256. Il Contratto

Dal 14 dicembre 1902 (a. X, n. 1) §Il contratto. Il movimento economico§. Dall'11 agosto 1907 (a. XV, n. 670*) §Il movimento economico§. Dal 4 gennaio 1908 (a. XVI, n. 686*) §L'eco del movimento economico§. Dal 4 gennaio 1914 (a. XXII, n. 1*) §Il momento economico e finanziario§. Dal 31 maggio 1922 (a. XXX, n. 10) §Il momento economico§.

Sottotitolo Rivista del movimento economico poi Rivista degli interessi materiali poi Rivista finanziaria di banca e borsa poi Rivista finanziaria di banca e borsa. Organo ufficioso delle borse italiane. Bollettino annunci delle società per azioni. Giornale degli industriali, capitalisti ed investitori poi Rassegna di banca e borsa. Organo ufficioso delle borse italiane. Bollettino annunci delle società per azioni. Giornale degli industriali, capitalisti ed investitori poi Rassegna di banca e borsa. Organo ufficioso delle borse italiane. Bollettino annunci delle società per azioni. Giornale degli industriali, capitalisti ed investitori. Organo ufficiale del Consorzio nazionale approvvigionamenti fabbricanti vermouth e liquori poi Rassegna di banca e borsa. Organo ufficioso delle borse italiane. Bollettino annunci delle società per azioni. Giornale degli industriali, capitalisti ed investitori. Organo ufficiale del Consorzio nazionale fabbricanti vermouth e liquori poi Rassegna di banca e borsa. Organo ufficioso delle borse italiane. Bollettino annunci delle società per azioni. Giornale degli industriali, capitalisti ed investitori. Bollettino ufficiale del Consorzio fabbricanti vermouth e liquori poi Rassegna di banca e borsa. Organo ufficioso delle borse italiane. Bollettino annunci delle società per azioni. Giornale degli industriali, capitalisti ed investitori. Bollettino ufficiale del Consorzio fabbricanti vermouth e liquori e International Trade Developer poi Rivista di economia e di finanza. Organo ufficiale del Consorzio fabbricanti vermouth e liquori e International Trade Developer poi Rivista di economia e di finanza. Organo ufficiale dell'Associazione nazionale fabbricanti vermouth e liquori poi Rivista di economia e di finanza.
Luogo Milano.
Durata 4 dicembre 1898 (a. VI, n. 226*) - 31 dicembre 1929 (a. XXXVII, n. 12*). Il giornale continua altri periodici non identificati. I diversi cambiamenti o rinnovamenti di tipografia talvolta ne ritardano l'uscita (vedi il numero del 1° ottobre 1899) o la impediscono del tutto (salta il numero del 4 agosto 1907); negli anni successivi esce sempre regolarmente.
Periodicità Settimanale poi quindicinale poi mensile.
Direttore Nessuno, poi Cesare Guinassi poi Flavio Flavius poi Adamo Pagliacci (proprietario direttore responsabile poi direttore responsabile poi proprietario e direttore responsabile poi direttore responsabile.
Gerente Andrea Luchini poi Luigi Giuseppe Cappella poi Michele Colombo
Stampatore Milano, Stab. Tip. Lit. G. Bossi & Realini poi Tip. Volontieri, Rigamonti e C. poi "La Prealpina" Stabilimento d'arti grafiche poi Stabilimento tipografico Ambrogio Codara poi Lodi, Soc. Tip. Succ. Wilmant poi Milano, Tipografia Enrico Zerboni poi Stab. Tipo-litografico F.lli Sella poi Coop. grafica operai poi Società grafica operai poi Soc. An. Poligrafica degli operai poi Soc. An. Tipografia F. Magnanini & C. poi E. Della Corna & C.
Pagine 4 poi 16 poi 12.
Formato 48x33 cm poi 31x21 cm poi 34x25 cm.
Note Dal 1902* ha una sovraccoperta bianca o colorata di 4 o 8 pagine con inserzioni pubblicitarie.

