396. Giornale della libreria della tipografia e delle arti e industrie affini

Dal 15-31 gennaio 1922 (a. XXXV, n. 1) §Giornale della libreria§.

Sottotitolo Supplemento alla Bibliografia italiana pubblicato dall’Associazione tipografica libraria italiana poi Organo Ufficiale dell’Associazione Tipografico Libraria poi Organo Ufficiale dell’Associazione editoriale libraria italiana in Milano poi Organo Ufficiale dell’Associazione editoriale libraria italiana in Milano e della Federazione nazionale fascista dell’industria editoriale poi Ufficiale per la federazione nazionale fascista dell’industria editoriale poi Pubblicazione settimanale poi Organo ufficiale amministrazione dell’Associazione italiana editori
Luogo Milano
Durata 1° gennaio 1888 (a. I, n. 1) - 31 dicembre 1945 (a. LVIII, n. 20) Il giornale continua sino al dicembre 1999 (a. CXII, n. 12). Dopo il n. 7 del 15 aprile 1945 la pubblicazione viene interrotta fino al 3 luglio 1945, n. 8.
Periodicità Settimanale poi quindicinale poi settimanale poi quindicinale (ma irregolare)
Direttore Nessuno, poi Carlo Marrubini (direttore gerente, poi redattore responsabile); poi Francesco Lorigo (direttore responsabile) poi Guido Zirano (direttore responsabile), poi Filiberto Mariani (direttore responsabile)
Gerente Carlo Mozzana poi Edoardo Brugnadelli poi Enrico Colombo poi Luigi Majocchi poi Carlo Marrubini; poi nessuno.
Editore Associazione Tipografica Libraria Italiana poi Associazione editoriale libraria italiana
Stampatore Milano, Bernardoni di C. Rebuschini e C. poi A. Colombo e A. Cordani Tipografi poi Tipografia Pagnoni poi Tipografia Antonio Cordani
Pagine Da 7 a 20
Formato [Internet]
Note Le pagine finali di ogni numero sono riservate alla pubblicità di settore. Pubblica saltuariamente supplementile pagine finali di ogni numero sono riservate alla pubblicità di settore. Pubblica saltuariamente supplementi.

Il periodico, pubblicato a Milano a partire dal 1888 dall’Associazione tipografico libraria italiana “è un giornale professionale che si rivolge a tutti quelli che esercitano professioni librarie e tipografiche, dal grande fabbricante di carta, fino all’ultimo spacciatore di fogli stampati […] vi sono comprese tutte le professioni, tutte le industrie, tutte le arti, che contribuiscono sia alla produzione, sia allo spaccio delle carta stampata”. Così si legge nel Programma (1° gennaio 1888) dove si specifica inoltre che con il termine libreria si intende “tutto ciò che ha relazione col libro, che vive del libro, che ama il libro” e che l’intento di questa pubblicazione è quello di promuovere “il movimento e il progresso” delle arti e delle industrie librarie e tipografiche. Tra i quarantotto fondatori del «Giornale della libreria» si trovano elencati i nomi di Nicola Zanichelli, Antonio Vallardi, i fratelli Emilio e Giuseppe Treves, Edoardo Sonzogno, Giulio Ricordi, Ermanno Loescher E., G.B. Paravia, Niccolò Nobili per la successori Le Monnier, Ambrogio Binda, Ulrico Hoepli, Ugo Rosenberg in qualità di membri dell’Associazione tipografico libraria italiana nata allo “scopo di migliorare moralmente e materialmente le condizioni del proprio commercio e delle arti industriali, […] di creare e mantenere fra tutti i soci rapporti di buona fratellanza e […] tutelare […] gli interessi generali della libreria e della tipografia italiana”.

Il giornale dedica nel corso degli anni della sua pubblicazione una particolare attenzione nell’aggiornare i lettori circa le attività svolte e promosse dall’Associazione tipografico libraria italiana, pubblicando gli atti dell’Associazione, i bilanci, le novità legislative, amministrative e commerciali e una serie di comunicazioni, avvisi destinati ai soci (necrologi, riunioni, scadenze, adesioni di nuovi soci, rinnovo delle cariche, ecc.) nonché informazioni relative alle modifiche nell’assetto delle società del settore (“Movimenti nelle ditte”) e la segnalazione di onorificenze concesse ai soci.

