Astrario di Giovanni Dondi - orologio astronomico - Industria, manifattura, artigianato

Pippa Luigi

Astrario di Giovanni Dondi - orologio astronomico - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

L'astrario di Giovanni Dondi è un orologio astronomico che mostra l'ora, il calendario annuale, il movimento dei pianeti, del Sole e della Luna. Il meccanismo è mosso da un orologio collocato nella parte inferiore della struttura. L'orologio è regolato da un bilanciere con scappamento a verga azionato da un motore a pesi con un sistema di contrappeso denominato "volgi e svolgi". Il bilanciere compie un battito ogni due secondi. Questo dato si deduce dagli ingranaggi dell'orologio. Esso è composto infatti di tre ruote: ruota maestra di 120 denti, seconda ruota di 80 denti con pignone di 12 ali, ruota scappamento di 27 denti con pignone di 10 ali. Coassiale e fissata alla ruota maestra, vi è una ruota di 24 denti che ingrana in una ruota di 20 denti, il cui pignone di 12 ali fornisce il moto alla sfera oraria di 144 denti. Il quadrante, la cosiddetta "Sfera Oraria", mostra le ore secondo una suddivisione in 24, di conseguenza la ruota deve compiere un giro completo in un giorno. La ruota maestra è sua volta collegata con diversi ingranaggi ai quadranti posti nella parte superiore della struttura. I sette quadranti rappresentano i movimenti dei pianeti allora conosciuti (Marte, Mercurio, Venere, Giove, Saturno), del "Primo Mobile", che descrive il moto delle stelle fisse, e della Luna. Sotto quest'ultimo si trova un ulteriore quadrante che riporta la posizione del nostro satellite rispetto a quella del Sole e permette di calcolare le date delle eclissi (la cosdetta Linea dei nodi). La lettura della posizione dei pianeti avviene rispetto ad una doppia scala graduata: scala dei mesi (mobile) e scala dello zodiaco (fissa); la scala dei mesi mobile può essere aggiustata rispetto al disco più interno per aggiustare la data indicata rispetto a quella siderale. Al centro della struttura una grande ruota svolge la funzione di calendario riportando, sul bordo esterno, i giorni di ciascun mese dell'anno. Per ogni giorno sono indicati l'ora dell'alba e del tramonto (alla latitudine di Padova), la "lettera domenicale" che determina la successione dei giorni della settimana e il nome dei santi e la data delle feste fisse della Chiesa. La lettura del giorno si effettua attraverso un'apposita feritoia laterale.

Notizie storiche: I quadranti dei pianeti, della Luna e del "Primo Mobile" realizzano meccanicamente i principi dell'astronomia tolemaica, che supponeva la Terra immobile, al centro dell'Universo. La teoria originale, dovuta ad Eudosso (408 a.C. - 355 a.C.), vede la Terra circondata da sfere concentriche che contengono ciascuna un pianeta. L'ultima sfera, quella più esterna, il "Primo Mobile" era quella che riceveva il movimento per volontà divina e lo trasmetteva a sua volta a tutte le altre sfere. Lo schema originale fu successivamente perfezionato, per arrivare a spiegare le anomalie dei movimenti dei Pianeti (i cosiddetti "moti retrogradi"), fino ad arrivare alla teoria elaborata da Tolomeo (100 ca. - 175 ca.) in cui il moto degli astri è realizzato utilizzando un sistema di epicicli - la circonferenza su cui si spostano i pianeti - il cui centro si muove a sua volta lungo una circonferenza più grande, il deferente, fissa intorno alla Terra. L'orologio originale fu costruito nella seconda metà del 1300, presumibilmente tra il 1365 e il 1384, secondo la datazione più accreditata basata sui riferimenti astronomici riportati dal Dondi per la costruzione del suo complesso meccanismo. Le ultime notizie relative all'oggetto risalgono al 1529 quando viene citato in occasione dell'arrivo in Italia di Carlo V, re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero. Riportato ormai come in cattivo stato di conservazione e necessitante di manutenzione, andò presumibilmente distrutto negli anni successivi. Il Tractus Astrarii scritto da Giovanni Dondi riporta fedelmente il lavoro di progettazione e costruzione dell'orologio astronomico. La copia di questo testo, conservata presso la Biblioteca Capitolare di Padova, ne ha permesso la ricostruzione in epoca moderna.

Autore: Pippa Luigi (costruttore) (1935/ 2008)

Datazione: post 1961 - ante 1963

Tipologia: astrario

Materia e tecnica: ottone; rame; ferro

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 98 cm x Ø 90 cm

Peso: 80 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Museoscienza "Museoscienza", Milano 1978, p. 108 f. p. 108

Credits

Compilazione: Cella, Giovanni (2012)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2014)

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