315. L'Economia nazionale

Sottotitolo Rassegna ebdomadaria di politica, commercio, industria, finanza, marina e assicurazioni poi Rassegna quindicinale di politica, commercio, industria, finanza, marina e assicurazioni.
Luogo Roma poi Milano.
Durata 8 ottobre 1911 (a. III, n. 36-37) - 15 febbraio 1922 (a. XIV, n. 3). Il periodico esce a Roma dal 1909 al 1° ottobre 1911; in seguito si trasferisce a Milano, per poi tornare a Roma dal marzo del 1922.
Periodicità Settimanale poi quindicinale.
Direttore Paolo Guerra (Italo Argenti).
Gerente Luigi Saini poi Aurelio Galassi poi Santino Bellati.
Stampatore Monza, Tipografia sociale monzese poi Lodi-Milano. Società tipografica "Succ. Wilmant"- Salmini, Mainardi & C. poi Sesto S. Giovanni, Tipografia Germano Goretti poi Milano, Officina grafica lombarda Marzorati, Vigo & Pagani poi Milano, Stab. Tip. Borsani poi Milano, Stabilimento tipografico dell'Unione cooperativa.
Pagine Da 12 a 16.
Formato 34x24 cm.
Note È talvolta rilegato da una sovraccoperta di inserzioni pubblicitarie composta da 4 a 12 p.

La storia del periodico va distinta in due periodi, uno precedente il Ventennio fascista e l'altro corrispondente ad esso. Per gli anni precedenti l'avvento del fascismo esso costituisce una ricchissima rassegna dell'economia nazionale, spesso posta a confronto con quella degli altri Paesi. Dall'8 ottobre 1911 la direzione e l'amministrazione del giornale sono a Milano, mentre è aperta una succursale nella capitale (ne seguirà un'altra a Firenze): ciò consente all'«Economia» di meglio seguire le politiche economiche intraprese dai diversi governi nazionali e di verificarne al tempo stesso l'effetto sui mercati valutari italiani e stranieri, attraverso una nutrita serie di rubriche specializzate ("Camere di commercio", "Commercio internazionale", "Emigrazione e colonie", "Giurisprudenza commerciale", "Informazioni", "Navigazione e trasporti", "Prodotti e industrie").

Grande risalto hanno poi le rubriche di argomento creditizio-finanziario ("Banche e istituti di credito", "Estero" - ossia le banche straniere -, "Finanze di Stato", "I grandi istituti nazionali" - ossia le banche italiane -, "Note bibliografiche", "Previdenza e risparmi"), ma il giornale è attento anche agli imprenditori e agli assetti societari delle aziende ("I benemeriti del lavoro", "Costituzione di società", "Società industriali e commerciali", "Avvisi di convocazione"); riporta dati statistici, i prezzi dei mercati e i bilanci degli istituti di credito italiani e esteri; pubblica articoli sullo sviluppo del commercio e dell'industria italiana e internazionale, sulle società per azioni nel nostro paese, sulla produzione dei metalli preziosi, come sull'esposizione di Torino; tratta inoltre di agricoltura, assicurazioni, emigrazione, giurisprudenza, monopoli, tasse, tariffe.

Successivamente il periodico sposta la sede a Roma e diviene durante il fascismo un mensile allineato con il regime (il comitato direttivo risulta formato da Dino Alfieri, Italo Balbo, A. Stefano Benni, Giuseppe Bottai, Massimo Del Fante, Carlo E. Ferri, Giuseppe Frignani, Giovanni Giuriati, Ferruccio Lantini, Alessandro Lessona, Achille Olcese, Giulio Riva, Edmondo Rossoni, Giacomo Suardo, Fulvio Suvich e Giuseppe Volpi).

Ricco di illustrazioni e profondamente rinnovato nella veste, il giornale pubblica ora articoli sulla politica economica del fascismo, sulle corporazioni e, negli ultimi numeri, sull'economia di guerra, affiancando a quelle preesistenti nuove rubriche ("Panorama politico", "Panorama corporativo", "Piani di agricoltura", "Cronache di economia internazionale", "Corriere dell'Impero", "Rassegna della stampa estera").

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1911-1922.