Incis Audio Center 979 - registratore - industria, manifattura, artigianato

INCIS

Incis Audio Center 979 - registratore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio costituito da un giradischi a sviluppo orizzontale ed un registratore a cassette a nastro magnetico corredati da numerosi dispositivi d'uso. L'apparecchio è disposto su una base in plastica nera e protetto da un coperchio apribile in plastica trasparente fumè, incernierato posteriormente.. Sul lato sinistro della base è inserito un giradischi costituito da un piatto girevole in plastica con adattatore per i dischi 45 giri e un braccio girevole in metallo con contrappeso regolabile. All'estremità libera del braccio è inserita la puntina. Il braccio può essere bloccato su un apposito sostegno in plastica. Accanto al braccio della puntina è inserito il braccio del cambiadischi. Accanto sono presenti una levetta per l'abbassamento/sollevamento del braccio stesso, un selettore per la velocità di rotazione del piatto (33, 45, 78 giri), un selettore per l'accensione e la messa in moto del braccio girevole, un selettore con indicate le dimensioni del disco (7, 10, 12 pollici), un interruttore di accensione che permette anche di selezionare la modalità automatica. Sul lato destro della base è inserito un registratore a cassette con i suoi comandi a tasti: eject, pausa, riavvolgimento veloce, riproduzione, avanzamento veloce, registrazione, stop. Il riproduttore/registratore a cassette è costituito da un vano rettangolare protetto da un coperchio apribile trasparente contenente due cilindretti rotanti che si incastrano nella cassetta che viene inserita e fanno ruotare il nastro magnetico. In corrispondenza del punto dove si inserisce la parte di cassetta con il nastro esposto, nel lettore/registratore si hanno le testine di registrazione e riproduzione. Sempre sul lato sinistro, in posizione più arretrata e leggermente inclinati per facilitarne la visione, sono inseriti due quadranti per la lettura della potenza del livello di registrazione per il canale sinistro e destro con le seguenti indicazioni numeriche 20, 10, 7, 5, 3, 1, 0, 1, 2, 3 db con le relative spie di funzionamento. Sulla parte anteriore della base troviamo, a sinistra, quattro potenziometri per la selezione del volume, del bilanciamento tra le due uscite destra e sinistra, degli acuti e dei bassi. A destra un apparecchio radio con una scala di sintonia per frequenze da 520 a 1600 KHz in modalità onde medie, da 150 a 270 KHz in modalità onde lunghe, da 88 a 108 MHz in modalità FM, una manopola per la selezione delle frequenze ed una spia che indica quando la ricezione è stereo. Sulla parte anteriore verticale della base troviamo altri comandi del apparecchio: un tasto di accensione, una boccola per il collegamento di cuffie, cinque tasti per la selezione di modalità mono/stereo, di uso con una sorgente esterna, con il riproduttore di cassette, con il giradischi, con la radio. Altri cinque tasti permettono di selezionare la tipologia di onde ricevute dalla radio (MW, LW, FM), la modalità AFC, il tasto di muto. Accanto una presa a cinque poli per il collegamento di un microfono. Dal retro della base fuoriesce il cavo di alimentazione di rete. Sul retro sono anche inseriti connettori per antenna MW e FM, prese a cinque poli per il collegamento di dispositivi ausiliari, due prese per il collegamento di casse, un fusibile da 1A/250V. La parte inferiore dell'apparecchio si presenta come una griglia per permettere l'aerazione dell'apparecchio.

Funzione: Riproduzione di suoni provenienti da diverse sorgenti: giradischi, radio, lettore di cassette a nastro magnetico, microfono. Registrazione di suoni su nastro magnetico.

Notizie storiche: La registrazione e riproduzione del suono ha inizio nel 1877 con il fonografo di Edison che utilizzava cilindri incisi come supporti. Nel 1889 invece venne brevettata da Bell e Tainter e successivamente rivisitata da parte di Berliner, la registrazione per incisione su dischi in gommalacca. Dopo un po' di sperimentazione, Berliner lanciò commercialmente l'apparecchio e i primi dischi, incisi su un solo lato, nel 1892. Nel 1908 venne lanciato il disco inciso su due lati che aumentava la durata dell'ascolto. Questa caratteristica e il prezzo contenuto decretò il successo della tecnologia del disco. Dopo i primi dischi 78 giri in gommalacca fu la volta dei dischi in vinile (PVC), introdotti nel 1948 negli Stati Uniti. Meno fragili, di diverso formato (16, 33, 45, 78 giri), con meno fruscii, decretarono la grande diffusione degli apparecchi per la riproduzione. La riproduzione avveniva ponendo il disco su un piatto rotante fatto girare a velocità costante e predefinita. La rotazione del disco era assicurata da diverse tipologie di trasmissione (a molla, con motorino e cinghia, con pulegge, a trazione diretta, ecc). La riproduzione era poi affidata alla puntina di lettura appoggiata sul disco inciso. La puntina era parte di un fonorivelatore, detto "pick-up", montato sul braccio del giradischi e costituito da una cartuccia comprendente la puntina di lettura e il relativo trasduttore elettromeccanico o piezoelettrico. In questo modo la vibrazione della puntina sul solco del disco in rotazione veniva trasformata in un segnale elettrico poi inviato ad un amplificatore e quindi all'altoparlante. La riproduzione meccanica del suono, vibrazione della puntina trasmessa ad una membrana che riproduceva il suono, diventa riproduzione elettromagnetica. Nel 1898 venne invece brevettato il primo sistema di registrazione del suono su una sottile lamina d'acciaio: il telegrafono di Valdemar Poulsen permetteva di trasformare le pulsazioni binarie generate da una bobina magnetizzata da impulsi telegrafici. Solo nel 1947 si arrivò all'invenzione, da parte di Arrigo Castelli, del magnetofono. Castelli ideò prima la registrazione su filo d'acciaio e successivamente quella su nastro magnetico. Fondò anche la "Magnetofoni Castelli" per la loro produzione. Anche la "Geloso" produceva magnetofoni su licenza Castelli. Il nastro magnetico era avvolto su bobine difficili da caricare e facilmente soggette a danneggiamento. Dopo la Seconda Guerra Mondiale con la grande espansione dell'industria discografica, si ebbe una grande diffusione dei giradischi che divennero oggetti comuni in tutte le case. A metà degli anni sessanta iniziò la produzione delle audiocassette, destinate a sottrarre parte del mercato ai dischi in vinile e ai registratori a nastro magnetico in bobine, per la loro semplicità d'uso e il basso costo. Alla fine degli anni '60 nacquero anche registratori come quello qui catalogato che racchiudevano in complessi ad alta fedeltà tutte le innovazioni degli anni precedenti: cambiadischi per dischi in vinile, cassette a nastro magnetico, radio, con possibilità sia di ascolto che di registrazione. Dagli anni '90, l'avvento delle tecnologie digitali ha relegato il vinile ad un mercato di nicchia e le cassette ad una lenta scomparsa.

Autore: INCIS (progettista/ costruttore) (1953-)

Datazione: ca. 1970 - ca. 1975

Materia e tecnica: plastica; metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 54 cm x 40 cm x 17,5 cm

Collocazione

Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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