586. La Propaganda dell'assicurazione

Dal gennaio 1931 (a. IX, n. 1) §La Propaganda della previdenza§.

Sottotitolo Rivista illustrata ad uso degli assicuratori e del pubblico assicurando poi Rivista mensile ad uso degli assicuratori e del pubblico assicurando poi Giornale mensile degli agenti e periti delle assicurazioni poi Giornale mensile degli agenti impiegati e periti delle assicurazioni poi Assicurazione - Mutualità - Risparmio poi Il domani.
Luogo Milano.
Durata Gennaio 1905 (a. I, n. 1) - dicembre 1938 (a. XXXV, n. 12*). A partire dal numero del gennaio 1919 il giornale è datato come a. XVII, invece che a. XVI. Pubblica vari supplementi straordinari come «Il fascio nazionale degli assicuratori» apparso il 4 novembre e il 4 dicembre 1919; altri supplementi 1°-15 gennaio 1921; 1°-15 gennaio 1922; 1°-15 luglio 1922; 31 dicembre 1922. «Il domani» supplemento unito al numero di settembre 1931. Vengono segnalati altri supplementi ma non se ne ha traccia.
Periodicità Mensile ma vari numeri sono doppi.
Direttore Carlo Tigozzi (redattore capo) poiSabino Ricchetti poi Angelo Coppa (redattore capo supplente) poi Alessandra Massone
Gerente Santo Invernizzi poi Giuseppe Invernizzi poi Achille Raspi.
Editore Nessuno, poi Piero Massone (editore, proprietario, fondatore e consulente tecnico).
Stampatore Milano, Tip. A. Galimberti poi Tipo-litogr. Fed. Sacchetti & C. poi Stabilimento grafico A. Rancati poi Istituto tipografico editoriale poi Industria grafica A. Pettorali.
Pagine Da 4 a 12.
Formato Da 40x27 cm 54x37 cm.
Note Contiene fotografie e illustrazioni.

“Ci sorregge l’idea – si legge sul numero di apertura del periodico (La nostra propaganda, gennaio 1905) – di fare opera veramente utile e, nel portare il modesto contributo di un periodico inteso ad occuparsi largamente di una benefica istituzione e dei molteplici e provvidenziali modi in cui essa viene applicata per ogni classe sociale per ogni categoria di persone, abbiamo fede che il concetto dell’assicurazione estendendosi e propagandandosi venga apprezzato e conosciuto nel nostro paese. Il foglio intende rivolgersi ad un pubblico più ampio attraverso la creazione di un giornale di facile consultazione, scevro dal difetto dello specialismo, comune a gran parte del giornalismo tecnico, per concorrere a sviluppare economicamente la previdenza. E si individua in Milano e nella Lombardia, dove sono presenti le direzioni e le sedi centrali delle maggiori assicurazioni italiane, l’area in cui la rivista potrà diffondersi maggiormente.

Ad una parte più divulgativa, ricca di “saggi ammonimenti che dimostrano di quanti immensi benefici sia capace l’assicurazione”, il giornale farà corrispondere una sezione dedicata alle questioni tecniche, rivolte ad agenti e ftinzionari, una sezione con lavori letterari (gennaio 1905). Inoltre largo spazio troverà la denuncia di assicurazioni che utilizzano sistemi “non sempre lodevoli”. La rivista perciò intende pubblicizzare le numerose società assicurative (nel n. 1 è presente, con l’elenco di tutte le compagnie italiane ed estere operanti in Italia, una serie di riquadri pubblicitari decorati, posti ai margini esterni dei diversi fascicoli). Sempre nel n. 1 le due pagine centrali sono occupate dalla rubrica “Galleria illustrata del giornale «Propaganda delle Assicurazioni»”, con fotografie degli immobili di alcune compagnie operanti in Italia. Tale iniziativa non ha però riscontri nei numeri successivi, sebbene si solleciti la spedizione di materiale fotografico da parte degli assicuratori.

Nell’articolo di apertura del secondo numero (L’iniziativa del re e le assicurazioni agricole, febbraio-marzo 1905) si analizza la proposta di Vittorio Emanuele III di creare un Istituto internazionale per studiare le condizioni dell’agricoltura nel mondo. Il giornalista auspica che accanto a questo progetto si curi lo studio per lo sviluppo delle assicurazioni agricole. Il bisogno di una specifica regolamentazione del settore da parte dello Stato è correlata alla necessità che le assicurazioni agricole si diffondano tra i contadini, ancora restii a rivolgersi alla previdenza. È un tema, questo, che dà lo spunto per analizzare in molti numeri le società nazionali che si occupano di “assicurazioni grandine”, pubblicandone i risultati d’esercizio (per esempio nell’articolo Agli agricoltori che vogliono assicurarsi contro la grandine, febbraio-marzo 1905).

