91. L'Ape delle cognizioni utili

Sottotitolo Nessuno, ma nella raccolta in volume Ossia scelta delle migliori notizie, invenzioni, cognizioni e scoperte relative al commercio, alle arti, all'agricoltura, economia rurale e domestica, coltivazione degli orti e giardini, igiene pratica, stabilimenti utili e filantropici, legislazione economica ecc. le quali per l'uso pratico possono più specialmente interessare il pubblico] poi Con repertorio statistico intono alla posizione attuale dell'industria agricola e manifatturiera nei diversi Stati d'Italia. [Nella raccolta anche: Ossia scelta delle migliori notizie, invenzioni, cognizioni e scoperte relative all'agricoltura, all'industria, al commercio, alle arti economiche rurale e domestica ecc.] poi Ossia scelta delle migliori notizie, invenzioni, cognizioni e scoperte [e nel volume: Raccolta di notizie relative alle arti, all'industria, all'agricoltura, al commercio, economia generale, rurale e domestica, igiene pratica, medicina veterinaria, varietà, ecc.].
Luogo Capolago poi Milano.
Durata Luglio 1833 (s.a., fasc. I) - gennaio 1847 (a. XV, s. fasc.). Il trasferimento da Capolago a Milano avviene con l'anno IV, fasc. I, 1836.
Periodicità Alternativamente mensile e bimestrale.
Direttore Nessuno, poi Luigi Nervetti poi nessuno.
Editore Tipografia e libreria Elvetica poi nessuno, poi Luigi Nervetti, direttore e proprietario poi L[uigia]. Z[anicotti]. editore e Luigi Nervetti (direttore e proprietario) poi nessuno.
Stampatore Capolago, Tipografia Elvetica poi Milano, Tipografia Nervetti poi Tipografia del commercio poi Tipografia di Luigia Zanicotti vedova Nervetti.
Pagine 32.
Formato 24x15 cm.
Note Contiene tabelle, alcune illustrazioni e molti disegni; alcuni supplementi riportato dati statistici, specchi dell'economia degli Stati italiani ed esteri, inserzioni pubblicitarie e accuratissimi progetti di nuove macchine per l'industria.

Pubblicazione a fascicoli da rilegare in volume. In un avviso contenuto nel primo fascicolo riprende il manifesto dell'annuncio del giornale, in cui si diceva che questo avrebbe raccolto "il meglio di ciò che ne' giornali stranieri si può ricavare di più utile e più conveniente allo stato attuale dell'Italia"; ma si soggiunge che "alcune scienziate persone che onorano col loro sapere l'Italia ci hanno cortesemente offerta l'opera loro", sicché l'«Ape» contiene anche "articoli originali, stesi da mani maestre, e dove si prenderanno ad esaminare i diversi punti d'istruzione e di miglioramento di cui si ha nel nostro paese bisogno". Il periodico apre le pagine anche alle osservazioni di "tutte le persone che hanno pratica nelle scienze", intese come le materie elencate nel sottotitolo della raccolta in volume alle quali si aggiungono pastorizia, medicina pratica e leggi dei vari governi d'Italia (soprattutto relative al commercio) oltre alla morale e alla religione, ritenute "parti importantissime, dell'economia sociale". Per tali contributi l'editore promette un compenso "almeno insolito per l'Italia" (senza titolo, luglio 1833).

L'«Ape» si propone dunque quale fulcro del dibattito scientifico in Italia intorno all'economia. "Assolutamente esclusi" sono gli articoli "di mero diletto", di argomento letterario o politico. L'impostazione vuole essere dichiaratamente "popolare", come dimostrano il prezzo contenuto e la tiratura: quella iniziale è di 6.000 esemplari distribuiti in abbonamento nei Cantoni Ticino e Grigioni, in Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia e Toscana; l'annata I viene ripubblicata da Luigi Nervetti. Ai collaboratori l'editore raccomanda "brevità, chiarezza e precisione". Il pubblico a cui è destinato è quello formato da "possidenti, mercanti, fittabili, maestri d'arte, curati di campagna"; l'«Ape» è un giornale "dedicato all'istruzione ed utilità di quella classe media ed estesissima di persone" (gennaio 1834).

