Modello Leybold 442 74 - cassetta di commutazione - fisica

E. Leybold's Nachfolger AG

Modello Leybold 442 74 - cassetta di commutazione - fisica

Descrizione

Questa cassetta di commutazione è di forma parallelepipeda, interamente costruita in metallo, e poggia su quattro piedini anch'essi in metallo. Tutto il bordo è forato per permetterne l'aerazione. Questo strumento contiene tutti gli organi di connessione elettrica necessari per un sistema di misura: resistenze in serie e in derivazione, un trasformatore di misura, un raddrizzatore (diodo a filo d'oro). Sulla faccia superiore sono inseriti un commutatore dei campi di misura che permette misure con corrente continua di 300µA, tensione continua di 60mV, correnti alternate di 0,003/0,03/0,3/3/6A e tensioni alternate di 3/15/30/150/300/600V (per diversi valori di resistenze) e un commutatore del tipo di corrente (continua o alternata). Sulla faccia superiore sono inoltre inserite tre boccole in ingresso da 4mm e sul bordo si trovano due boccole da 4mm in uscita ed una boccola Cinch per il cavo coassiale per il collegamento allo strumento di misura.

Funzione: Questo dispositivo, disposto in parallelo ad uno strumento di misura ne estende il campo di misura, permettendo misure di valori, sia bassi sia alti, di correnti e tensioni, sia continue che alternate.

Modalità d'uso: Mediante un cavo coassiale lungo 2m si collegano, in maniera non scambiabile, un doppio strumento di misura a bobina mobile, da proiezione, e la cassetta di commutazione. La lettura delle grandezze misurate avviene su un'unica scala, infatti il diodo a filo d'oro permette di rendere lineare anche la scala per la corrente alternata. Il doppio strumento a bobina mobile può poi essere proiettato con proiettori sperimentali o su piccoli banchi ottici.

Notizie storiche: Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano. L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente. Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti. Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale. Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica. I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori. Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti. Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china. I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione. Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali. Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione. Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario. Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984.

Autore: E. Leybold's Nachfolger AG (costruttore) (1870/ 1967)

Datazione: ca. 1960 - ca. 1967

Tipologia: shunt per strumenti di misura

Materia e tecnica: metallo; plastica; oro

Categoria: fisica

Misure: 14 cm x 12 cm x 9 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Fisica apparecchi "Fisica : apparecchi di fisica per l'insegnamento : Leybold PH 58 I-2", Milano 1968, pp. 128 e 153-154

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008); Reduzzi, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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