519. Milano nuova

Dal 3 gennaio 1897 (a. IV, n. 1) §Rivista delle assicurazioni e banche§.

Sottotitolo Politica, finanza, assicurazioni, banche, commercio, economia, industria, arte, lettere, scienze poi Politica, finanza, assicurazioni, banche, commercio, economia, industria poi Promotore: Associazione italiana fra il personale delle assicurazioni. Banche, finanza, economia, industria, prestiti, poi Promotrice della "Associazione italiana fra il personale delle assicurazioni" poi Unico giornale settimanale di assicurazioni poi Journal international des assurances et des banques.
Luogo Milano.
Durata 2 giugno 1894 (a. I, n. 1) - 21 dicembre 1912 (a. XIX, n. 52*).
Periodicità Settimanale.
Direttore Nessuno poi Oreste Gallo poi nessuno.
Gerente Giuseppe Moreri, poi Emilio Ruelle poi Defendente De Amici.
Stampatore Milano, Stabilimento tipografico A. Rancati poi Stabilimento tipo-litografico G. Abbiati poi Tipografia degli esercenti poi Tipografia Golio poi Tipografia Luigi Rusconi poi Tipografia Giuseppe Realini poi Stabilimento tipo-litografico T. Termali poi Stabilimento tipografico E. Rinaldi e C. poi Stabilimento tipografico Fratelli Baj poi Tipografia Elzeviriana di Guidetti e Mondini poi Lugano, Coop. Tip. Sociale Lugano poi S.A. Tip. Luganese poi Giovanni Andreazzi Tip. Luganese.
Pagine 8 talvolta 16.
Formato 31x14 cm poi 43x31 cm.
Note Pochi numeri sono illustrati in bianco e nero. Le ultime pagine (una, due o tre) sono occupate dalla pubblicità.

L'articolo di presentazione, sul primo numero del 2 giugno 1894 e intitolato Il nostro programma, così si esprime: "Il nostro programma è riassunto nel titolo da noi scelto per la nuova pubblicazione che intraprendiamo [...]. Noi tenteremo di seguire con tutte le nostre forze le nuove tappe che la nostra città segnerà sulla via del progresso, chiamando a noi attorno le giovani forze, le gagliarde intelligenze che vorranno sorreggerci con la loro cooperazione. Purtroppo dal nostro programma non può essere esclusa la politica, perché ormai questo elemento deleterio bisogna subirlo anche nolenti; ma promettiamo di non abusarne o perlomeno di essere obiettivi - alieni dalle partigianerie, dai personalismo. Invece le nostre maggiori cure saranno rivolte all'attività economica ed industriale, che è la forza vera di questa metropoli. E spazio non piccolo daremo alle scienze, alle arti ed alle lettere, non trascurando le varie quistioni sociali, che a tutti e sopra tutto si impongono".

Col numero 30 del 30 giugno Oreste Gallo comunica con un breve trafiletto di assumere la direzione del giornale: "Seguendo con imparzialità il corso degli avvenimenti, svolgendo un programma francamente liberale e alieno da tutto ciò che è personale, partigiano, meschino - egli scrive - lavorerò per acquistarmi sempre più la benevolenza del pubblico e quella dei colleghi della stampa".

Durante il primo periodo il giornale mantiene le caratteristiche delineate nell'articolo di presentazione, occupandosi dei problemi più vari: dal credito agrario alla produzione dell'oro, dalle università alle istituzioni di carità. In politica il giornale assume posizioni che, sotto la maschera dell'agnosticismo, sono sostanzialmente di destra (vedi ad esempio l'articolo Dopo la battaglia, pubblicato sul numero del 16-17 febbraio 1894 all'indomani delle elezioni amministrative a Milano, firmato "Dottor Helel", firma che comparirà poi in altri articoli politici).

Le rubriche sono: "Assicurazioni", "Banche ed istituti di credito", "Borse", "Agricoltura e commercio", "Cooperazione e previdenza", "Affari, ferrovie, industria, navigazione", "Aste ed appalti", "Giurisprudenza commerciale", "Vade-mecum del capitalista", "Biblioteca" (poi "Libri nuovi"; poi "Biblioteca dell'assicuratore").

Con il 7-8 settembre 1895 la parola "politica" scompare dal sottotitolo e con il 5-6 ottobre Oreste Gallo, autore talvolta degli articoli di carattere letterario - ai quali erano dedicati, insieme a saggi e poesie, due intere pagine - cessa di firmare quale direttore, senza alcun articolo di congedo.

