515. La Metallurgia italiana

Sottotitolo Rivista mensile pubblicata a cura della "Associazione fra gli industriali metallurgici italiani" poi Rivista mensile pubblicata a cura della Associazione nazionale fascista fra gli industriali metallurgici italiani" poi Rivista dei metalli e delle loro applicazioni edita dall'Associazione italiana di metallurgia poi Rivita dei metalli e delle loro applicazioni edita dall'Associazione italiana di metallurgia. Sotto gli auspici del Consiglio nazionale delle ricerche.
Luogo Milano.
Durata 15 novembre 1909 (a. I, n. 1) - ottobre-dicembre 1945 (a. XXXVII, n. 10-12*). La rivista viene tuttora pubblicata.
Periodicità Mensile poi trimestrale poi bimestrale.
Direttore Nessuno, poi Umberto Ferrari poi Alessandro Reggiori (redattore capo responsabile).
Gerente Luigi Borghi poi Giovanni Pisani poi Umberto Giacomini.
Editore Associazione fra gli industriali metallurgici italiani.
Stampatore Milano, Poligrafia italiana poi Milano, Premiato stabilimento tipografico «La Stampa commerciale» poi Milano, Stabilimento tipografico Cavenaghi e Pinelli, Linotypia Marelli poi Milano, Tipografia Stefano Pinelli.
Pagine Da 18 a 90 + fino a 62 p. di pubblicità (con numerazione romana).
Formato 21,5x30,5 cm.
Note In concomitanza con l'introduzione del motto virgiliano (1917) si adotta come stemma dell'associazione una moneta etrusca che presenta da un lato l'effige di Vulcano e dall'altro gli emblemi dell'arte metallurgica a cui Vulcano nell'antica mitologia era preposto. La moneta viene riprodotta in clichés tipografici per fregiarne gli atti dell'Associazione, la carta da lettere e la testata della rivista. La moneta viene riprodotta in clichés tipografici per fregiarne gli atti dell'Associaizone, la carta da lettere e la testata della rivista.

Nel 1909 Assometal, la potente associazione fra gli industriali metallurgici italiani sorta nel 1900, si dota di un organo di informazione ufficiale. Redatto e amministrato dalla segreteria dell’associazione sotto il controllo del consiglio direttivo, il mensile si prefigge statutariamente di occuparsi di “tutto quanto può direttamente ed indirettamente interessare la industria mineraria e metallurgica”. Grande spazio è riservato ai rapporti con lo Stato: il periodico si occupa infatti della politica economica nazionale (soprattutto in relazione alla materia doganale e alle sovvenzioni statali), così come dell’impiego delle risorse pubbliche, del sistema fiscale e tributario e delle posizioni che il governo italiano assume in rapporto ai produttori esteri concorrenti. La linea di politica economica è improntata a un forte protezionismo.

Nel comitato della rivista figurano Lodovico Goisis, direttore generale della Società ferriera Milano, Carlo Vanzetti, amministratore delegato della Fonderia milanese di acciaio, e Giorgio Enrico Falck, consigliere delegato della società che porta il suo nome e primo presidente di Assometal. Falck rimane a capo degli industriali metallurgici ed è l’animatore del periodico fino al 1925.

Le rubriche costituiscono la parte più cospicua della rivista e sono comprese nella cosiddetta “Parte non ufficiale”: si tratta di argomenti di carattere tecnico, di notizie utili, di recensioni di pubblicazioni specialistiche, di relazioni sui congressi di settore, di riassunti, spesso corredati di disegni tecnici e fotografie. Queste le rubriche ricorrenti: “Memorie scientifiche”; “Rivista tecnica”; “Rassegna dei mercati”; “Appalti” (ad es. gare indette per fornitura di materiali metallici e di macchine); “Note scientifiche e tecniche”; “Note statistiche”; “Associazioni scientifiche e tecniche”; “Società industriali e commerciali” (bilanci); “Cronaca parlamentare” (ad es. disegni di legge, interrogazioni ed interpellanze); “Cronaca amministrativa” (ad es. competenza degli uffici doganali, disposizioni sul riposo settimanale); “Notizie varie”.