La rivista, che dopo un decennio di attività si rivolge ormai esclusivamente ad un pubblico di tecnici, nella parte informativa (che continua a dominare nell’impianto generale) accentua il carattere critico e polemico nei confronti sia del governo, sia di alcune società di assicurazione. In proposito è interessante la polemica (gennaio 1916) nei confronti delle compagnie austriache attive in Italia. Nel corso degli anni si mantengono i medesimi interessi e la stessa impostazione editoriale. Infatti nell’articolo che segnala il mutamento del titolo troviamo elencati i problemi che la rivista intende continuare ad affrontare nelle sue pagine: “La creazione di un ufficio unico di liquidazione dei danni della grandine per eliminare la disparità dei giudizi peritali; il contratto d’impiego per i produttori di assicurazione; le esazioni per le assicurazioni popolari; la necessità di una riforma dei patti contrattuali delle polizze individuali infortuni; la ripartizione degli utili agli assicurati vita e la formazione di sane mutue di categoria” (dicembre 1930).

Scarsa però è la tiratura. Infatti alla fine di ogni anno (nei numeri del dicembre), riaprendosi la campagna abbonamenti, la direzione lamenta le difficoltà economiche e auspica una crescita degli abbonati, perché la rivista possa continuare a vivere (maggio 1923). Il giornale non è sostenuto neanche dalla pubblicità; infatti in un articolo si afferma, in particolare, che la rivista “non può contare sugli avvisi a pagamento e sulle pubblicità”; nello stesso articolo si critica aspramente “certa stampa finanziaria, economica e bottegaia che trova la sua ragione di vita nella caccia all’inserzione” (31 dicembre 1918-gennaio 1919). La «Propaganda» è influenzata dalle vicende politiche che si verificano in Italia tra la guerra mondiale e il periodo fascista. In particolare riguardo al regime fascista il giornale assume un atteggiamento di plauso. Si citano in proposito gli articoli: Per la difesa dell’agente di assicurazione; In attesa delle leggi fasciste in materia assicurativa; Il duce s’interessa ogni giorno dell’Istituto e della previdenza (novembre 1927), dove è riportato un discorso di Mussolini al palazzo dell’Istituto nazionale delle assicurazioni di Roma; Il duce, il previdente dei previdenti, firmato dal dott. Rizzardo Trebbi (gennaio e 1°-15 febbraio 1937) e alcuni articoli di stampo antisemita: L’invadenza ebraica nei rami della previdenza assicurativa; I giudei nell’assicurazione; L’ebraismo e la previdenza; Esiste una Internazionale giudea nel mondo assicurativo? (settembre, ottobre, novembre e dicembre 1938).

Per lo più gli articoli non sono firmati; alcuni presentano alcune sigle facilmente decifrabili: rag. c.t. (ragioniere Carlo Ticozzi, redattore capo), Alef., V.P., A.R. (Achille Raspi, direttore responsabile); altri pseudonimi (come ad esempio l’articolo Per la storia dell’assicurazione in Italia. Divagazione del Vecchio Assicuratore, settembre e 1°-31 ottobre 1926); negli ultimi numeri della serie diversi articoli cominciano ad essere firmati: Andrea Lorenzini, Alessandra Massone, Corrado Staffolani.

Tra le principali rubriche si segnalano: “Attraverso i bilanci”, in cui si intende “scrivere per la storia delle assicurazioni fondando i proprî criterî ed apprezzamenti sui fatti e sulle cifre ufficialmente constatati”; “Appunti, giudizi e critiche sull’Istituto nazionale delle assicurazioni”; “Rivista della stampa estera di assicurazioni”; “Propaganda nelle provincie d’Italia”; “Note e appunti”; “La voce degli altri” e “Parte tecnica - Critica - Legale - Notiziario”.

Tra le iniziative più importanti assunte dal periodico si segnala la creazione dell’Ufficio tecnico di liquidazione dei danni, nato nella sede della rivista (gennaio 1924), che continua ad operare fino al 1938. Inoltre si pubblicizzano le più importanti manifestazioni nel campo della previdenza.

La rivista pubblica anche una collana di opuscoli: Manuale per chi si prepara a lavorare in assicurazione, di Nico Gasparini (marzo 1929); Manuale per le rilevazioni dei danni della grandine sui raccolti, di O. De Bellagente, Assicurazione grandine (febbraio 1931), di V. Lamborghini; Il credo del previdente, di Nico Gasparini (giugno 1931), già uscito in articoli sul giornale nei numeri del 1931. Del maggio 1932 è la pubblicazione In congedo, di Arturo Andreotti. Sempre il giornale si fa promotore della vendita del testo Il manuale dell’agente, di Alberto Paolo Salt (luglio-agosto 1930).

M. Ma.

Raccolte: MI120: 1905 (a maggio); 1915 (lac.); 1916 (lac.); 1918-1935; 1936 (lac.)-1938.