“Il cambiamento completo della direzione e redazione del nostro giornale” - avvertono gli estensori nel dicembre del 1898 - impone la pubblicazione di un programma “anticipando di circa un mese la data stabilita dall’abitudine per esporre le idee che la direzione ha sull’indirizzo futuro del giornale (Il nostro programma, 4 dicembre 1898). Esso intende interessarsi di “quanto può avere relazione con gli interessi materiali sieno nazionali od internazionali […] Finanza ed economia pubblica e privata, banca, borse, assicurazioni, ferrovie, industrie, commercio […] Non faremo teorie, od almeno ne faremo il meno possibile; la trattazione di un argomento sarà sempre inspirata alla pratica della vita ed in vista dell’interesse immediato. Avrà nostra speciale predilezione la materia della pubblica e privata finanza, delle banche e delle borse, e sotto questo riguardo crediamo di compiere una funzione in cui è difettiva Milano, questo gran centro dell’economia nazionale. Né trascureremo la trattazione degli argomenti di cui specialmente si curarono i nostri predecessori”, come l’industria edilizia, degli appalti, le questioni industriali e ferroviarie. “Alieni da ogni personalità, noi tratteremo fin dove sarà possibile obbiettivamente ogni questione; non legati a nessuna scuola economica”.

I cambiamenti accennati consistono in un nuovo formato e in caratteri di stampa più stretti, che consentono di aumentare i testi della metà. La direzione annuncia inoltre ulteriori ingrandimenti per aprire nuove rubriche e approfondire quelle già esistenti. Gli articoli, quasi mai firmati per esteso, riguardano gli accordi commerciali tra l’Italia e gli altri paesi, le assemblee delle società che gestiscono le ferrovie nazionali, i progetti di legge e la politica finanziaria del governo italiano e delle altre nazioni, gli appalti e le aggiudicazioni di lavori pubblici e forniture; alcune “brevi” riportano notizie sui mercati finanziari e statistiche sul commercio estero. Il giornale riporta ancora le relazioni e i bilanci delle società di assicurazioni, le operazioni delle casse di risparmio, i progetti di nuovi porti e di nuove linee di navigazione, i titoli e i valori che rappresentano banche, aziende e imprese.

Fra gli scritti più interessanti delle prime annate reperibili vi sono alcuni articoli Contro l’aggio (25 giugno, 2 e 9 luglio 1899), un’altra serie di articoli del 1899 sulla questione del protezionismo per gli zuccherifici nazionali (Protezionismo ed industria degli zuccheri, 23 luglio; La protezione degli zuccheri nazionali, 29 ottobre; La questione degli zuccheri, 5 novembre) e altri su La trasformazione sociale delle imprese (30 luglio e 6 agosto 1899), Cambio, circolazione, speculazione (27 agosto, 3 e 10 settembre 1899), Legislazione di banca e di borsa (24 settembre, 1° e 8 ottobre 1899) e La situazione monetaria internazionale (8 e 15 ottobre 1899).

Alla fine del 1902 il periodico annuncia altre novità: l’allargamento della redazione, maggiore cura per le notizie di aste e appalti pubblici e nuove rubriche. Fra queste ve ne sono alcune sulle estrazioni italiane e le più importanti estrazioni estere, sui titoli “colpiti da opposizione perché rubati o smarriti”, sul movimento e i corsi di borsa dei valori pubblici: “così terremo dietro con grandissima cura alle convocazioni d’assemblee ordinarie e straordinarie, ai pagamenti dividendi, rimborsi, riduzioni od aumenti di capitali, creazione, trasformazione, morte di società per azioni” (Agli amici del nostro giornale, 14 dicembre 1902). La rivista “vuol essere bensì un organo finanziario, ma non esclude la trattazione di altri argomenti economici, politici e sociali. Così agli articoli finanziari e monetari teorici o semi-teorici si alterneranno studi commerciali, industriali, sui mezzi di trasporto ecc.; mentre d’altra parte daremo uno sviluppo assai largo all’esame delle nostre società per azioni e dei valori pubblici in generale”.

