Polaroid Electric Eye 900 - apparecchio fotografico - industria, manifattura, artigianato

Polaroid Corporation; Zeiss Ikon

Polaroid Electric Eye 900 - apparecchio fotografico - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio fotografico pesante, a sviluppo verticale, di forma parallelelepipeda in metallo con bordi arrotondati. Ad un'estremità è fissata una maniglia in cuoio per il trasporto e l'impugnatura. Sul lato lungo di destra è fissato un mirino con telemetro. E' inoltre presente un esposimetro costituito da una cellula fotoelettrica che regola automaticamente i tempi di esposizione. Accanto è inserita una slitta per il posizionamento di un flash esterno. Aprendo lo sportello anteriore, incernierato nel lato inferiore, è possibile estrarre il soffietto in tessuto e pelle grigia, libero di scorrere su due guide metalliche posizionate nell'interno dello sportello stesso. Per far scorrere il soffietto occorre agire sull'apposita rotella posta sullo sportello. Lo sportello è mantenuto aperto da due tiranti in metallo. Il soffietto termina con un telaio in metallo sul quale è posizionato il porta obiettivo in metallo. La lettura della distanza di ripresa può avvenire rispetto ad una scala graduata fissata sull'interno del coperchio che riporta le distanze da 3 1/2 ft a infinito. Lo sportello aperto poggia su una linguetta in metallo estraibile. Sullo sportello è presente un foro filettato per il posizionamento su un cavalletto. Sul porta obiettivo sono inseriti quasi tutti i dispositivi d'uso. Inferiormente si trova un selettore a slitta per la sensibilità della pellicola ( da 50 a 6000 ASA in modalità elettrica, da 10 a 23 EV in modalità manuale). Mediante un dispositivo a slitta posto superiormente si regolano le condizioni di ripresa secondo posizioni prestabilite (esterno, interno, interno con illuminazione). Lateralmente, a destra, si trova la leva di carica dell'otturatore. Sotto al porta obiettivo, sullo sportello sono inseriti due pulsanti per lo scatto dell'otturatore da premere contemporaneamente. La parete posteriore dell'apparecchio è incernierata sul lato sinistro e apribile. Sbloccato il fermo metallico posto anteriormente l'apparecchio si apre per il cambio del caricatore contenente le pellicole con l'apposito spargi-reagente. Sul lato sinistro del dorso è inserita una levetta rossa per il rilascio della pellicola (che permette di tirare la linguetta per lo sviluppo). Sulla parete posteriore si trova uno sportello apribile per l'estrazione della stampa sviluppata. Su questo sportello è inserita una tabella con le istruzioni d'uso dell'apparecchio.

Funzione: Apparecchio fotografico a sviluppo rapido per usi professionali. Di semplice impiego produce, in pochi minuti, stampe positive stabili a colori o in bianco e nero di formato 8,3x10,8cm (con area impressa 7.2 x 9.5 cm). Non si ha il negativo. Per ogni pellicola (serie Polaroid 40) si potevano realizzare 8 stampe.

Modalità d'uso: Innanzi tutto si prepara l'apparecchio per l'uso: si apre lo sportello, si estrae il soffietto e lo si posiziona alla distanza desiderata guardando nel mirino per la messa a fuoco. Si seleziona la modalità d'uso (elettrico o manuale), la velocità della pellicola, le condizioni di ripresa. Si abbassa la leva di carica dell'otturatore e si scatta lentamente. Spostando la levetta rossa sul retro si rilascia la pellicola e si può tirare la linguetta per attivare lo sviluppo. Tirando la linguetta la pellicola avanza sul fotogramma successivo. Tirare con decisione fino a che la linguetta si ferma. Se la linguetta non si muove spostare nuovamente la levetta rossa o aprire e richiudere lo sportello posteriore. Aspettare il tempo di sviluppo necessario. Aprire lo sportello posteriore per estrarre la fotografia sviluppata. Coprire la stampa con il Polaroid Print Coater (vernice protettiva) fornito con la pellicola.

Notizie storiche: Il supporto iniziale delle pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo venne brevettato e registrato nel 1929 (Brevetto 1918848) dalla Polaroid Corporation e sviluppato successivamente nel 1932 da Edwin H. Land. La prima fotocamera a sviluppo istantaneo risale al 1947, anno in cui Edwin Land presentò la Polaroid Instant Camera all'Optical Society of America. Fino al 1963 erano possibili solo stampe in b/n, da quella data divennero disponibili anche stampe istantanee (circa 60 secondi) a colori. Se le prime fotocamere istantanee erano pesanti e ingombranti, solo per immagini in b/n e con problemi di stabilità nel tempo, ben presto divennero più leggere, più semplici da usare e con minori problemi di stabilità e di inquinamento (le prime fotocamere istantanee producevano un negativo da buttare al momento poi si introdusse l'uso di caricatori contenenti più pellicole). Nel 1972 la Polaroid introdusse sul mercato la prima reflex monoculare a sviluppo rapido con batteria incorporata nel caricatore. Dal 1985 anche la Kodak cominciò a produrre apparecchi a sviluppo istantaneo e gli affari della Polaroid iniziarono ad andare male. La polaroid fece causa alla Kodak, vincendo. La Kodak dovette ritirare dal mercato i suoi apparecchi a sviluppo rapido. Dal febbraio 2008 le pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo non vengono più prodotte. Oggi le fotocamere a sviluppo istantaneo Polaroid sono state sotituite dalle nuove Zink che contengono una piccolissima stampante a colori che opera su una carta fotografica particolare, fatta di pigmenti critallini che si colorano grazie a un processo termico. Questa fotocamera fa parte della serie delle Land Polaroid Camera che utilizzano pellicole in rullo Serie 40. Questo modello è stato il primo ad avere esposizione automatica con esposimetro a fotocellula ed otturatore controllato elettronicamente (Electric Eye).

Autore: Polaroid Corporation (costruttore) (1937/); Zeiss Ikon (costruttore) (1926/)

Datazione: ca. 1960 - ca. 1963

Materia e tecnica: metallo; materiale plastico; vetro; pelle; tessuto

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 14.5 cm x 22 cm x 25 cm

Peso: 2.2 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Williamson D. "Comprehensive Guide for Camera Collectors", Atglen, USA 2004, pp. 158-160

Price Guide "Price Guide to Antique & Classic Cameras 1995 - 1996", Grantsburg, USA 1994, p. 357

Hedgecoe J. "Fotografare : tecnica e arte", Milano 1976, pp. 222-223

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

‹ precedente | 6 di 463 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).