Microscopio composto - scienze della vita
Nachet & Fils
Descrizione
Su una base circolare è fissato un cilindro di ottone, dotato di una finestra quadrata, al cui interno si trova uno specchietto girevole per l'illuminazione dei preparati. Sul cilindro poggia il tavolino porta oggetti, dotato di un foro centrale e di una laminetta elastica per fissare il preparato. Al tavolino portaoggetti è fissata una colonnina che sostiene il tubo ottico. Il sostegno del tubo ottico poteva essere alzato o abbassato tramite una vite posta al di sotto di esso. Nella ghiera posizionata in corrispondenza del foro al centro del portaoggetti e manovrabile tramite una leva, si poneva il polarizzatore. Il microscopio è contenuto in una scatola di legno, parzialmente imbottita e foderata di raso e di velluto rosso, nella quale sono predisposti alloggiamenti per gli oculari e altri accessori dello strumento (molti dei quali sono oggi mancanti). Accessori: quattro oculari (H79 c, d, e, f), due diaframmi (H79 g, h), un polarizzatore (H79 i).
Funzione: Il microscopio composto è uno strumento che permette di osservare oggetti non percettibili ad occhio nudo consentendone l'ingrandimento.
Notizie storiche: Lo strumento era utilizzato per ricerche nel campo dell'anatomia patologica
Autore: Nachet & Fils (costruttore) (notizie dal 1839)
Materia e tecnica: ottone; vetro
Categoria: scienze della vita
Misure: 33 cm
Collocazione
Pavia (PV), Museo per la Storia dell'Università
Riferimenti bibliografici
Brenni P. "Gli strumenti di fisica dell'Istituto Tecnico Toscano - Ottica", Firenze 2000
"From makers to users: Microscopes, Markets, and Scientific Practices in the Seventeenth and Eighteenth Centuries", 2004
Credits
Compilazione: Boffelli, Fabrizio (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00191/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).