632. La Rivista dei pubblici servizi

Dal gennaio-febbraio 1922 (a. X, n. 1-2) §La Rivista di finanza moderna e dei pubblici servizi§. Dal gennaio-febbraio 1924 (a. XII, n. 1-2) §La Rivista di finanza moderna§. Dal marzo 1925 (a. XIII, n. 3) §La Rivista di finanza moderna (La Rivista dei pubblici servizi)§. Dal gennaio 1935 (a. XXIII, n. 1) §La Rivista di finanza moderna§. Dal gennaio 1939 (a. XXVII, n. 1) §La Rivista di finanza e d'amministrazione§.

Sottotitolo Municipalizzazioni. Servizi in economia. Pensioni e previdenza. Monopoli di Stato poi Municipalizzazioni. Case popolari. Pensioni e previdenza. Amministrazione e finanza locale. Rassegna mensile della vita municipale italiana dell'estero poi Municipalizzazioni. Case popolari. Pensioni e previdenza. Monopoli. Amministrazione e finanza locale. Rassegna mensile della vita municipale italiana dell'estero poi Municipalizzazioni. Case popolari. Amministrazione e finanza locale. Monopoli. Previdenza e assicurazioni sociali poi Municipalizzazioni. Case popolari. Amministrazione e finanza locale. Monopoli. Previdenza e assicurazioni sociali. Organo ufficiale delle aziende municipalizzate italiane poi Municipalizzazioni. Case popolari. Amministrazione e finanza locale. Monopoli. Previdenza e assicurazioni sociali. Organo ufficiale della Federazione delle aziende municipalizzate italiane e del Consorzio per le officine municipali del gaz poi Municipalizzazioni. Case popolari. Amministrazione e finanza locale. Approvvigionamenti e consumi. Previdenza e assicurazioni sociali. Organo ufficiale della Federazione delle aziende municipalizzate italiane e del Consorzio per le officine municipali del gaz poi Amministrazione. Economia. Finanza. Organizzazione e funzionamento dei pubblici servizi. Consumi. Problemi dell'abitazione. Previdenza e assicurazioni sociali. Organo ufficiale della Federazione delle aziende municipalizzate italiane e del Consorzio per le officine municipali del gaz poi Guida pratica del contribuente. Organo ufficiale della Federazione delle aziende municipalizzate italiane poi Periodico mensile poi Amministrazione e finanza, credito, previdenza e assicurazioni poi Amministrazione e finanza statale e locale. Previdenza e assicurazioni poi Rassegna mensile di dottrina, critica, legislazione e giurisprudenza tributaria poi Tributi. Economia. Diritto. Organizzazione aziendale. Lavoro. Previdenza poi Rassegna per le società.
Luogo Milano.
Durata Gennaio 1913 (a. I, n. 1) - 20 marzo 1943 (a. XXXII, n. 3). Numerosi numeri doppi. Il numero del giugno-ottobre 1924 è quintuplo. La rivista riprende le pubblicazioni nel secondo dopoguerra.
Periodicità Mensile.
Direttore Giuseppe Grilli (direttore responsabile) poi Dino Angeli (direttore proprietario responsabile) poi Giuseppe Grilli poi Dino Angeli poi Giuseppe Grilli poi Dino Angeli.
Gerente Giuseppe Grilli (direttore responsabile).
Stampatore Vercelli, Tipografia cooperativa poi Milano, Tipografia Enrico Zerboni poi Tipografia M. Fracchia poi Milano, Stabilimento tipo-litografico Stucchi, Ceretti e C. poi Milano, Cooperativa grafica degli operai poi Milano, S.A. Poligrafica degli operai poi Faenza, Società tipografica faentina poi Como, Tipografia Emo Cavalleri poi Casale Monferrato, Tip. Bellatore-Bosco e C. poi Como, Tipografia Emo Cavalleri.
Pagine Da 24 a 46.
Formato Varia da 31x21 cm a 24x17 cm.
Note Illustrato fino al 1915. Copertina celeste occupata dalla pubblicità fino al 1926. Dal settembre al novembre-dicembre 1921 a sinistra del titolo è disegnato uno scudo con la scritta "Libertas".