A queste considerazioni ne seguono altre, cui si impronta la linea politica del giornale: “Giudichiamo più che necessario, essenziale per il nostro paese ristabilire alta, e fermissima la moralità nel commercio finanziario […] nostro scopo preciso sarà quello […] di riunire le forze dei piccoli e medi portatori di titoli, che singolarmente nulla valgono, ma che unite formeranno un fascio invincibile, di combattere tutte le forme parassitarie di finanza”.

Negli anni successivi il periodico riferisce sui congressi dei sindacati, passa in rassegna le “nostre industrie” e dal 1908 apre una rubrica legale, curata da Luigi Indraccolo. Ma negli stessi anni prosegue ad attaccare fermamente “quei mestatori finanziari, che, unici in Italia, abbiamo il coraggio di sferzare e di additare al pubblico disprezzo” (11 agosto 1907). Il giornale segue da vicino l’evolversi della crisi economica del 1907 (fra i molti articoli cfr. Crisi, 18 e 25 agosto, 1° e 8 settembre 1907; Crisi finanziarie e crisi industriali, 9 e 16 febbraio 1908; Crisi e industria metallurgica, 23 febbraio 1908; Come uscire dalla crisi, 8 marzo 1908 e, sempre in tema di crisi dei mercati, L’incubo, a firma Flavius, 15 marzo 1908) fino alla ripresa (Ora rosea, 5 aprile 1908 e Flavius, Raccoglimento, 12 aprile 1908).

Nel 1914 il giornale si presenta con una più ordinata divisione delle materie, che cerca di distinguere dalla “parte ufficiale” (comprendente articoli di finanza, commercio, industria, credito, valute, fisco, bilancia commerciale, interessi italiani all’estero, risparmio nazionale, diritto e bilanci di banche) gli altri contenuti (“brevi”, tabelle e dati con le rassegne di fabbriche, stabilimenti, società industriali e non; le rassegne delle borse di Milano, Genova, Torino, Roma, Trieste, Parigi e i mercati finanziari; le assemblee, la posta, i comunicati).

Dalla fine della Grande guerra esso analizza i nuovi scenari economici, finanziari, valutari internazionali con articoli sui cambi, sui trattati internazionali, sull’economia e la politica economica degli altri paesi europei; e alla fine di ogni anno stende un bilancio sulla situazione dell’economia mondiale, offre un quadro delle finanze italiane e abbozza delle previsioni per l’anno successivo. Una nuova suddivisione dei contenuti distingue tra argomenti di attualità, notizie del Consorzio fabbricanti vermouth e liquori - del quale è divenuto nel frattempo il bollettino ufficiale -, mercati finanziari, convocazioni di assemblee, movimento delle società per azioni, pagamenti e dividendi, nuovi finanziamenti, notizie dal mondo delle anonime e sul risparmio nazionale.

Infine, a partire dagli anni venti presenta pochi ma estesi articoli di Tullio Giara, Augusto Dell’Amore e Flavio Flavius, divenuto corrispondente dagli Usa. Sull’ultimo numero reperito annuncia novità sul direttore, i redattori e le rubriche; la periodicità “da mensile potrà diventare quindicinale e in un tempo non lontano decadale”. Ma della rivista non si ha più traccia: forse il motivo di ciò va ricercato laddove i suoi estensori affermano che “molti enti e parecchie persone temono più che amare questa rivista, la quale... a tempo e luogo sa sferzare le abitudini, le tradizioni e gli abusi dannosi” (Agli amici, agli abbonati, ai lettori tutti. Buon anno, 31 dicembre 1929).

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1898 (lac.); 1899 (lac.); 1902 (lac.); 1903; 1907 (lac.); 1908; 1914-1923; 1927 (lac.); 1928-1929.