590. Protesti cambiari della Lombardia

Dal 22-24 aprile 1915 (a. V, n. 50) §Protesti cambiari dell'Italia settentrionale Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna§. Dal 22-24 aprile 1917 (a. VII, n. 74) §Protesti cambiari della Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna§.

Sottotitolo Pubblicazione mensile dei bollettini "protesti cambiari" delle regioni settentrionali d'Italia.
Luogo Milano.
Durata 18 marzo 1911 (a. I, n. 1) - 22/24 luglio 1917 (a. VII, n. 77*). A partire dal n. 50 del 22-24 aprile 1915, il periodico viene pubblicato insieme ai Bollettini di Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna che, fino a quel momento, uscivano separatamente.
Periodicità Mensile.
Gerente Veneto Ranzetti poi Giovanni Martinato poi Battista Bricchi.
Stampatore Milano, Tip. Zerboni poi Lodi, Tip. Wilmant poi Milano, Stab. Tip. E.M. Floritta poi Tip. Zerboni.
Pagine Da 2 a 8.
Formato Da 51x34 cm poi 63x45 cm.
Note La veste grafica è decisamente semplice, limitandosi agli elenchi dei protesti, ad eventuali rettifiche e precisazioni e ad alcune inserzioni pubblicitarie.

Il bollettino si propone come uno strumento di tutela del credito. In effetti, il periodico di occupa della pubblicazione mensile degli elenchi completi dei protesti cambiari denunciati in tutti i tribunali lombardi (Milano, Bergamo, Bobbio, Bozzolo, Breno, Brescia, Busto Arsizio, Castiglione delle Stiviere, Como, Crema, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Pavia, Salò, Sondrio, Varese, Vigevano, Voghera) ed è rivolto a commercianti e imprenditori che desiderano proteggersi da rischi di insolvenza. La pubblicazione fa parte di una collana comprendente, in edizioni separate, i protesti cambiari del Piemonte, della Liguria, del Veneto e dell'Emilia Romagna.

I numeri escono regolarmente tra il 18 e il 25 di ogni mese. Nei mesi di agosto e settembre del 1914, però, i disagi provocati dall'insorgere della guerra hanno ripercussioni anche sulla pubblicazione del bollettino. Le difficoltà di reperimento della carta portano, infatti, all'uscita di due numeri straordinari, limitati ai protesti superiori alle 100 lire denunciati nei tribunali lombardi e in quelli delle principali città delle altre regioni. Nel mese di ottobre si torna, comunque, alla pubblicazione integrale.

A partire dall'aprile 1915, però, su richiesta dei lettori, tutti i bollettini vengono riuniti in un'unica rivista, «Protesti cambiari dell'Italia settentrionale Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna». La struttura del bollettino non subisce, comunque, modifiche, continuando a riprodurre in modo essenziale gli elenchi dei protesti, suddivisi per regioni e città.

Dopo l'ingresso in guerra dell'Italia il periodico deve far fronte a nuovi problemi e ritardi. Nel mese di settembre, la redazione si vede, così, costretta a chiedere "venia ai lettori se qualche Tribunale non viene pubblicato. Gran parte dei nostri corrispondenti, più specialmente del Piemonte e della Liguria, è stata chiamata alle armi. Abbiamo cercato di supplire con nuove nomine, ma siamo riusciti parzialmente pur essendoci rivolti a fonte ufficiale".

Nei mesi successivi il bollettino continua a uscire regolarmente, ma in modo incompleto, limitandosi ai protesti delle principali città di ogni regione, mentre il formato e il numero delle pagine viene progressivamente ridotto.

M.C. Br.

Raccolte: MI120: 1911-1917.