Nel corso degli anni il periodico propone al lettore una prima parte a carattere più generale comprendente scritti inerenti aspetti tecnici (La macchina da comporre, 20 settembre 1891; L’impiego dell’elettricità nella tipografia, 18 maggio 1902; La benzina e il libro, 14 dicembre 1935), industriali (La situazione odierna dell’industria del libro, 29 gennaio 1893; L’igiene degli operaj tipografi, 23 febbraio 1896; Industrializziamo l’editoria, 5-12 novembre 1917; Salviamo il libro italiano, 7-15 gennaio 1921), commerciali (Produzione e commercio della carta in Italia, 16 settembre 1888; L’editoria italiana e i compiti del dopoguerra, 15 febbraio 1941), legislativi (La legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli, 20 giugno 1903), statistici (Il censimento dell’Italia che legge, 30 maggio 1925), storici (La stampa in Venezia dalla sua origine alla morte, di Aldo Manunzio Seniore, 10 giugno 1888; Il quinto centenario di Gutenberg a Torino, 24 giugno 1900), fiscali e doganali (Le nuove tariffe grafiche per Milano, per Como, per Torino, 7 gennaio 1913; Prezzo di copertina e costo di produzione, 30 aprile 1948), di informazione nazionale e internazionale (La stampa periodica in Austria, 14 febbraio 1897; Per la nostra produzione editoriale all’estero, 28 maggio 1905; Esposizione internazionale del libro e d’arte grafica: Lipsia 1914, 21 gennaio 1914; Morte di Margherita di Savoja prima regina d’Italia, 9 gennaio 1926; La nuova convenzione internazionale per la protezione delle opere letterarie e artistiche, 16 giugno 1928; I libri per bambino in Inghilterra, 15 novembre 1946); oltre a comunicati di aggiornamento riservati al settore tipografico, editoriale e librario (Esposizione nazionale d’igiene ed educazione infantile, 28 dicembre 1890; Congresso internazionale degli editori 18 giugno 1899; A proposito dell’Enciclopedia italiana dell’Istituto Treccani, 14 marzo 1925; La mostra del libro italiano a S. Francisco di California, 7-14 settembre 1929; Conferenza-Radio sul libro italiano in Svizzera, 7 febbraio 1931; Norme per il recupero delle opere bibliografiche sottratte alla Germania durante la guerra, 31 luglio-15 agosto 1946).

Si registra poi una particolare attenzione in questi articoli di fondo ad una serie di tematiche che divengono dei veri e propri leitmotiv all’interno della pubblicazione, pensata come “tribuna aperta a tutti i colleghi per la discussione delle questioni professionali”, come il diritto d’autore, la proprietà letteraria, la discussione circa i progetti di legge italiani ed esteri, l’applicazione delle nuove leggi e l’editoria scolastica (Il nuovo progetto di legge per le riforma postale, 26 febbraio 1888; Per la tutela della proprietà artistico letteraria, 29 gennaio 1889; Revisione del regolamento unico e dei programmi per le scuole elementari, 22 luglio 1894; Per la legge sugli infortuni del lavoro, 10 aprile 1898; Questioni di diritto d’autore, 2 dicembre 1906; Per l’insegnamento professionale, 20 novembre 1916; Per l’istruzione dei ciechi e dei sordomuti, 15 febbraio 1924; Il libro di Stato, supplemento al n. 38, 26 settembre 1931; I libri per le scuole elementari in Lombardia, 31 ottobre 1945). Inoltre, a partire dall’inizio del Novecento, all’interno delle pagine del giornale viene riservato ampio spazio ai problemi legati al mondo del lavoro in trasformazione, alle assicurazioni contro la disoccupazione involontaria, alle mostre, alle esposizioni e all’illustrazione dei sistemi d’avanguardia adottati dalle industrie straniere.