L’articolo di presentazione, intitolato Ai lettori e pubblicato nel primo numero del gennaio 1913, così si esprime: “Presentando al giudizio del pubblico questa rivista, noi riteniamo di fare cosa nuova e utile. Mancava infatti in Italia una pubblicazione che raccogliesse in un assieme armonico ed organico la complessa materia dei pubblici servizi, ne studiasse in tutti i loro aspetti la vita e lo sviluppo e ne ponesse in luce, senza precedenti dottrinari, i pregi e le manchevolezze [...]. Questa Rivista è ispirata ai più moderni e civili concetti che informare debbono la pubblica amministrazione: essa apre le sue colonne a tutte le tendenze rettamente manifestate e a tutti i volenterosi che vorranno onorarla alla loro ambita collaborazione. E per riuscire veramente pratica e utile agli studiosi, agli amministratori e ai pubblici funzionari, essa, più che alle discussioni astratte, volgerà le sue maggiori cure e le sue preferenza a studiare dal vero la vita intima e il funzionamento dei vari servizi, dei quali man mano verrà esponendo i risultati economici e morali. Ci lusinghiamo che questa pubblicazione non riesca inutile allo stesso Governo, il quale, tra l’altro, potrà in essa attingere qualche buon consiglio per la riforma delle leggi oggi vigenti in materia di pubblici servizi”.

La rivista, come vedremo, cambierà nel corso della sua lunga esistenza parecchie volte impostazione, rimanendo, quale unico elemento di continuità, sempre lo stesso direttore Giuseppe Grilli.

Nei primi anni essa si attiene comunque al programma enunciato, trattando dei vari argomenti via via indicati nei sottotitoli (municipalizzazioni, case popolari, amministrazione e finanza locale, approvvigionamenti e consumi, monopoli, assicurazioni). Esso consta, sempre in questo primo periodo, di uno o più articoli di carattere tecnico e di alcune rubriche. Per quanto riguarda gli articoli, citiamo lo studio Le aziende speciali dei Comuni di Guglielmo Tedesco, pubblicato a puntate dal marzo 1913 al giugno 1914 e Le amministrazioni locali e la guerra europea. La vigorosa e benefica iniziativa della Lega nazionale delle cooperative (settembre 1914) che tratta dell’intenzione di quest’ultima di farsi promotrice presso le amministrazioni locali di una politica di lavori pubblici e provvedimenti economici per alleviare i disagi della disoccupazione; Un problema capitale. I rapporti di Milano coi Comuni suburbani (ottobre 1914); I principî scientifici della municipalizzazione di Donato Dall’Alpi (gennaio 1915); Cooperazione e municipalizzazione. La personalità giuridica dell’azienda municipalizzata di Cesare Seassaro (settembre-ottobre 1918); I bilanci preventivi e consuntivi delle aziende municipalizzate di Luigi Saracino (luglio, settembre e ottobre 1919). Le rubriche sono: “Cronache e informazioni varie”, “Echi della vita industriale e commerciale”, “Vita amministrativa milanese”, “La pagina degli impiegati delle aziende municipalizzate”, “Massime di giurisprudenza”, “Bollettino dei concorsi” e, dal 1915, “Rassegna della vita municipale all’estero”.

Il periodico è sostanzialmente apartitico. Nessuna ripercussione si trova, per fare un esempio, della vittoria socialista alle elezioni comunali di Milano del giugno 1914, ad eccezione dell’articolo, di carattere esclusivamente tecnico, “Il nuovo Assessorato del lavoro, della statistica e del personale del Comune di Milano” (luglio 1914). Nel numero del novembre 1914 vi è lo studio di Ugo Giusti Le elezioni amministrative comunali del giugno-luglio 1914 nei comuni capoluogo di provincia ed in altri comuni aventi oltre 30.000 abitanti, che affronta soltanto gli aspetti statistici delle elezioni stesse.

Il numero del settembre 1915 rende noto che la rivista “pur mantenendo integro il suo attuale indirizzo in materia di servizi pubblici e di amministrazione e finanza locale, imprende a dare uno speciale e più ampio svolgimento anche a quella parte del suo programma che riguarda la previdenza e le assicurazioni sociali”.