Con il 1896 scompare la parte letteraria ed il giornale assume la definitiva caratteristica di organo delle assicurazioni e delle banche, occupandosi anche di argomenti collaterali quali la cooperazione. Le rubriche "Assicurazioni", "Banche ed istituti di credito", "Borse", "Cooperazione e previdenza" assumono un'importanza primaria e occupano talvolta l'intero giornale. A partire dall'8 dicembre 1896 il giornale migliora la veste tipografica ed aggiunge al sottotitolo "L'assicurazione per tutti. Promotrice Associazione italiana fra il personale delle assicurazioni". Di quest'ultima viene fatta la storia e la cronaca dell'inaugurazione della sede sociale (alla quale interviene, tra gli altri, Ulisse Gobbi, futuro rettore dell'Università commerciale "Luigi Bocconi") con un lungo scritto di F. Lodi.

Nel numero del 27 dicembre 1896 in un articolo dal titolo Rivista di assicurazioni e banche si sottolinea: "È questo il nome che assumerà «Milano nuova» a partire dal 1° gennaio 1897, entrando nel suo quarto anno di vita, non inutile né ingloriosa, come lo provano eloquentemente la costituzione dell'Associazione italiana tra il personale delle assicurazioni da noi promossa, la demolizione d'imprese assicuratrici e bancarie che non avevano nessuna ragione d'essere, alla quale abbiamo contribuito non poco. Mutando nome, non mutiamo programma. Ci occuperemo diffusamente, come nel passato, d'assicurazione e di banca e non trascureremo tutte le altre rubriche di indole economica che aiutano lo sviluppo degli istituti di previdenza veramente tali e di quelli bancari solidi ed onesti".

Tra le firme comparse in questo primo periodo ricordiamo, oltre a quella del già citato "Dottor Helel", quelle di Luigi Luzzatti, Gabriele Rosa, Adriano Colucci ed Otto Arendt.

Con il 1897 il giornale accentua le caratteristiche dell'anno precedente attraverso articoli e notiziari, raccolti questi ultimi nelle consuete rubriche. Gli articoli si occupano dei vari problemi concernenti le assicurazioni (attività, bilanci, processi); molto spazio è dato anche alle assicurazioni nei paesi esteri.

Il numero del 22 agosto 1897 intitolato Il Congresso di Bruxelles contiene il resoconto del IV Congresso internazionale per gli infortuni sul lavoro svoltosi nella capitale belga dal 26 al 31 luglio. I numeri del 13 e 20 novembre, 18 dicembre 1897, del 9 gennaio, 12 febbraio, 26 marzo, 2 e 16 aprile 1898 pubblicano la serie di articoli Delle assicurazioni in Italia, contenenti numerosi dati statistici relativi all'attività delle società assicuratrici nei diversi rami.

Tra i documenti pubblicati nel 1898 ricordiamo: il resoconto dell'assemblea dell'Associazione italiana degli attuari della quale è riprodotto lo statuto (19 febbraio); il regolamento per l'esecuzione della legge 17 marzo 1898 sugli infortuni sul lavoro (8 ottobre); l'elenco delle casse di risparmio e delle società di mutuo soccorso premiate all'Esposizione di Torino della quale il giornale aveva trattato nei numeri illustrati del 13, 20 e 27 agosto (10 dicembre).

Nel dicembre 1898 uscì un numero speciale sulla «Previdenza sociale in Italia». Esso contiene i seguenti articoli sull'argomento: La previdenza sociale in Italia di A. Lodi, L'assicurazione vita è un dovere sociale [del quale nella raccolta Braidense non si distingue l'autore il cui nome è coperto da una macchia d'inchiostro]. La cooperazione in Italia di A. Della Cola, Le cooperative di Cesare Vivante, L'assicurazione di Ulisse Gobbi, La mutualité di Cheysson e L'eguagualianza; alcuni estratti sull'argomento tratti dalle opere di Charles Gide, Leone Wollenborg, Luigi Luzzatti, Ugo Pisa, Leopoldo Mabilleau, Orazio Albi, A.J De Johannes, G. Pietrasanta, C.M. Maggini, Jules Arboux e Georg W. Johnson; l'elenco dei premiati all'Esposizione di Torino nella Divisione III. Previdenza.

Con il 1899 il giornale assume sempre più il carattere di bollettino, pubblicando tra l'altro il resoconto dell'assemblea generale dell'Associazione italiana fra il personale delle assicurazioni svoltasi il 30 marzo (8 aprile).

Il numero del 16 dicembre 1899, delineando il programma per il 1900, scrive: "La simpatia degi onesti e dei buoni, che nel passato ci fu sempre conforto nella lotta intrapresa con baldanza giovanile e con virile tenacia allo scopo precipuo di sbarazzare il campo della previdenza dalle cavallette che lo infestano, non ci verrà meno nell'avvenire, ne abbiamo fede perché sappiamo di meritarcela. E questo basta per incoraggiarci all'opera che ha per meta il trionfo di tutto ciò che vi è di sano nelle istituzioni che più specialmente nel nostro programma sono comprese e la fine decisiva di tutto ciò che vi è di guasto, di malato, di putrido".

