Vaso da farmacia - Farmacia

Manifattura Antonibon

Vaso da farmacia - Farmacia

Descrizione

Vaso da farmacia a rocchetto, forma comunemente denominata albarello. Imboccatura con orlo leggermente estroflesso su basso collo. Corpo cilindrico con spalla arrotondata e larga fascia centrale. Alto piede a calice svasato.

Soggetto: Decoro molto semplice realizzato in monocromia turchina resa con pennellate rapide e bipartita in due fasce con ornamenti a festoni di foglie e fiori, incorniciate da sottili filettature che delimitano la fascia mediana del ventre ove è trascritto, in manganese, il nome del contenuto: "CONS. ROS. DAMACEN.".

Funzione: Vaso usato in farmacia per contenere un principio attivo, un essenza o altro. La dicitura sul corpo del vaso indica il nome del contenuto:"CONS. ROS. DAMACEN.".

Notizie storiche: In collezioni pubbliche e private sono noti numerosi esemplari opera della manifattura Antonibon di Nove di Bassano, nel periodo della direzione di Pasquale Antonibon, con varianti tipologiche decorative e di dimensioni si veda ad esempio il corredo farmaceutico della Farmacia dell'Ospedale civile di Padova attualmente ai musei civici di Padova pubblicato in: Banzato D. ; Munarini M., ceramiche del 600 e del '700 dei Musei Civici di Padova, Venezia 1995, nn 391-408 pp.220-230

Autore: Manifattura Antonibon (produttore) (1727/ notizie 1900)

Datazione: post 1750 - ante 1799

Tipologia: albarello

Materia e tecnica: maiolica/ decorazione

Categoria: farmacia

Misure: 18,7 cm x Ø 12,5 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Banzato D. / Munarini M. "ceramiche del 600 e del '700 dei Musei Civici di Padova", Venezia 1995, pp.220-230 nn 391-408

Ceramica Antonibon "La Ceramica degli Antonibon", Milano 1990

Credits

Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).