Durante questo primo periodo la rivista pubblica anche un’ampia documentazione relativa a congressi, convegni e relazioni interessanti il settore sei servizi pubblici: il Congresso dell’Associazione italiana delle industrie del gaz e dell’acqua svoltosi a Brescia il 28 maggio (luglio 1913); il Convegno dei dirigenti delle aziende elettriche municipalizzate svoltosi a Milano il 23 novembre (ottobre-novembre 1915); la relazione del direttore delle officine del gaz di Modena ingegner Maggioni al Convegno delle associazioni italiane delle industrie gaz e acqua svoltosi a Milano il 23 e 24 gennaio (febbraio 1916); il Congresso della Federazione delle aziende municipalizzate svoltosi a Milano nelle giornate del 14 e 15 maggio che designa il periodico quale organo ufficiale della Federazione (maggio 1916); il Convegno dei sindaci dei comuni di prima classe del Regno per la perequazione dei canoni governativi svoltosi il 1° giugno a Milano (giugno-luglio 1916); l’assemblea tra i rappresentanti dei comuni aventi officine di gaz svoltosi il 22 ottobre che diede vita al Consorzio per le officine municipali del gaz del quale il periodico divenne l’organo (novembre-dicembre 1916); il Convegno per le case popolari indetto dalla Lega nazionale delle cooperative svoltosi il 10 dicembre 1916 (gennaio 1917); lo statuto dell’Ente nazionale dei consumi (dicembre 1917); la relazione del direttore Grilli al IV Congresso nazionale dei funzionari degli enti locali sul tema Il problema della previdenza del personale delle amministrazioni locali (aprile 1919); le deliberazioni del IV Congresso nazionale dei funzionari degli enti locali svoltosi a Milano nelle giornate del 29 e 30 aprile e del 1° maggio (maggio-giugno 1919).

Col 1920 il formato diminuisce ed aumenta contemporaneamente il numero delle pagine; il contenuto viene raggruppato nelle rubriche “Economia, finanza, amministrazione”, “Organizzazione e finanziamento dei pubblici servizi”, “Approvvigionamenti e consumi”, “Previdenza a assicurazioni sociali”, “Rassegna tributaria”, “Rassegna delle città italiane”, “Rassegna dall’estero” e “Informazioni varie”. Fino al 1921 fanno parte del Comitato di redazione esponenti di diverse correnti politiche: Emilio Caldara, Ivanoe Bonomi, Mario Abbiate, Arnaldo Agnelli, Luigi Rava, Cesare Seassaro, Ugo Scalori, Brunello Griziotti, Saul Piazza, Giuliano Massarani, Tito Gonzales e Guido Toia.

Un editoriale pubblicato nel numero del novembre-dicembre 1921 rende noto che l’importanza assunta dalla parte finanziaria ed economica ha indotto la direzione a stralciare queste materie dalla «Rivista dei pubblici servizi» per svolgerle nel nuovo periodico «Finanza moderna» del quale veniva preannunciata l’uscita. Il successivo numero del gennaio-febbraio 1922 comunicava però che la lunga malattia del direttore aveva reso impossibile l’attuazione del progetto esposto nel numero precedente. Per questo era stato deciso di dare vita ad “un solo grande più completo ed interessante periodico” dal titolo «La Rivista di finanza moderna e dei pubblici servizi».

Il Comitato di redazione, a partire da questo numero, cambia completamente e risulterà composto da Achille Vago (che diventerà il redattore capo), Cesare Bachi, Lelio Gangemi, Salvatore Cammilleri, Enzo Cimino, Vincenzo Lupo, Silvio Molinari, Antonio Cappellini, Mario Fassi, Settimio Magrini, Augusto Ziliani e Ferruccio Bertani, ai quali si aggiungeranno in seguito Carlo Camusso e Silvio Ardy.

Durante gli anni 1921 e 1922 prosegue sul periodico la parte documentaria. Sono pubblicati gli ordini del giorno approvati al XII Congresso dei ragionieri svoltosi a Napoli nelle giornate dal 6 al 9 gennaio 1921 (gennaio 1921); lo statuto della Federazione delle aziende municipalizzate italiane (gennaio 1921) e quello della Società anonima cooperativa Officina materiale elettrico di Milano (gennaio 1922). Altri documenti riguardano poi il Congresso dei Comuni esercenti pubbliche affissioni svoltosi a Roma il 14 maggio (giugno 1922) e il V Congresso degli agenti delle imposte svoltosi a Firenze dall’1° al 3 ottobre (settembre 1922).

Con il 1923 la rivista è completamente inquadrata nell’ottica fascista. Il numero di maggio è interamente dedicato all’illustrazione dei primi sei mesi della politica finanziaria del nuovo governo e del suo protagonista, il ministro delle finanze e del tesoro Alberto De Stefani. Il riassunto, dovuto alla penna di un “valoroso redattore”, è preceduto da un apologetico corsivo direzionale.