La “Parte ufficiale” è quella più propriamente politica del periodico: oltre a informare su “Atti e comunicazioni del Governo e di enti pubblici”, vi si trovano gli atti dell’Associazione fra gli industriali metallurgici, i resoconti delle adunanze del consiglio direttivo, le relazioni sull’attività svolta da Assometal. È da sottolineare la funzione riassuntiva di questa parte del giornale: qui si trovano infatti gli aggiornamenti sulle questioni più discusse del momento, generalmente trattate in modo più ampio in specifici articoli. Gli scritti pubblicati in questa sezione non sono quasi mai firmati e in essa sono anche riportati i testi dei telegrammi, delle petizioni, delle richieste, inviati a ministri, a direttori di enti pubblici o privati e firmati fino al 1925 da Falck a nome degli industriali che rappresenta. Tra i collaboratori spicca Giulio Rubini, presidente onorario di Assometal (già ministro del tesoro nel 1900, sarebbe divenuto ministro dei lavori pubblici nel 1909 e nuovamente titolare del dicastero del tesoro nel governo Salandra del 1913).

Organo di informazione ma anche e soprattutto strumento di battaglia, «La Metallurgia Italiana» si batte fin dagli esordi per la revisione delle tariffe doganali per un vasto numero di prodotti merceologici. Gli industriali siderurgici fanno pressioni sul governo affinché il protezionismo doganale già avviato con la tariffa del 1887 venga riaffermato ed inasprito: Per la revisione della tariffa doganale italiana (febbraio 1910; idem, aprile 1910); Commissione reale per il regime doganale (febbraio 1917).

Il problema doganale è anche strettamente collegato alle avventure coloniali del secondo decennio del Novecento. I metallurgici italiani si considerano assurdamente penalizzati rispetto ai concorrenti dei paesi esteri che riservano alla produzione nazionale le forniture per i servizi pubblici, specialmente nelle colonie; d’altra parte ritengono che le officine italiane siano in grado di fornire tutto il materiale necessario a condizioni tecniche persino superiori a quelle dei prodotti esteri. Si segnalano gli articoli più significativi benché in generale il problema venga trattato in tutti i resoconti delle adunanze del Consiglio direttivo, in apertura di ogni numero della rivista, con gli eventuali aggiornamenti del caso: Per le forniture di materiale metallico alle ferrovie eritree (aprile 1910); Forniture di materiale metallico alla colonia Eritrea (settembre 1910); Per l’importazione di materiale metallico nelle colonie italiane (dicembre 1910); Per le forniture di materiale ferroviario alla colonia Eritrea (febbraio 1911); Regime doganale della Tripolitania (dicembre 1911), che è un’istanza al governo “perché voglia studiare e determinare per la Tripolitania un regime doganale definitivo veramente conforme agli interessi della economia nazionale”; Per l’ordinamento doganale della Libia (febbraio 1912); Il Ministero delle colonie e i problemi economici. Revisione della tariffa doganale (febbraio 1913).

Di grande interesse è il voluminoso studio sulle industrie nazionali del settore in cui viene fotografata con il sussidio di dati e tabelle la situazione italiana, dal titolo Le industrie metallurgiche in Italia (gennaio, febbraio e marzo 1914). L’articolo nasce come risposta di Assometal a un quesito del questionario della Commissione reale per il regime doganale e per i trattati di commercio, in merito alla quale si veda: Commissione reale per il regime doganale (febbraio 1917).

Diversi grandi temi affrontati nei primi anni sono in qualche modo collegati alla questione ferroviaria. Il 1910 si segnala in particolare come l’anno in cui viene più frequentemente trattato il problema del “dumping system”, che permette agli esportatori stranieri di vendere i prodotti metallurgici in Italia a un prezzo molto ribassato. In particolare la rivista invoca l’impiego di materiale nazionale nelle costruzioni ferroviarie: Per l’impiego di materiale nazionale nelle costruzioni ferroviarie (gennaio, aprile, settembre, dicembre 1910); e si batte anche per la revisione delle tariffe ferroviarie: Per la riforma delle tariffe ferroviarie (marzo 1912); Per la revisione delle taniffe ferroviarie (gennaio 1913); Sul progetto di nuove tariffe ferroviarie (ottobre 1913). «La Metallurgia Italiana» non tralascia del resto le questioni secondarie legate a questo problema, come ad esempio la mancanza di statistiche sui trasporti all’interno del paese: il problema delle tariffe ferroviarie - secondo i metallurgici - non può essere risolto se non si conoscono le correnti di traffico: Per la statistica del movimento commerciale (aprile-maggio e giugno-luglio 1911). Anche durante la guerra il tema ferroviario è di primario interesse: Per miglioramenti nel servizio ferroviario (gennaio 1915); In merito alle nuove norme per i trasporti in ferrovia (luglio 1917).

