581. Il Progresso

Dal 4 marzo 1894 (a. III, n. 1) §L'Italia industriale§.

Sottotitolo Periodico d'arte, industria e commercio poi (già Progresso) Periodico d'arte, industria e pubblicità poi Periodico illustrato d'arte, industria e commercio poi Periodico settimanale illustrato d'arte, industria e commercio poi Periodico illustrato d'arte, industria e commercio.
Luogo Milano.
Durata 28 agosto 1892 (a. I, n. 1) - 11 dicembre 1901 (a. X, n. 10-11*). Interrompe le pubblicazioni dal numero del 13 novembre 1892 (a. I, n. 19) a quello del 4 marzo 1894 (a. III, n. 1).
Periodicità Settimanale (ma irregolare)
Direttore Francesco Serravalli.
Gerente A. Balestri poi Defendente De Amici.
Editore Francesco Serravalli (proprietario direttore) e G. Perozzo (proprietario amministratore) poi nessuno.
Stampatore Milano, Stab. Tip. A. Cesena poi Tip. A. Rancati poi Stab. Tip. Luigi Venturini poi Tip. P. Faverio poi Tip. Del giornale L'«Italia industriale» poi Cromo-Tip. Industriale Mil. A. Fumelli poi Tip. Elzeviriana di Guidetti e Mondini.
Pagine Da 4 a 8.
Formato 56x38 cm poi 58x40 cm.

Periodico sorto con l'intento di occuparsi principalmente "delle industrie e del commercio italiani, trattando diffusamente di quelle ditte che per la loro importanza sono lustro e decoro del nostro paese" (Silvio Aperti, Due parole alla buona, 28 agosto 1892), il «Progresso» vive nel corso del 1892 pochi mesi di vita stentata, destinando ampio spazio alle corrispondenze da Genova in occasione delle feste colombiane, occupandosi di spettacoli teatrali e pubblicando anche un'appendice letteraria. La vera ragione d'essere del giornale risulta però dai servizi dedicati ad alcune aziende italiane, miranti a mettere in evidenza lo sviluppo e i perfezionamenti della produzione industriale nazionale nelle sue più svariate manifestazioni, dalla realizzazione di corone mortuarie in metallo e porcellana agli apparecchi per la produzione della soda water. Questa linea editoriale si accentuerà ulteriormente nel corso del 1894, anno che vede il ritorno della pubblicazione della rivista sotto il nuovo titolo l'«Italia industriale», che "mentre rileverà il posto eminente occupato oggi dai nostri maggiori industriali, non tralascerà di registrare nelle sue colonne tutte le nobili iniziative e tutti quei tentativi ardimentosi che tendono a portare nel campo delle industrie italiane tutte quelle innovazioni, riforme e scoperte che concorrono a rendere prosperosa ed apprezzata la produttività di una nazione più libera e forte" (Ripresentandoci agli industriali d'Italia, 4 marzo 1894). Questi intenti non riescono però a mascherare la sua natura di pubblicazione puramente pubblicitaria, rilievo che deve esserle stato mosso più volte anche dalla stampa coeva, come testimoniano i continui tentativi di difesa apparsi sulle sue pagine nei confronti di "una pubblicazione redatta con seri intendimenti e non di un giornale fatto ad uso e consumo di un editore avido di lucro" (Il nostro successo, 18 marzo 1894, e, sul medesimo tono, Modestia a parte, 1° settembre 1894 e Giornali e giornalisti, 10 luglio 1898.

C. Ro.

Raccolte: MI120: 1892; 1894 (lac.); 1898-1901 (lac.).