Detector electrolytique - ricevitore - industria, manifattura, artigianato

Ducretet & Roger

Detector electrolytique - ricevitore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Il ricevitore è racchiuso all'interno di una cassetta in ottone con coperchio frontale incernierato. All'esterno, nel lato superiore, sono presenti: le prese di antenna e terra, i serrafili per la connessione al dispositivo di alimentazione e una maniglia per il trasporto. All'interno, una struttura in legno estraibile, formata da una base e da una spalla verticale, ospita i dispositivi montati a giorno. Sulla base sono presenti: due rivelatori elettrolitici a tazza in vetro, un commutatore a due posizioni (più neutro) su base in ebanite, una cassettina di resistenze variabili (8 posizioni) su base in ebanite. Sulla spalla verticale è montato un pannello in ebanite recante tre induttanze, due serrafili per il collegamento al dispositivo di alimentazione, due serrafili per il collegamento al ricevitore telefonico o cuffia e un grosso interuttore a baionetta (a 4 contatti isolati).

Funzione: Questo ricevitore funziona garzie al sistema di rivelazione elettrolitica brevettato dal Generale Ferrié nei primi anni del Novecento. Questo sistema si basa sulle proprietà di dissociazione dell'acqua acidula sotto l'effetto della corrente elettrica. Il ricevitore costruito dall'azienda Ducretet di Parigi monta due rivelatori che l'operatore può selezionare attraverso un commutatore. Ogni singolo rivelatore elettrolitico è costituito da una tazza in vetro contente dell'acqua acidula e da due elettrodi in platino che si immergono in questa soluzione. Uno degli elettrodi è completamente scoperto, mentre l'altro è racchiuso in un tubetto di vetro da cui fuoriesce soltanto la punta di platino. L'elettrodo racchiuso nel tubetto in vetro è collegato all'antenna, mentre l'altro è collegato alla terra. In parallelo al collegamento antenna/terra si trova un circuito contenente una pila e un ricevitore telefonico. Quando l'antenna non è percorsa da un segnale a radio frequenza, la tensione prodotta dalla pila fa avvenire la dissociazione elettrolitica dell'acqua in ossigeno ed in idrogeno, questo fenomeno porta alla formazione di una bolla di idrogeno in corrispondenza della parte scoperta dell'elettrodo ricoperto dal tubo in vetro. In questo modo la soluzione è completamente non condutrice e nessuna corrente circola all'interno del vaso contenente la soluzione acidula; di consegeuenza anche il ricevitore telefonico non è percorso da corrente e non emette suono. Quando l'antenna viene investita da un'onda radio, invece, la bolla di idrogeno (formatasi in corrispondenza dell'elettrodo racchiuso nel tubetto in vetro) brucia sotto l'effetto della tensione a radiofrequenza. In questo modo la soluzione acidula viene percorsa da una corrente e il ricevitore telefonico emette un suono. Finita la perturbazione radio una nuova bolla si riforma, interrompendo nuovamente la circolazione di corrente nel telefono. A questo punto il ricevitore è pronto a riceve un nuovo segnale.

Autore: Ducretet & Roger (costruttore) (1864/ notizie 1940)

Datazione: post 1908 - ante 1915

Materia e tecnica: metallo; ebanite; vetro; ottone

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 30 cm x 23 cm x 33 cm

Peso: 2 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Belhacène C. "TSF Antique : Les plus beaux postes de TSF de 1921 à 1927", Maser (TV) 2001, pp. 28-29 ff. 22-24

Soresini F. "Radio d'epoca", Milano 1995, pp. 15-16 p. 15

Credits

Compilazione: Temporelli, Massimo (2006)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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