Dopo avere paragonato i programmi delle nuove pubblicazioni alle promesse elettorali dei deputati, per quanto la concerne la rivista dichiara che "non si accontenterà di trattare con criteri puramente scientifici le più importanti e vitali questioni finanziarie […] ma si costituirà quale vero e proprio intermediario tra i capitalisti privati e gli uomini di borsa, speculatori, banchieri, istituti di credito, società di assicurazione ecc. Il giornale promette per questa via di fare in modo che "tutti indistintamente gli abbonati rinvengano in esso il modo di raddoppiare e anche triplicare le proprie rendite, senza correre il più piccolo rischio", visto che i mezzi per raggiungere un tale scopo "sono di una evidenza così intuitiva che, davvero, non occorre essere grandi finanzieri per comprenderli ed apprezzarli", invitando gli abbonati ad inviare la lista dei titoli posseduti per i quali poi la redazione indicherà, anche a mezzo lettera privata, "le operazioni di arbitraggio più lucrose e convenienti". Tra i diversi servizi si offre, inoltre,la verifica gratuita e continuata di tutti i prestiti, l'incasso di premi, cedole e buoni, l'impiego di denaro in fondi pubblici e privati, la stipula di contratti di assicurazione, operazioni di borsa tanto sulle piazze italiane che estere. (Il nostro programma, 14 novembre 1891).

La "Situazione politica" è il tema di apertura di ogni numero. In prima pagina si susseguono poi articoli di carattere economico e finanziario che proseguono nelle pagine seguenti (cfr. Le riscossioni del tesoro, 19 dicembre 1891).

Si pubblicano anche rubriche come "Rassegna delle borse" e "Rivista delle pubblicazioni", e ancora listini di borsa e inserzioni pubblicitarie.

M. Te.

Raccolte: MI120: 1891-1892.

Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/277/