Il numero del gennaio-febbraio 1924 rende noto che la rivista avrebbe assunto la nuova denominazione di «Rivista di finanza moderna» ed avrebbe interamente dedicato le sue colonne allo sviluppo di un programma finanziario ed economico. “Esso seguirà - prosegue la nota informativa - non solo tutti i provvedimenti che verranno emanati in materia tributaria per mantenere sempre al corrente i suoi lettori, ma estenderà pure i suoi studi al campo economico e si occuperà diffusamente di quanto concerne il credito, la previdenza, le assicurazioni e la legislazione sociale. La «Rivista» seguirà inoltre l’andamento delle principali aziende pubbliche e private attraverso i risultati conseguiti e conserverà quel suo carattere di praticità rifuggente dalle inutili e pesanti disquisizioni teoriche, che l’ha resa fin qui apprezzata”.

Il numero di giugno-ottobre 1924, uscito dopo una breve interruzione, attraverso un’altra nota direzionale intitolata Battuta d’aspetto, fornisce nuovi elementi circa il programma futuro della rivista: “Denominazione e programma rimangono anche oggi immutati – si legge – ma la vita della «Rivista», dopo un forzato silenzio, si sostanziò di nuove energie ed attinge a nuovi elementi. Il proposito sta in un periodo: studio ed esame dei problemi della finanza di Stato e degli enti locali, sotto l’aspetto il più pratico ed escluso ogni dottrinarismo, nei rapporti dei direttamente interessati: i contribuenti. Notiziario al possibile completo dei provvedimenti di vario genere e dei giudicati in materia tributaria e fiscale. Collegamento continuo coi lettori, mediante illustrazioni e chiarimenti anche sotto forma di quesiti”.

A partire da questo numero e fino a tutto il 1938 la rivista assume i caratteri di un bollettino. Il materiale è diviso tra le rubriche “Amministrazione e finanza” (che si sdoppierà poi in “Amministrazione e finanza statale” e “Amministrazione e finanza locale”), “Giurisprudenza fiscale” , “Notiziario di legislazione” e “Bibliografia”.

Il numero del gennaio 1935 rende noto che la rivista, entrando nel ventitreesimo anno di vita, avrebbe trattato “sotto la spinta delle impellenti necessità della pubblica finanza” del diritto tributario, “tanto nella parte tributaria, quanto nelle sue pratiche applicazioni”, aspirando essa a divenire “la più completa e pratica rassegna tributaria italiana”. Il Comitato di redazione subisce un nuovo radicale rinnovamento, a parte il redattore capo Achille Vago. Esso risulta composto da Enrico Monti, Paolo Terranova, Costantino Do Bono, Vitangelo De Gennaro, Fulvio Sismondini, Carlo Autino, Carlo Zerbinati, Giulio Albanesi, Giovanni Anselmi, Oscar Ronza e L. Gaetano Vitali. Le varie rubriche nelle quali è distribuito il materiale sono: “Studi di scienza finanziaria e di diritto tributario”, “Studi e note di attualità”, “Istruzioni e circolari ministeriali”, “Giurisprudenza tributaria”, “Leggi e decreti” e “Bibliografia”.

Il numero del gennaio 1936, sotto il titolo Uno sguardo all’anno trascorso, così riassume la mole del materiale pubblicato durante l’anno precedente: 36 studi originali di scienza finanziaria e di diritto tributario; 56 circolari, normali, istruzioni e note informative; 200 massime di giurisprudenza in materia di imposte dirette, tasse sugli affari, tributi locali e imposte di consumo; 27 decreti legge scelti tra i più importanti e d’interesse generale; nonché altre notizie su argomenti diversi.

Il numero del dicembre 1938 rende noto il nuovo programma della rivista, che nell’anno seguente si sarebbe estesa anche “alle questioni di diritto commerciale e societario, ai problemi riguardanti l’organizzazione amministrativa e contabile delle aziende, nonché a quelli inerenti al personale impiegatizio e operaio delle aziende stesse. Essa avrebbe perciò modificato il proprio titolo in quello di «Rivista di finanza e d’amministrazione».

Dal gennaio 1939 la «Rivista» si propone così di rispondere in modo completo ed esaustivo a tutte le esigenze e ai bisogni delle aziende industriali e commerciali, costituendo un “prezioso ausilio per tutti coloro che sono preposti alla direzione e alla amministrazione delle medesime, nonché al commercialisti e ai ragionieri professionisti” (Il nuovo programma della «Rivista», gennaio 1939). Le nuove rubriche, alla cui organizzazione collabora anche il nuovo ufficio di redazione di Genova, diretto da Franco Antolini (Sirio), sono: “Dottrina”, “Organizzazione amministrativa e contabile delle aziende”, “Provvidenze e controversie del lavoro”, “Informazioni e note d’attualità”, “Circolari normali e istruzioni ministeriali”, “Giurisprudenza tributaria e del lavoro”, e una rubrica dedicata alla consulenza per gli associati, a cui si aggiunge nell’ottobre 1939 “Imposte e tasse”. Ai collaboratori della redazione milanese, Casimiro Falletti, Emanuele Morselli, Ezio Vanoni, Alberto Montel, Francesco Martinenghi, Achille Vago, Luigi Bruni, Francesco Milici, Giulio Albanesi e Giovanni Moro, si aggiungono i colleghi della sede genovese, tra cui: Giacomo Guiglia, Angelo Cortinois, Bartolomeo Pelleramo, Arturo Lovato, Silvio Albanese e Domenico Carnevale. Nell’ottobre 1939 inizia la stabile collaborazione al giornale di Dino Angeli “scrittore e organizzatore ben noto nel campo aziendale e professionale”, che fino al 1948 si alternerà a Giuseppe Grilli alla direzione della rivista.

