della diffusione” e può così osservare che “in Francia, nel Belgio, in Germania giornali come il nostro costano il triplo di quello che costa il Bullettino” (F. Clerici, Agli abbonati ed ai lettori del Bullettino, 3 gennaio 1895). Nel 1899 introduce una rubrica mensile di bachicoltura dopo la cessazione di un bollettino del settore, l’anno seguente un’altra di “Economia casalinga” (=domestica) oltre ad un diario sull’Esposizione di Parigi e nel 1903, divenuto organo ufficiale dell’Associazione fra i proprietari e conduttori di fondi, pubblica la nuova rubrica “Per i fittabili della Bassa”. Da questo momento in poi pochi sono i contributi originali e di argomento non strettamente circoscritto: fra questi L. Beneggi, I patti agrari nel basso Milanese (1°, 8, 15, 22 e 29 giugno, 6, 13, 20 e 27 luglio, 3 e 10 agosto 1899) e C. Besana, I progressi dell’industria del latte in Italia nell’ultimo quarto di secolo (27 dicembre 1901). Fra i collaboratori più assidui di questo periodo, che comprende i primi anni del Novecento, vi sono C. Besana, G. Codara, S. Dell’Acqua, Emilio Gadda, Luigi Martini, Ugo Michele, Giuseppe Moro, Francesco Patria, Pietro Sacchi ed Enrico Scalini.

Il 1907 è l’anno della fusione con «L’Agricoltura milanese», che comporta una rivoluzione nei quadri redazionali: redattore capo diviene Giuseppe Soresi, direttore della Cattedra ambulante d’agricoltura di Milano, mentre della redazione entrano via via a far parte assistenti (come Carlo Del Bo e Camillo Fornaci) e reggenti (U. Zanoni, Zatti, Alice, G. Anguissola, Ferrari, ecc.) delle varie sezioni della Cattedra, il segretario della Società agraria (Ernesto Lanzi), F. Clerici (divenuto direttore dell’Osservatorio bacologico di Milano) e N. de Capitani. L’anno successivo la direzione è affidata, di fatto, ad un comitato formato dal Consiglio della Società agraria di Lombardia e dal presidente della Cattedra ambulante d’agricoltura, che firma con i redattori citati e pochi altri (C. Besana per il caseificio, Ugo Perazzi per il bestiame e C. Stabilini) quasi tutti gli articoli, alternati a comunicati ed atti ufficiali dei vari enti di cui il periodico è divenuto col tempo l’organo ufficiale.

Il giornale, di 4 pagine con i testi sulle prime due ed una terza pagina di “Rivista commerciale”, è ora una testata tecnica ormai priva di analisi di ampio respiro: anche l’articolo di apertura, incentrato sugli argomenti più urgenti (organizzazione del lavoro, cooperative, contratti, scioperi, assicurazioni, arbitrati, autorevoli interventi di personalità politiche e di amministratori pubblici) viene presto meno. Si qualifica come “il vero organo dell’agricoltura lombarda, organo vivo e fresco, che non ne trascura nessun problema, né dimentica alcuna iniziativa” (1909, senza firma, 11 dicembre 1908).

Negli anni della Grande guerra dedica ovviamente spazio alle conseguenze del conflitto sull’economia agricola, così come nel 1919 e nel 1920 si occupa delle condizioni del settore nel dopoguerra. Esemplare il dibattito suscitato da un polemico articolo di G. Soresi, Regresso? (7 gennaio 1921), sulla difficile fase attraversata dall’agricoltura italiana in generale, e milanese in particolare, con le repliche di Giuseppe Albani e di Carlo Reati, pubblicate il 21 gennaio sotto lo stesso titolo. A partire dal 1923 il «Bullettino» si fa portavoce dei provvedimenti del governo in materia agraria.

Dal 1924 si separa dall’«Agricoltura milanese» ed apre le sue pagine a diversi illustri collaboratori come Angelo e Vittorio Alpe, Cinzio Campi, Giuseppe Fascetti, Cesare Grinovero, Angelo Menozzi, Novello Novelli, Francesco Passino, Antonio Piracchi, Ugo Pratolongo, Provvido Sacco, Pietro Stazzi, Camillo Terni, Tito Vezio Zapparoli che si aggiungono ai già presenti Pietro Castoldi, Eugenio Dardoni, Pietro Gibelli, Giuseppe Lovati, Ercole Premoli, Erminio Schieppati, Idelfonso Stanga e Carlo Valvassori Peroni. Riprende inoltre a dare “maggiore spazio agli articoli, ed alle notizie, così da offrire ai lettori un quadro settimanale completo di tutto il movimento agricolo lombardo” affinché il «Bullettino» diventi “l’eco vivo [sic] e costante delle necessità dell’agricoltura” (La Presidenza della Società agraria di Lombardia, Ai lettori, 4 gennaio 1924).

Di fatto, resta un giornale di note eminentemente pratiche, dedicate soprattutto alle malattie delle piante e del bestiame ma anche all’istruzione (C. Campi, L’istruzione professionale ai contadini, 11 aprile 1924), agli infortuni sul lavoro, a fiere ed esposizioni, mostre e congressi, convegni e conferenze, leggi e decreti (ad esempio sulle acque demaniali), all’organizzazione e alla rappresentanza legale del mondo agricolo (C. Campi, I Consigli agrari provinciali, 2 maggio 1924). Il campo di interessi abbraccia ora l’intera penisola e financo alcuni paesi esteri.

A partire dal 1925 la “Battaglia del grano”, la campagna risicola, le colonie, il Prestito del Littorio, la stabilizzazione della lira, la Carta del lavoro, l’ordinamento corporativo e gli incoraggiamenti ai vari settori della produzione agricola sono gli argomenti che riempiono più spesso le sue pagine; una nuova rubrica è dedicata alle massaie (educazione ed economia domestica con ricette, orticoltura ecc.). Negli anni quaranta, molti sono gli articoli sulla guerra e sulle disposizioni in merito del Ministero per l’agricoltura e le foreste.

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1867-1884; 1885-1886 (lac.); 1887; 1888 (lac.); 1889-1892; 1893-1896 (lac.); 1897-1914; 1915 (lac.); 1916; 1917 (lac.); 1918-1936; 1937 (lac.); 1938-1940; 1941 (lac.); 1942; 1943-1944 (lac.); 1945 (fino al n. 4).