N. 3A Autographic Kodak Special Model B - apparecchio fotografico - Industria, manifattura, artigianato

Eastman Kodak Co.; Bausch & Lomb Optical Co.; Wollensak Optical Company

N. 3A Autographic Kodak Special Model B - apparecchio fotografico - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio fotografico verticale in legno e metallo ricoperto in pelle , di forma parallelepipeda, con bordi arrotondati e maniglia laterale. Premendo un tasto posto lateralmente, si apre lo sportello, incernierato nella parte bassa ed è possibile estrarre il soffietto in carta ricoperto in pelle nera. Il soffietto termina con un telaio in metallo sul quale è posizionato il porta obiettivo anch'esso in metallo. Il telaio porta obiettivo può scorrere su due guide metalliche posizionate nell'interno dello sportello stesso. Per spostarlo avanti e indietro lungo le guide, occorre ruotare l'apposita rotella posta sullo sportello. Lo sportello è mantenuto aperto da due tiranti in metallo. La lettura della distanza di ripresa può avvenire rispetto ad una scala graduata fissata sull'interno dello sportello, che riporta le distanze da 2 a 30m o da 6 a 100ft. Lo sportello aperto poggia su una linguetta in metallo estraibile. Sullo sportello è presente un foro filettato per il posizionamento su un cavalletto. L'obiettivo è a fuoco fisso e la sua posizione può essere regolata verticalmente; al suo interno sono inseriti un diaframma iride ed un otturatore centrale. Sotto all'obiettivo è possibile selezionare, mediante una levetta, l'apertura del diaframma a iride (da f6,3 a f45). Ruotando un anello concentrico all'obiettivo, posto in corrispondenza dell'otturatore, si selezionano le modalità di scatto: T, B, oppure istantanea con velocità di scatto da 1/300 a 1 secondo. La carica dell'otturatore avviene mediante una levetta posta vicino all'anello di regolazione e lo scatto avviene mediante un pulsante posto in prossimità dell'otturatore oppure con comando pneumatico (guaina e pompetta non sono presenti). Sul porta obiettivo è fissato anche un mirino a riflessione orientabile. Nella parte inferiore del telaio porta obiettivo è inserito un telemtro accoppiato all'otturatore. Il dorso dell'apparecchio fotografico si può togliere completamente per l'inserimento della pellicola in rullo A - 122 per formati 3 1/4x5 1/2" (formato cartolina). Ad apparecchio aperto sono visibili l'interno del soffietto e i due vani laterali dove si inserisce la pellicola in rullo. L'avanzamento della pellicola avviene manualmente attraverso una farfalla posizionata lateralmente. Sul retro sono presenti uno sportellino apribile dal quale si poteva accedere al retro della pellicola e una finestrella circolare con vetro rosso per la lettura diretta del numero di fotogramma dal retro della pellicola.

Funzione: Apparecchio fotografico portatile, adatto soprattutto per usi professionali, dato il costo significativo. Permetteva la realizzazione di negativi di formato 3 1/4x5 1/2" (formato cartolina) su pellicola A - 122.

Notizie storiche: Nel 1897 la Kodak introdusse sul mercato due nuovi apparecchi fotografici a pellicola in rullo: la Cartridge Kodak e la Folding Pocket Kodak. Mentre la prima aveva un aspetto massiccio e somigliava, da chiusa, agli apparecchi a cassetta (box camera), la F.P.K. era di dimensioni molto contenute e forma arrotondata. Il successo di questa fotocamera fu enorme e molteplici furono i modelli, anche con obiettivi ed otturatori di qualità, costruiti fino al 1915. Numerose aziende copiarono questo modello e produssero apparecchi analoghi. Per circa cinquant'anni l'aspetto delle fotocamere a pellicola in rullo fu quello della Folding Pocket Kodak camera. Il modello Kodak Special riprende l'aspetto degli apparecchi Folding Pocket. La caratteristica dei modelli di tipo Authographic (nati nel 1914) era quella di avere una finestrella sul retro dalla quale si poteva accedere al retro della pellicola per scrivere, con un'apposita penna fornita con l'apparecchio, eventuali informazioni quali la data, il luogo, ecc. Utilizzando speciali pellicole con un tessuto inserito tra pellicola e carta posta sul retro della pellicola stessa che diventava trasparente alla pressione di una penna. Gli apparecchi del tipo Autographic potevano essere usati sia con pellicole normali che con pellicole di questo tipo. Il successo di questo tipo di apparecchi non fu però dovuto a questa idea. Infatti, oggi, non ci rimangono molte pellicole di questo tipo. La produzione di pellicole Autographic terminò nel 1934 con l'avvento delle pellicole pancromatiche, troppo sensibili per permettere queste applicazioni. L'apparecchio N. 3A Autographic Kodak Special Model B è il primo modello Kodak con telemetro accoppiato. Fu anche il primo modello portatile, al mondo, con questo dispositivo, che comunque non ebbe ampia diffusione fino all'avvento delle fotocamere 35mm. L'inserimento del telemetro e l'uso di otturatori e di obiettivi più costosi fece aumentare il prezzo di questi apparecchi fotografici rispetto agli analoghi senza questi accessori.

Autore: Eastman Kodak Co. (progettista/ costruttore) (1889/); Bausch & Lomb Optical Co. (costruttore) (1853/); Wollensak Optical Company (costruttore) (1901/ 1972)

Datazione: ca. 1917 - ca. 1924

Materia e tecnica: metallo; pelle; vetro

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 12 cm x 23 cm x 25 cm

Peso: 1,3 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

McKeown J./ McKeown J. "Collectors Guide to Kodak Cameras", Grantsburg, U.S.A. 1981, pp. 53-66

Price Guide "Price Guide to Antique & Classic Cameras 1995 - 1996", Grantsburg, USA 1994, p. 141

White R. "Discovering Old Cameras 1839 - 1939", Princes Risborough, UK 2001, pp.49-50

Williamson D. "Comprehensive Guide for Camera Collectors", Atglen, USA 2004, pp. 94-109

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2009)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

‹ precedente | 3 di 607 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).