Dal numero 3-4 del marzo-aprile 1939, un articolo di Franco Antolini dal titolo Fondi e riserve nei bilanci. Le ‘riserve occulte’ dà corso ad una polemica che si trascina a lungo sulle pagine della «Rivista» fra i sostenitori della necessità delle aziende di poter ricorrere a questo tipo di fondi (Sirio, Ancora sulle riserve occulte di fronte ai tributi, maggio e settembre 1939), e coloro che invece si dichiarano contrari (Pietro Colombo, Le riserve occulte. Nuova postilla, giugno 1939).

A partire dal 1940, al fine di evitare le conseguenze derivanti dall’obbligo fatto a tutti i periodici di limitare di un terzo il numero delle pagine, prende accordi con il quindicinale «Il Consulente delle aziende», “affinché ci affianchi nella nostra opera, pubblicando nelle sue rubriche anche quanto la nostra Rivista avrebbe dovuto omettere per insufficienza di spazio” (Ai lettori, dicembre 1939). Si assiste così ad una suddivisione fra le due testate delle tematiche da trattare: mentre presso «Il Consulente» viene pubblicato tutto quanto concerne principalmente l’organizzazione tributaria e sindacale, il lavoro, la pratica commerciale e le informazioni su industrie o singole produzioni, «Finanza e amministrazione» si occupa di tutto quanto concerne i problemi di carattere legale delle società, l’organizzazione aziendale, il diritto commerciale e fallimentare e le colonie (con la nuova rubrica “Notiziario coloniale”), in quanto lo scopo che la rivista si prefigge è principalmente quello di “accompagnare chiunque voglia iniziarsi ad una industria o ad un commercio sulla via che deve percorrere attraverso le intricate disposizioni di legge e di regolamento che vanno osservate, con speciale riguardo a quelle la cui infrazione farebbe ricorrere in reati sia di delitti che di contravvenzioni” (Provvidenze e controversie del lavoro, marzo 1940), assumendo di fatto sempre più le vesti di un complemento, per quanto definito “indispensabile”, del quindicinale «Il Consulente delle aziende» (a riprova della stretta interdipendenza delle due riviste, ogni semestre viene pubblicato un unico Sommario alfabetico per autori degli scritti pubblicati da entrambi).

Una grande cura viene posta nel trattare i problemi delle “Società”, organismi collettivi che devono imparare a risolvere delicate questioni di carattere legale, sindacale e tributario, non meno importanti del loro ordinamento contabile e amministrativo (si veda in particolar modo il grande numero di pagine dedicate ai provvedimenti che le società devono adottare con l’entrata in vigore del R. D. 16 febbraio 1942 n. 71 che approva le norme d’attuazione del nuovo Codice civile, Libro del lavoro). Altre rubriche che acquistano nel corso degli anni sempre maggiore importanza sono “Lavoro” (nella quale ci si occupa di agenti di commercio, impiegati, ufficio del personale, ferie, contratti collettivi, lavoro straordinario, lavoro a domicilio, premi di operosità, assegni familiari, retribuzioni, ufficio di collocamento, sussidio di disoccupazione, servizio militare, assicurazioni, sociali, assicurazioni di invalidità e vecchiaia, assicurazione infortuni, invalidi di guerra, Cassa malattia, Cassa maternità), “Imposte e tasse” (bollo, registro, ricchezza Mobile, consumo, patrimoniale, dazi doganali, tributi locali) e “Pratica commerciale” (cambi e valute, licenze commerciali, esportazione, importazione, locazione, pubblicità, appalti, trasporti ferroviari e marittimi, risarcimento danni di guerra e agevolazioni tributarie).

F. Pe./C. Ro.

Raccolte: MI007: 1913-1938 (1925 e 1926 lac.); MI120