Nel 1902 il giornale riporta i documenti relativi allo scandalo bancario di Torino nel quale erano coinvolti Maffeo Pantaleoni e Giovanni Poli (numeri dell'11, 18 e 25 novembre). Durante questo periodo e fino al 1904 pubblica una ricca documentazione sull'attività legislativa nel settore assicurativo, tra cui ricordiamo: la relazione del direttore dei servizi del credito e della previdenza Vincenzo Magalli relativa al Congresso delle assicurazioni sociali e degli infortuni sul lavoro svoltosi a Dusseldorf dal 17 al 24 giugno (1° e 22 novembre 1902); la legge 29 giugno 1903 n. 243 per gli infortuni sul lavoro ed il regolamento per l'esecuzione della stessa (1° agosto 1903); la legge 254 sulle case popolari (8 agosto 1903); lo schema del disegno di legge sulle imprese e associazioni di assicurazioni (28 novembre e 5 dicembre 1903); il decreto 18 dicembre 1903 n. 524 che approva il regolamento dei premi, delle indennità e le tariffe della Cassa nazionale di assicurazione per gli infortuni sul lavoro (12 marzo 1904); il regolamento per l'esecuzione della legge (testo unico) 31 gennaio 1904 n. 51 per gli infortuni degli operai sul lavoro (9 e 16 aprile 1904) e le istruzioni in merito alla sua esecuzione (21 maggio 1904); il regolamento per l'esecuzione della legge 31 maggio 1903 n. 254 sulle case popolari (25 giugno 1904); la relazione di Ulisse Gobbi, delegato del Governo italiano al ministro di agricoltura, industria e commercio Guido Baccelli sul IV Congresso internazionale degli attuari svoltosi a New York dall'11 agosto al 5 settembre 1903 (8 ottobre 1904).

Nel 1905 è riportato un solo documento, la relazione di Vincenzo Magaldi al ministro Luigi Rava sul Congresso internazionale medico svoltosi a Liegi dal 28 maggio al 3 giugno (30 settembre 1905).

Durante l'ultimo periodo compaiono le nuove rubriche "Presititi e rendite" e "Compagnie e personali". Tra le firme sono da segnalare quelle di Ulisse Gobbi, Carlo Romussi, Angelo Sraffa, Max Wolff e Cesare Vivante.

A partire dal 1906, mentre la sede della direzione generale viene mantenuta a Milano, quella amministrativa si trasferisce a Lugano e la «Rivista» comincia a pubblicare numerosi articoli in francese, con l’intento di accrescere la diffusione all’estero, "nuovo contributo di propaganda per una migliore conoscenza delle imprese italiane, della loro potenzialità finanziaria, della loro attività produttiva, onde gli affari di tutte le imprese solubili e rispettabili di tutte le nazioni civili non debbano essere più entità trascurabili, specialmente per le compagnie italiane" (2 dicembre 1905). Molti infatti i dati pubblicati riguardanti l’attività di banche, istituti di credito, casse di risparmio e società assicurative operanti in Italia e in Svizzera, di cui vengono riportati integralmente sia i bilanci che informazioni generali sul mutamenti nella struttura direttiva e sulla nomina di agenti e ispettori.

Compaiono nuove rubriche: “Note dall’estero”, “Note di finanza”, “Quesiti legali” (uno dei servizi forniti dalla rivista ai propri lettori è anche quello della consulenza legale presso un ufficio in sede a cui “i lettori possono rivolgersi per chiedere pareri, consigli, cause da iniziare e questioni da risolvere), fra le quali un’importanza notevole assume “Giurisprudenza”, raccolta delle sentenze “più recenti pronunciate da tribunali e corti in Italia e all’estero” e riguardanti soprattutto la giurisdizione e la procedura per le controversie dipendenti dall’applicazione della legge sugli infortuni sul lavoro nei vari stati. Nell’aprile 1912 viene introdotta la rubrica “Tecnica” di studi attuarili, “per ovviare a tutte quelle molteplici cause d’ordine puramente tecnico che impedirono nel nostro paese al rapido diffondersi dell’industria assicuratrice”.