Nel I fascicolo è già ravvisabile l'impostazione dei contenuti che diverrà una costante del giornale. Vi compaiono una tabella di raffronto di monete, pesi e misure dei principali Stati d'Italia (curata da Adriano Balbi); "Massime di economia generale" (ad esempio le capacità di produzione di una macchina e di trasporto di un cavallo a seconda del terreno); temi di economia domestica (distribuita in rubriche di morale privata, igiene e salubrità, panificazione, alimenti, bevande, botanica, pollame e "metodi casalinghi" per, ad esempio, lavare la biancheria e conservare i cibi); di economia rurale; d'industria (saldature, leghe, fusioni, con consigli per falegnami, calzolai, cappellai, fornai ed altri artigiani); di commercio; di arti e giardini.

Il foglio non contiene veri e propri articoli bensì notizie in breve, suggerimenti, citazioni da libri, scritti accademici o altre riviste specializzate. I testi sono di Jacopo Alberti, Giambattista Carta, A. Corbellini, Giambattista Cremonesi, Giuseppe De Welz (sua la necrologia di Defendente Sacchi, novembre e dicembre 1838), Ferdinando Elice, F. Ottavio Ferrario, Melchiorre Gioia, Giambattista Menini (moltissimi i suoi contributi), Giovanni Righini, Bartolomeo Rosnati, Giovanni Scopoli, Gregorio Sella e Carlo Verri.

Oltre alla sfera strettamente economica, l'«Ape» è ricca di indicazioni di carattere socio-culturale, come gli scritti sull'istruzione professionale (cfr. i consigli sull'educazione dei figli relativamente ai loro studi, ottobre e novembre 1833) e le massime filosofiche, sia di grandi pensatori che tratte dalla saggezza popolare. Un'ultima pagina di varietà - non sempre presente - riporta soprattutto scritti sull'economia degli altri paesi, avvisi e segnalazioni dei lettori, una bibliografia scientifica e una letteraria.

La rivista si rivela una finestra assai aggiornata sulle novità introdotte in Europa a proposito di macchine, materiali, tecniche di produzione e di lavorazione per l'agricoltura, l'industria e l'artigianato, anche se sono i settori dell'industria e dei trasporti quelli ai quali dedica maggiore attenzione, con notizie su vetture a vapore, macchine locomotive, innovazioni di nautica e meccanica e sullo sviluppo di quei settori nel Nord Italia.

Fra i testi, un prospetto sulle filande di cotone nel Lombardo-Veneto con la loro ubicazione, il numero dei fusi, i nomi degli imprenditori e il luogo dei depositi (gennaio 1836); uno specchio sull'industria serica in Ticino (febbraio 1836); un altro sulle esportazioni mensili di sete greggie, lavorate, strazze, cascami ecc. del Lombardo-Veneto nel 1835 (giugno 1836); molti altri, ad esempio sulle esportazioni della Sicilia e l'industria cotoniera austriaca; notizie sul Monte delle Sete costituito in Milano; mappe delle tratte ferroviarie inaugurate in Europa; una rassegna di "uomini utili italiani" e "uomini classici italiani" (con profili di Beccaria, Colombo, Dante, Filangieri, Gioia, Machiavelli, Vico e altri).

Nell'ultimo numero - l'unico per i tipi di Zanicotti vedova Nervetti - un polemico avviso attacca la redazione precedente: "L'«Ape» […] ha sempre goduto del pubblico favore, benché, non giova dissimularlo, l'antica sua redazione non abbia sempre dato prova della più vasta dottrina e del più acuto discernimento (La Redazione, Ai benigni lettori, gennaio 1847). Ma nonostante l'annuncio di "un nuovo periodo di vita" per esso, il periodico cessa: senza l'impulso dell'ex direttore e proprietario Luigi Nervetti ed evidentemente privo dei collaboratori di un tempo può solo riempire metà dell'ultima copia con un articolo tratto dal «Lloyd austriaco» sull'Attuale condizione degli operai nelle fabbriche.

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1833-1847.