647. Rivista mensile di amministrazione e ragioneria pubblica

Dall'ottobre 1907 (a. V, n. 10) §Rivista d'amministrazione e ragioneria pubblica§. Dal dicembre 1907 (a. V, n. 11-12) §Rivista d'amministrazione§. Dal gennaio 1911 (a. IV, n. 1) §Rivista di amministrazione e finanza§.

Sottotitolo Nessuno, poi Finanza, borsa, credito, previdenza, risparmio, industria, commercio poi Rivista mensile di finanza, borsa, credito, previdenza, risparmio, industria, commercio poi Finanza, ragioneria, diritto, statistica, borsa, credito, previdenza, risparmio, industria e commercio poi nessuno, poi Amministrazione, ragioneria e finanza dello Stato, provincie, comuni, opere pie, camere di commercio, banche, casse di risparmio, istituti di previdenza, cooperative, borse, industria, commercio, appalti, ecc., legislazione, giurisprudenza, consulenza, bibliografia poi nessuno.
Luogo Milano.
Durata Gennaio 1903 (a. I, n. 1) - giugno 1929 (a. XXVII, n. 6).
Periodicità Mensile.
Direttore Gian Battista Valentini poi lo stesso (direttore responsabile).
Gerente Giuseppe Vignati poi Tito Facchini poi Defendente De Amici poi nessuno.
Stampatore Milano, Tip. Editrice Artigianelli poi Scuola tipografica artigianelli poi Poligrafica italiana (soc. anonima) poi Tip. Enrico Zerboni poi Tip. Coop. Operai poi Tip. Enrico Zerboni poi Busto Arsizio, Tip. A. Volonterio di A. Pianezza poi Cusano Milanino, Tip. A. Colombo e figli.
Pagine Da 16 a 32.
Formato 28x19 cm.
Note Il periodico è ricoperto da una copertina di colore celeste contenente dapprima a p. 1 il sommario, a p. 2 l'elenco dei componenti del Comitato di redazione e di consulenza, e nelle p. 3 e 4 pubblicità; in seguito, la p. 1 riporta il sommario, l'elenco dei componenti del Comitato di direzione e della Redazione, mentre la pubblicità si estende anche alla p. 2.

Il periodico fu, durante la sua lunga esistenza, sempre diretto da Gian Battista Valentini; l'impostazione ha quindi anche per questo un carattere di sostanziale uniformità.

Inizialmente esso è diviso in tre rubriche: "Amministrazione", "Ragioneria", "Rassegna bibliografica". La prima, che si occupa di finanza comunale, è a sua volta ripartita in vari settori: giurisprudenza amministrativa, opere pie e beneficenza, polizia urbana, sanità e igiene. Questa prima parte contiene articoli relativi alla finanza comunale (esempio: Idee municipaliste, di Angelo Mauri, gennaio-maggio 1903; L'inchiesta sui servizi municipalizzati , di Riccardo Bachi, marzo-aprile 1903; I bilanci comunali, di G. De Gennaro, luglio-dicembre 1903).

A partire dal febbraio 1904 i problemi giuridici sono invece affrontati nella apposita rubrica "Giustizia popolare".

Col 1907 variano le rubriche che diventano: "Studi scientifici e critici di finanza, ragioneria, economia, diritto e statistica", "Legislazione e giurisprudenza", "Bibliografia", "Rassegna di finanza, borsa, industria, commercio, agricoltura, trasporti, assicurazione, emigrazione e colonie". La prima accorpa quelle che in precedenza erano le prime due mentre la quarta contiene tra l'altro il listino della borsa delle obbligazioni e dei valori. La prima parte estende il suo campo d'interesse dalla finanza comunale all'intera finanza pubblica (esempio gli articoli del direttore Valentini Il bilancio e la funzione del Parlamento; Il riscontro dell'amministrazione dello Stato).

Col 1910 la quarta rubrica viene assorbita dalla prima. Le rubriche stesse assumono un ordinamento definitivo e sono così divise: "Studi scientifici critici e statistici", "Bibliografia", "Legislazione, giurisprudenza e consulenza", "Rivista professionale di ragioneria". Quest'ultima pubblica, tra l'altro, gli atti della Federazione nazionale del Collegio dei ragionieri e dell'Associazione dei professori di computisteria e ragioneria.

Col 1922 scompare la rubrica "Legislazione, giurisprudenza e consulenza" e con il 1928 la rubrica "Rivista professionale dei ragionieri".

Il numero del 31 dicembre 1914 comunica che con l'anno seguente il periodico intende migliorare la propria redazione e introdurre "nuove e utili rubriche", tanto da diventare "strumento indispensabile e sempre meglio apprezzato, compagno e consigliere di funzionari amministrativi e professionisti". Il programma non trova però attuazione, probabilmente a causa dei problemi connessi con l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale.

Col 1910 entrano a far parte del Comitato di direzione, a fianco di Gian Battista Valentini, Ulisse Gobbi e Achille Loria. Nel 1923 tale comitato è allargato ad Antonio Boggiano Pico e Pietro Bellemo e nel 1924 a Federico Marconcini. Nel 1926 quest'ultimo esce dal comitato nel quale entrano Luigi Luzzatti, Filippo Virgili, Oreste Ranelletti e Federico Flora, ed in seguito Augusto Graziani.

Il periodico si avvalse, durante la sua lunga esistenza, anche di numerosi collaboratori saltuari.

L'ultimo numero del giugno 1929 annuncia la improvvisa morte del direttore, del quale viene pubblicato un lungo necrologio; la morte del direttore coincide quasi sicuramente con la fine del periodico.

F. Pe.

Raccolte: MI007: 1903-1929. MI120