Un’attenzione particolare si riscontra sulle pagine del periodico per l’istruzione tecnica, ed è questo un tema ricorrente negli anni, per quanto affrontato in modo saltuario: Per lo sviluppo degli studi superiori di metallurgia (ottobre 1910); Nota sulla proposta Scuola di siderurgia (luglio 1915); Per una scuola di capi tecnici metallurgici (marzo 1916); Scuola per tecnici metallurgici (luglio 1916): se questi articoli sono esplicitamente tesi alla creazione di un istituto tecnico che prepari adeguatamente i futuri lavoratori dell’industria siderurgica, si trovano nella rivista anche articoli più genericamente ricollegabili alla questione dell’istruzione. Interessante al fine di capire il punto di vista del mensile lo scritto Per una maggiore propaganda e collaborazione scientifica e tecnica (dicembre 1922), che è una lettera circolare diretta a ingegneri, dirigenti, dottori in chimica e tecnici delle officine metallurgiche nazionali “allo scopo di promuovere in Italia nel campo della metallurgia una maggiore attività in fatto di letteratura scientifica e tecnica”.

Il tema del lavoro e tutto quello che lo concerne è ampiamente studiato e riproposto attraverso le pagine della «Metallurgia italiana» sotto forma di proposte o denunce, al fine ovviamente di agevolare l’utilizzo di manodopera. La posizione degli industriali siderurgici è ben rappresentata da una delle tante frasi che si ritrovano negli articoli citati di seguito: “L’Associazione ritiene convenga [...] mantenere la propria libertà in materia di regolamentazione del lavoro notturno degli adolescenti” (La protezione legale dei lavoratori, settembre e ottobre 1912); Limitazioni all’impiego di giovani operai (maggio 1913); Protezione legale dei lavoratori (settembre 1913); Associazione internazionale per la protezione legale dei lavoratori. I tre turni della giornata di lavoro nell’industria siderurgica (maggio 1914), relazione di L. Pontiggia, F. Massarelli, G.E. Falck della sezione internazionale per la protezione legale dei lavoratori: i rappresentanti italiani dissentono dai colleghi internazionali che si mostrano favorevoli all’adozione del sistema dell’alternanza di tre squadre di operai che si danno il cambio ogni otto ore, con la motivazione di una già manifesta inferiorità dell’industria nazionale rispetto a quella straniera; In merito alla relazione degli igienisti sui turni di lavoro nelle officine siderurgiche a marcia continua. Osservazioni della presidenza della Associazione fra gli industriali metallurgici italiani (agosto 1914).

Periodicamente si trovano anche statistiche e notizie di carattere più generale, come ad esempio Notizie periodiche sull’occupazione operaia e sui salari (gennaio 1913).

Si segnalano due numeri monografici: il primo si intitola Il valico ferroviario per la Svizzera orientale e gli interessi economici italiani. Memoria del cav. G.E. Falck (giugno-luglio 1911), degno di nota in quanto rientra nella discussione, allora rilevante, sulla convenienza di un nuovo valico orientale che collegasse l’Italia al nord Europa. Quello di Falck su questo tema è uno studio documentato che, con dovizia di dati sui flussi di scambio e sull’import-export italiani, argomenta la sua posizione a favore del traforo dello Spluga piuttosto che al progetto antagonista del Greina. Il secondo numero monografico è Nel X anniversario dalla costituzione della Associazione fra gli industniali metallurgici italiani (novembre 1910), interessante in quanto viene brevemente ripercorsa la storia di Assometal in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario dell’Associazione, che culminano con la premiazione di Giulio Rubini e Giorgio Enrico Falck.

Sicuramente la questione più scottante di cui si ha riscontro sulle pagine del periodico negli anni antecedenti il primo conflitto mondiale, è quella relativa allo scontro particolarmente duro verificatosi tra gli industriali metallurgici italiani e i liberisti riuniti nella lega antiprotezionista: Per l’industria siderurgica...! Note polemiche (agosto-settembre 1911). Le note polemiche sono rivolte contro la posizione del deputato Eugenio Chiesa, che lamenta anzitutto che lo Stato abbia ceduto a privati l’esercizio delle miniere elbane, pressoché unica grande riserva nazionale di minerale di ferro. Lo scritto apre la battaglia vera e propria che sarà disputata tra gli industriali metallurgici e i liberisti attraverso i propri organi di stampa più autorevoli: «La Metallurgia italiana», guidata da Giorgio Enrico Falck e «La Riforma sociale» diretta da Luigi Einaudi. Si veda anche Ancora sulla “questione siderurgica” (febbraio 1913); La parola ai siderurgici, per fatto personale (aprile 1914), firmato da R. Ridolfi; L’on. Giretti e l’industria siderurgica (febbraio 1915).

