397. Il Giornale delle campagne

Sottotitolo Sociale ed agricolo.
Luogo Milano.
Durata 11 aprile 1903 (a. I, n. 14*) - 2 maggio 1903 (a. I, n. 17*).
Periodicità Settimanale.
Direttore Rag. G. Benincori.
Stampatore Milano, Stab. Tip. Ambrogio Codara.
Pagine 4.
Formato 54x37 cm.
Note Con il n. 14 vengono rinnovati carta e formato.

Periodico teso a produrre una miglior diffusione di notizie a “scopo pratico, sociale ed agricolo”.

Dai vari articoli - quasi una rubrica fissa - intitolati Un’occhiata alla politica, emergono toni conservatori: il giornale polemizza infatti con «L’Emigrazione italiana» di Venezia, richiamando un proprio articolo che sconsigliava l’espatrio; stigmatizza duramente, anche per una questione di immagine da dare agli stranieri presenti nel paese, il disordine e i disagi causati dall’ondata di scioperi effettuati in sostegno di quello generale dei poligrafici; attacca genericamente i politici italiani per l’approvazione dei “bilanci in fretta e furia”, senza riflessione alcuna e dibattito parlamentare intorno ai vari temi in sospeso: sgravi fiscali, bonifiche, riforma giudiziaria e divorzio, sul quale il settimanale si schiera con Giuseppe Zanardelli contro Ignazio Prinetti. Notevole, per un giornale dichiaratamente divulgativo, l’esame attento della politica estera, soprattutto nei Balcani e del gioco fra gli imperi austro-ungarico, britannico e russo.

Diverse sono le pubblicazioni di indole tecnica sulla bachicoltura, colpita da varie forme morbose, sull’irrorazione del gelsi con zolfo e solfato di rame, sul pericolo costituito dall’“occhio di pavone”. Altre pubblicazioni hanno a che fare con gli animali che abitualmente infestavano le campagne, e sulla loro utilità: la vipera, la mosca olearia, la talpa.

Di un certo interesse l’articolo (a firma B.) Al VII Congresso internazionale d’agricoltura di Roma (11 aprile 1903), nel quale si tenta di mistificare agli occhi dei delegati stranieri la condizione dell’Agro Romano, paludoso e malarico, come fatto del tutto eccezionale rispetto al resto delle pianure italiane; nella stessa occasione si indicano anche gli elementi necessari per il progresso agricolo: pace sociale (ma con esclusione delle classi contadine e bracciantili da ogni movimento di rivendicazione politico-sociale), istruzione, credito agrario (poco costoso e a lungo termine). Nel numero del 25 aprile 1903, vengono riportati i principali risultati ottenuti al congresso, fra cui: l’opportunità di una vasta organizzazione di società cooperative (regionali e provinciali) per la commercializzazione, il credito agrario, l’istruzione pratica, la creazione di una Commissione internazionale per lo studio comune delle malattie delle piante e l’istituzione di un altro organismo internazionale, fra i paesi mediterranei, per l’olivicoltura e l’industria olearia. In La mostra agraria di Como (25 aprile 1903, sempre a firma di B.) emerge comunque tutto lo scetticismo conservatore che anima la critica serrata della testata: viene messo in luce, infatti, che macchine agricole splendidamente pubblicizzate hanno spesso dato scarsi risultati, tali da giustificarne il rapido accantonamento nei solai dei contadini.

Fra le rubriche vanno ricordate la “Rivista settimanale dei mercati” e “Mercati italiani” (riferentesi però solo alla piazza di Milano), con i prezzi di borsa, grani, verdure, farine, bestiame, materie fertilizzanti, semi, suini, lardo, grasso e salumi. Anche in appendice gli articoli di divulgazione e istruzione agricola: Vade mecum per bachicultori (2 maggio 1903), Il gallo e la gallina (11 aprile 1903), La teoria e la pratica della mungitura (25 aprile 1903).

A.F. Sa.

Raccolte: MI120: 1903.