Jewel Box - telefono - Industria, manifattura, artigianato

F.A.C.E. Standard

Jewel Box - telefono - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questo telefono da tavolo, posta mobile, è costituito da una monoscocca in plastica stampata color avorio che racchiude una suoneria e i meccanismi del combinatore. Il microtelefono, anch'esso in plastica color avorio, poggia direttamente in due vani ricavati nella parte superiore della scocca. Nel vano in cui alloggia il microfono è presente un foro da cui fuoriesce il disco combinatore in plastica trasparente, a dieci cifre da 1 a 0 e con anche indicate le lettere dell'alfabeto. Quando il microtelefono è alloggiato al suo posto (telefono a riposo), si sovrappone completamente al disco combinatore. Il microtelefono racchiude il trasmettitore (microfono a carbone) e il ricevitore (a bobina e calamita), uniti da una parte centrale che funge anche da impugnatura. Al centro della base, tra i due vani, è presente un tasto di interruzione linea che permette anche il riavvolgimento del filo che collega il microtelefono con la base del telefono quando lo si riposiziona al suo posto. Sul microtelefono è presente una placchetta decorativa verde. Sotto al telefono è presente una levetta per regolare il volume della suoneria.

Funzione: Questo telefono veniva collegato alla rete telefonica e permetteva all'utente di raggiungere qualunque abbonato sulla rete in modo automatico.

Modalità d'uso: L'alimentazione di questa tipologia di telefoni automatici a batteria centrale si trovava nella centrale e l'alimentazione del microfono avveniva attraverso la linea telefonica. Sollevando il microtelefono il tasto di interruzione linea si sollevavao e chiudevao il circuito di alimentazione del microfono (telefono in servizio). Contemporaneamente un segnale proveniente dalla centrale generava nel ricevitore il segnale di libero. Una volta sollevato il microtelefono e verificata la disponibilità della linea, l'utente utilizzava il disco combinatore per inviare alla centrale gli impulsi di selezione. Il disco aveva infatti un contatto in serie alla linea che si apriva a brevi intervalli durante la rotazione di ritorno: questi impulsi di apertura della linea corrispondevano a brevi interruzioni di corrente che rappresentavano i segnali di selezione. Questi segnali, giunti in centrale, azionavano i meccanismi automatici predisponendo il contatto con la linea dell'utente desiderato. Nel telefono dell'utente chiamato (analogo a quello chiamante) veniva così attivata la suoneria, attirando così l'attenzione. Sganciato il microtelefono si chiudeva la connessione tra i due telefoni e la conversazione poteva iniziare.

Notizie storiche: Dopo i modelli standardizzati prodotti alla fine degli anni '50 e all'inizio degli anni '60, i telefoni cominciarono a modificarsi nella forma. Il telefono rimaneva pressoché immutato dal punto di vista tecnico e la misura della distanza bocca-orecchio dell'uomo limitava fortemente le possibilità di modificarne l'aspetto, ma i designer cercarono comunque di trasformare la forma canonica degli apparecchi telefonici (pur rispettandone l'ergonomicità). Questo modello del 1962, denominato Jewel Box, ne è un esempio: il corpo centrale assume una forma a parallelepipedo stretto e lungo, il disco combinatore è posizionato nel vano di appoggio del microfono, il microtelefono viene sistemato sopra ad esso, coprendolo completamente e rendendo così il telefono più compatto.

Autore: F.A.C.E. Standard (costruttore) (1935/)

Datazione: post 1962 - ante 1975

Materia e tecnica: plastica; metallo; carbone

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 15 cm x 23 cm x 12 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Telecomunicazioni voce "Telecomunicazioni: la voce : Mostra storica", Milano 1988

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2007); Temporelli, Massimo (2007)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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