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, i temi ricorrenti diventano quelli del rifornimento di materie prime necessarie alla produzione e dei divieti di esportazione, così come le questioni eccezionali legate al momento: Pel rifornimento delle principali materie prime (settembre 1914); Divieti di esportazione e contrabbando di guerra (ottobre 1914); I rifornimenti di rottame metallico (gennaio 1915); Per il credito alle industrie. Sovvenzioni su materie prime d’uso industriale e su prodotti industriali e Provvedimenti eccezionali per l’industria e per il commercio in caso di guerra (maggio 1915): si tratta del resoconto di un convegno sul tema che vede riuniti i presidenti delle associazioni industriali.

Il tema della tassazione dei profitti di guerra è sempre presente: Imposta sui redditi dipendenti dalla guerra (novembre 1915); L’imposta sui profitti dipendenti dalla guerra (gennaio 1916); In merito alla sovraimposta straordinaria sui redditi di guerra (dicembre 1916); R. Ridolfi, Profitti di guerra (maggio 1917). Si esprime inoltre preoccupazione per l’eventualità del richiamo alle armi degli operai appartenenti alla classe 1890 e più giovani, anche se addetti ad officine industriali (Sul richiamo alle armi degli operai esonerati, settembre 1918).

Altri temi trattati durante il periodo bellico sono: Il porto di Genova e l’industria dell’alta Italia (gennaio 1915); I forni elettrici nella industria metallurgica (dicembre 1915); In merito alla “questione dei cambi” (marzo 1916).

Nell’immediato dopoguerra anche sulle pagine della «Metallurgia italiana» si parla dei provvedimenti più adeguati per il passaggio dell’economia del paese dall’eccezionalità del periodo bellico a una relativa normalità. Da sottolineare la posizione degli industriali metallurgici, che asseriscono da una parte che l’ingerenza dello Stato deve essere contenuta nei più ristretti limiti, mentre chiedono dall’altra che lo Stato assicuri loro materie prime, mezzi di trasporto, agevolazioni finanziarie, tributarie e doganali, come emerge dall’articolo Le materie prime della industria siderurgica (agosto 1918), ove si esprime il plauso di Assometal all’iniziativa governativa per lo studio dei provvedimenti necessari al passaggio a un’economia di pace. Si vedano anche I problemi del “dopo guerra” (novembre-dicembre 1918); Le condizioni di pace nei riguardi della industria metallurgica nazionale (gennaio 1919); La situazione attuale dell’industria metallurgica italiana (aprile 1919); La situazione doganale nell’imminente dopo guerra (aprile 1919); Il problema doganale (giugno 1919); Per l’approvvigionamento dei carboni (aprile 1920), dove si legge: “La crisi risulta doversi paventare gravissima [...] se ad essa non si rimedia mediante energici ed immediati provvedimenti che valgano ad assicurare all’Italia quel minimo di carbone che è indispensabile per alimentare le nostre industrie ed i pubblici servizi”.

Degno di rilievo è lo scritto Appunti di viaggio in Germania (agosto 1919), una breve, interessante relazione sulle condizioni dei paesi tedeschi occupati dagli alleati, di cui è autore il presidente di Assometal Falck, il quale rileva la posizione di inferiorità dell’Italia nei confronti delle altre nazioni vincitrici.

Pressoché monotematico e particolarmente denso è il numero del settembre 1920, incentrato sulle agitazioni operaie e sul problema del controllo operaio sulle industrie (La vertenza metallurgica; Interviste del comm. Falck). Dato il momento eccezionale, vengono qui ospitati diversi articoli ripresi e tradotti da giornali esteri, in special modo francesi, in completo accordo con i timori degli industriali italiani: La crisi dell’industria metallurgica italiana. Rassegna della stampa estera, tratto dall’«Usine» del 18 settembre 1920, inizia così: “Il soviettismo si sviluppa; gli industriali resistono; il Governo attende”; è seguito dall’articolo ripreso dalla «Metallurgie» del 22 settembre 1920 (La crisi della metallurgia italiana) e da quello tratto dalla «Revue industrielle» di Charleroi del 10 settembre 1920: La crisi dell’industria italiana. Da segnalare anche gli articoli: Disfattismo economico e Risposta alla FIOM. Il tema viene poi ripreso nel febbraio 1921, con gli articoli Il progetto di controllo sulle industrie e il Disegno di legge presentato alta Camera dal Governo.

