Orologio perpetuo di Zamboni trasformato in elettroscopio - fisica

Orologio perpetuo di Zamboni trasformato in elettroscopio - fisica

Descrizione

In un'alta scatola di legno a base quadrata, con una parete mobile e con i bordi superioried inferiori sporgenti e torniti, sono contenute quattro pile a secco Zamboni, collegate tra loro in serie. I due poli liberi delle pile sono in contatto elettrico con due montanti fissati su due piedi di legno tornito che si innalzano dal tetto della scatola. I montanti a loro volta sostengono due lamine piatte verticali affacciate; la distanza tra queste, che è di qualche centimetro, può essere regolata spostando i piedi di legno lungo le due fessure praticate nel tetto della scatola.

Modalità d'uso: Originariamente tra le lamine poteva oscillare un leggerissimo pendolino metallico appeso mediante un filo isolante ad un'elegante colonnina con base e capitello montata anch'essa sul tetto della scatola. Toccando ogni lamina il pendolino veniva caricato elettricamente e quindi alternativamente respinto ed attratto dalle due lamine. La piccolissima quantità d'energia necessaria a mantenere il movimento faceva sì che questo tipo di pendolino potesse oscillare addirittura per diversi decenni prima che le pile fossero completamente scariche. In un'epoca posteriore il pendolino è stato sostituito da un'asticciola terminante con una pinzetta. Questa poteva reggere una foglia d'oro (oggi mancante) in modo che l'apparecchio potesse essere usato come gli elettroscopi di Bohnenberger.

Materia e tecnica: ottone; metallo; legno; carta

Categoria: fisica

Misure: 27 cm x 27 cm x 80 cm

Collocazione

Pavia (PV), Museo per la Storia dell'Università

Riferimenti bibliografici

Bellodi G./ Brenni P./ De Luca M.T. "Strumenti di misura elettrici del Museo per la Storia dell'Università di Pavia",

Volpi Angela

Credits

Compilazione: Boffelli, Fabrizio (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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