Un’altra rubrica è poi interamente dedicata al mutuo soccorso, di cui vengono fra l’altro riassunti, anche se in modo “frugale e sommario” le risultanze delle studio statistico ministeriale sulle società di mutuo soccorso in Italia al 31dicembre1904, non essendo riuscita la rivista ad attuare i propositi espressi sul numero 17 del 28 aprile 1900 di “riassumere in un unico vol. tutti i dati statistici, le leggi, gli statuti che riguardano il mutuo soccorso” (Dott. Helel, Le società di mutuo soccorso in Italia, 15 settembre 1906). Relazioni congressuali pubblicate sull’argomento: C. Sabini, Il Congresso internazionale mutualista tenutosi a Liegi nell’agosto 1905, 9 dicembre 1905; Il Congresso internazionale della mutualità di Milano, 22 settembre 1906; Il Congresso della mutualità agraria, 17 febbraio 1912. Altre relazioni pubblicate dal 1906 al 1912: Il VII Congresso delle banche popolari italiane, 18 maggio 1907; Il VII Congresso dell’Alleanza cooperativa in Italia, 8 giugno 1907; Max Wolff, VII Congresso internazionale delle assicurazioni di Stato, 31 ottobre 1908.

A partire dal memoriale presentalo sui numero 48 del 2 dicembre 1905 da Marco Besso, presidente dell’Associazione degli assicuratori italiani ai direttori delle società di assicurazioni operanti in Italia, nel quale si legge un’accorata protesta contro “l’indifferenza dei pubblici poteri ad ogni nostra giusta rivendicazione di diritti e ad ogni invocata tutela di interessi... contro quei temerari che, lasciati liberi di operare sfruttano a loro talento il campo seminando nelle masse discredito contro il personale militante delle assicurazioni”, inizia la pubblicazione di una lunga serie di articoli, mozioni, proposte tese ad ottenere la promulgazione di una legge in grado di disciplinare l’enorme movimento di tutti i rami assicurativi, regolandone il funzionamento (Di un disegno di legge sull’esercizio delle operazioni di assicurazione in Italia, 23 dicembre 1905; Provvedimenti legislativi sull’esercizio delle assicurazioni, 30 dicembre 1905 e seguenti). Ben presto però a questa protesta se ne sostituisce un’altra, di segno opposto, che si protrae per mesisulle pagine della rivista, tesa a negare qualsiasi intervento dello Stato in materia assicurativa, in quanto sempre dettato da un medesimo scopo: “invadere il dominio dell’industria privata, preparando la trasformazione progressiva dell’industria delle assicurazioni in un servizio pubblico, per giungere alla creazione di un monopolio colla morte di ogni concorrenza” (Lo Stato e le assicurazioni, 7 novembre 1908). Sulla puntuale confutazione delle tesi liberiste e l’affermazione per cui l’assicurazion va sottratta all’arbitrio dell’iniziativa privata, trattandosi di una pubblica istituzione che come tale deve essere regolata, v. Gino Arias, La libertà e l’obbligatorietà delle assicurazioni sociali, 10 aprile 1909; Il ministero che deve vigilare le imprese d’assicurazioni giudicato da S.E. Luzzatti, 22 maggio 1909; C.M. Mazzini, Prodigi dell’assicurazione libera in Italia per lo svolgimento delle assicurazioni sociali, 5 giugno 1909.

A partire dall’aprile 1911, data in cui Giolitti delinea il nuovo programma di governo indicandone come punto essenziale i monopolio statale delle assicurazioni sulla vita, dalle pagine della «Rivista di assicurazioni e banche» si può seguire tutta la complessa vicenda che porterà l’anno successivo all’approvazione della legge che istituisce l’Istituito nazionale delle assicurazioni: le critiche di Maffeo Pantaleoni, che giudica tale monopolio “una delle peggiori applicazioni di quel socialismo di Stato che mira a sostituire la sua azione dove meglio agirebbero le iniziative individuali e collettive dei privati cittadini” (Il monopolio di Stato, 20 maggio 1911), di Luigi Einaudi (Il monopolio di Stato, 27 maggio 1911), le proteste delle camere di commercio e delle società assicurative, la pubblicazione del disegno di legge presentato nel giugno 1911 dall’on. Nitti alla Camera dei deputati (17 giugno 1911), il testo completo della legge 4 aprile 1912, n. 305 (22 giugno 1912), nonché il regolamento per la sua esecuzione (14 settembre 1912).

Alla fine di ogni annata compaiono in ordine alfabetico i nomi dei collaboratori, fra cui si individuano molte note personalità del mondo politico, economico e culturale: Arnaldo Agnelli, Achille Loria, Luigi Luzzatti, Antonio Maffi, Ada Negri, Riccardo Parato, Vilfredo Pareto, i già citati Maffeo Pantaleoni e Luigi Einaudi, e ancora, assidui collaboratori quali Giovanni Bacci, Ercole Bossi, Enea Cavalieri, dottor Helel, Paola Lombroso, Arturo Riva, Luigi Rodino, Leopoldo Sabbatini.

F. Pe. e C. Ro.

Raccolte: MI120: 1894-1899; 1900 (lac.); 1902 (lac.); 1903-1905 (lac.); 1912. MI095