La seconda parte del giornale è costituita a larga prevalenza da rubriche fisse, tra cui quelle di maggior durata sono: “Pubblicazioni della settimana” e “Ultime pubblicazioni” (poi “Recentissime pubblicazioni della settimana”) in cui si trovano elencate tutte le novità in campo editoriale corredate da titolo, formato, prezzo del volume e saltuariamente anche da una breve recensione dell’opera e dalla segnalazione di pubblicazioni estere in lingua italiana; “Desiderata e offerte”, una rubrica riservata ad inserzioni pubblicitarie, allo scambio dei libri tra i lettori; “Notizie” (poi “Cronaca”) che si propone di dare brevi indicazioni di esposizioni, conferenze, convegni, concorsi nazionali e internazionali, ma anche segnalazioni di appalti, scadenze, avvenimenti, novità legate al mondo della scuola e dell’istruzione professionale, novità commerciali e curiosità (Ore diurne e ore notturne nelle tipografie, 2 aprile 1893; Il giornale degli scapoli, 12 gennaio 1908; Il cinquantenario della casa Treves, 4 gennaio 1911; L’abolizione della censura sulla stampa, 30 giugno 1919; Le librerie sui transatlantici, 29 febbraio 1927); “Giurisprudenza” (poi “Nozioni Giuridiche”, poi “Giurisprudenza professionale e commerciale”) in cui vengono fornite al lettore indicazioni di carattere giuridico legate al mondo dell’editoria, della tipografia anche a partire da esempi reali (Spaccio abusivo di libri, 11 marzo 1888); “Per l’officina” (poi “La pagina del commesso libraio”) si tratta di una rubrica che riporta notizie pratiche, utili suggerimenti in campo tipografico e librario, recensioni di libri a tema (Riproduzione di disegni industriali , 17 gennaio 1913; Schedari, 15 maggio 1923; Libri per le signorine, 21-28 febbraio 1925; Segni convenzionali per la correzione delle bozze di stampa, 15 febbraio 1936).

A queste rubriche se ne aggiungono altre nel corso degli anni di pubblicazione del «Giornale della libreria» a carattere temporaneo come “Notizie letterarie” (novità in materia letteraria, bibliografie tematiche come Bibliografia della pellagra, 12 febbraio 1888 e recensioni di opere), “D’imminente pubblicazione”, “Indici delle riviste italiane”, “Notizie tecniche” (con particolare attenzione ai progressi tecnici compiuti negli altri stati e nelle colonie L’industria della carta in Finlandia, 12 febbraio 1888), “Questioni professionali” (scambio di opinioni e suggerimenti tra librari ed editori), “Massimario”, “Effetti della guerra” (apparsa durante gli anni della prima guerra mondiale dando informazioni circa gli avvenimenti bellici e le novità librarie in materia di guerra Le biblioteche e la guerra, i libri per i feriti, 26 maggio 1915; La raccolta di cartaccia pro Croce Rossa e l’industria cartaria nazionale, 21 marzo 1916), “Libri scolastici”, “Cronaca” a cui seguono, nel 1945, alla ripresa delle pubblicazioni “dopo l’avvenuta liberazione della nostra patria” che aveva comportato una brevissima interruzione di quattro mesi delle pubblicazioni, le rubriche “Diritto d’autore”, “Problemi del libro”, “Vita del libro”, “Notiziario sindacale ed economico”.

La vita di questo periodico viene in parte segnata dagli avvenimenti politici che interessano l’Italia nei primi cinquant’anni del Novecento, in particolare durante il periodo fascista che comporta anche una modifica dal punto di vista grafico nonché una riorganizzazione complessiva del giornale che doveva trasformarsi, secondo le intenzioni della Federazione nazionale fascista dell’industria editoriale, in “un organo editoriale bibliografico italiano per eccellenza: strumento informativo più idoneo e più efficace per la propaganda e la diffusione del nostro libro entro e fuori dei confini” (2 gennaio 1932). In questi anni si registra una crescente attenzione agli avvenimenti interni e alle ricorrenze del regime che finiscono per occupare le prime pagine del giornale (Gli editori italiani nel decennale, 28 ottobre 1932; Il Natale di Roma, 22 aprile 1933; Vinceremo, 15 giugno 1940).

Tra i numerosi collaboratori si segnalano: Eugenio Ritter, Hase Oscar, Ferruccio Rizzatti, Carlo Castellani, Cesare Paoli, Demetrio Marzi, Pietro Vallardi, Severino Pagani, Giovanni Bitelli, Giulio Einaudi, Mario Umberto Mauri, Paolo Cremonese, Valentino Bompiani, Guglielmo Perazzi.

Ch. Canesi

Raccolte: MI120: 1888-1945.