Le annuali relazioni sull’attività svolta dall’Associazione fra gli industriali metallurgici italiani per gli anni compresi tra il 1922 e il 1924 (agosto 1923; luglio 1924; luglio 1925) sono interessanti oltre che per l’usuale riepilogo della situazione, per gli apprezzamenti che vi si leggono nei confronti del governo fascista, come ad esempio: “È veramente confortante il constatare la nuova situazione che all’Italia ha creato il Governo che ora ne regge le sorti, per il prestigio che gode all’estero, per la tranquillità sociale assicurata all’interno”. Questi resoconti diventano generalmente anche le sole parti non tecniche del periodico, che, con la presa di potere del fascismo, riduce fortemente l’attenzione al mondo politico che l’aveva fin qui caratterizzato. La parte più propriamente tecnica assume infatti da questo momento una maggiore centralità. Oltre a ciò, il mensile si limita a fornire la cronaca dei congressi del settore, anche esteri, pur non mancando qualche sporadica incursione nel mondo dell’economia politica, come nel caso dell’articolo L’accordo siderurgico europeo e gli interessi italiani (ottobre 1926).

In ogni caso non si può nemmeno parlare di allineamento della rivista alla politica di regime perché il giornale viene direttamente fascistizzato: nel corso del 1927, Assometal è trasformata in Associazione nazionale fascista fra gli industriali metallurgici italiani, che confluisce nella Confederazione generale fascista dell’industria italiana. Alla sua guida viene posto Felice Guarneri, in sostituzione di Giorgio Enrico Falck, il quale aveva già abbandonato la sua funzione non ufficiale di direttore della rivista nel 1924, data in cui gli era subentrato Umberto Ferrari, direttore del periodico e al tempo stesso della Federazione nazionale fascista degli industriali metallurgici.

Dal novembre 1929, la rivista esce rinnovata sia nella veste editoriale che nei contenuti. La struttura prevede la divisione in quattro parti: “Memorie”, “Riassunti”, “Notiziario”, “Organizzazione economica”. A questa trasformazione corrisponde anche l’insediamento di un nuovo comitato di redazione (che svolge anche la funzione di comitato tecnico) nel quale figurano personalità di un certo calibro: Giovanni Falck, figlio di Giorgio Enrico, Federico Giolitti, Agostino Rocca (della Dalmine), Fausto Bondolfi (dell’Ilva), Giulio Sirovich (della Regia Scuola di ingegneria di Roma) e Aldo Zazzaroni (della Fiat).

Negli anni trenta l’impostazione della rivista rimane fortemente tecnica. Si parla di processi di fabbricazione, prove fisiche e meccaniche, proprietà dei metalli e delle leghe metalliche, entrando sempre più nello specifico con temi quali Il cadmio come protezione contro la ruggine (agosto 1936) oppure Lo sviluppo della saldatura austenitica (settembre 1936). Non mancano rubriche di interesse più generale: “Notizie finanziarie”, “Mercato siderurgico nazionale” e “Notizie sull’impiego dell’acciaio”. Più evidente l’attenzione per il panorama internazionale nelle rubriche “Mercati siderurgici esteri” e “Rassegna del lavoro”, dove vengono pubblicati articoli quali: Le condizioni dell’industria metallurgica francese ed i recenti contratti collettivi del lavoro (novembre 1936) oppure Orari e turni di lavoro nelle industrie metallurgiche della Germania (febbraio 1937).

Man mano che ci si avvicina al periodo bellico, oltre alla costante attenzione alla situazione economica mondiale, trova sempre più spazio la campagna autarchica. I titoli degli articoli sono eloquenti: Contributo all’autarchia. La produzione degli acciai speciali in Italia (giugno 1938), nel quale “si precisa la grande importanza della fabbricazione degli acciai speciali nel quadro del programma autarchico e si enumerano le classi più interessanti di questi preziosi prodotti della siderurgia di qualità”; La sostituzione autarchica dei correttivi nella fabbricazione degli acciai speciali (settembre 1939); Autarchia nel campo dei metalli non ferrosi (novembre 1939). In un articolo del giugno 1941, Il Ferital, vengono descritte le caratteristiche analitiche, strutturali, meccaniche e fisiche di un nuovo tipo di ferro puro autarchico, denominato appunto “Ferital”.

Dal gennaio 1942, la rivista si snellisce proponendo un numero ridotto di pagine fino a raggiungere una cadenza trimestrale negli anni 1944 e 1945.

C. Mo.

Raccolte: MI120: 1909-1925 (ad agosto); 1928 (gennaio/agosto); 1929/1930 (a febbraio); 1932 (da agosto)-1945. MI007