DeVry Standard - cinepresa - Industria, manifattura, artigianato

DeVry; Eastman Kodak Co.; Dupont; Wollensak Optical Company

DeVry Standard - cinepresa - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Pesante cinepresa in metallo di forma parallelepipeda e bordi arrotondati con ottiche intercambiabili con inserimento a baionetta. L'apparecchio è costituito da due parti incernierate e tenute insieme da due chiusure in metallo. Una parte contiene l'apparecchio vero e proprio, l'altra funge da coperchio. L'apparecchio è costituito da un motore con carica a molla, al quale sono collegati i due fusi porta bobine per pellicole da 35mm con i relativi dispositivi di avanzamento della pellicola tra cui un cilindro con dentini sui lati e diversi cilindretti rotanti e un telaio nel quale scorre la pellicola dietro all'obiettivo. Nel telaio è presente una fessura rettangolare, in corrispondenza della quale è inserito uno specchietto inclinato di 45°. E' possibile guardare direttamente in questo specchietto svitando un tappo posizionato sul coperchio della cinepresa. Sullo stesso lato sono presenti due staffe nelle quali si inserisce un mirino a tre focali da utilizzare con tre diversi obiettivi (f=2inch, 6inch, 35inch). Sull'altro lato sono presenti due incastri nei quali si inserisce alternativamente una manovella per caricare la molla di avanzamento. Un tasto blocca/sblocca il richiamo della molla e quindi fa partire o ferma la cinepresa. All'esterno di questa parte dell'apparecchio, nella parte superiore è anche inserito un mirino a riflessione e un contametro. Anteriormente, davanti allo specchietto inclinato a 45°, è presente il foro con la flangia per l'inserimento dell'obiettivo. Sono disponibili due obiettivi con diaframma a iride interno, regolabile direttamente ruotando un'apposita ghiera sull'obiettivo stesso. Anche la messa fuoco è regolabile mediante una ghiera su due degli obiettivi. Per l'obiettivo Wollensack 6 inch f/4,5 cine telephoto le aperture vanno da f/4,5 a f/32 e la messa a fuoco da 3 a 50 m (infinito); per l'obiettivo Wollensack 2 inch f/2 cine velostigmat le aperture vanno da f/2 a f/16 e la messa a fuoco da 0,7 a 6 m (infinito). Gli obiettivi sono dotati di paraluce in metallo.

Funzione: Cinepresa portatile professionale, utilizzava pellicole formato 35mm su bobine da 100' (30m). Venne molto utilizzata sugli aerei, durante spedizioni anche in montagna, per riprese sportive. La cinepresa è una macchina che impressiona una sequenza di immagini fotografiche su una pellicola continua.

Modalità d'uso: Aprire la cinepresa, posizionare la bobina contenente la pellicola, inserire la pellicola nell'apposita guida dall'alto verso il basso. Far fuoriuscire la pellicola ed avvolgerla sulla seconda bobina. Posizionare la bobina. e richiudere la cinepresa. Prima di registrare far andare a vuoto per alcuni secondi. Inserire l'obiettivo desiderato e sistemare il mirino trifocale nella posizione corrispondente. Inquadrare il soggetto da riprendere, mettere a fuoco, caricare la molla del motore girando la manovella, sbloccare la molla e avviare la ripresa. Per terminare, bloccare la molla. La pellicola va poi fatta sviluppare in un laboratorio fotografico prima della visione mediante un proiettore.

Notizie storiche: Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali. Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale. In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. Il formato 9.5mm della Pathé, introdotto nel 1922, aveva perforazione al centro del fotogramma e questo massimizzava l'area disponibile della pellicola. Però queste pellicole perforate al centro si danneggiavano e rompevano più facilmente di quelle alle estremi. Furono le prime pellicole economiche e di ampia diffusione. Furono anche le prime pellicole invertibili ovvero che in fase di sviluppo divenivano direttamente positive sulla stessa pellicola ed erano quindi proiettabili. Negli stessi anni, la Kodak introdusse sul mercato il formato 16mm (in bianco e nero nel 1923 e a colori nel 1935 con le pellicole Kokachrome) di solito venduto in bobine da 30m. Fu un formato, nato per gli amatori ma un po' caro ed infine utilizzato soprattutto per documentari, per l'industria, per la TV. Inizialmente le pellicole 16mm erano forate su entrambi i lati, successivamente una riga di perforazioni venne tolta per inserire il sonoro (anni '60). Già nel 1929 si ebbero comunque i primi film con il sonoro. Il formato 16mm era troppo caro per l'amatore così venne ideato l'8mm (Regular 8) nel 1932: una pellicola 16mm venne tagliata a metà e il numero di perforazioni raddoppiato. Negli anni '30 nacquero anche le pellicole Single 8 (prodotte dalla Fuji), con perforazioni più piccole e quindi area disponibile più ampia, e Double 8 in cui la pellicola da 16mm veniva utilizzata prima in un senso e poi nell'altro e poi tagliata a metà longitudinalmente. Il successo delle pellicole 8mm fu dovuto al prezzo contenuto e all'ampia diffusione che permettevano di acquistarle e svilupparle facilmente. Si diffusero anche numerosi film (ad esempio di Chaplin), cartoni animati, ecc. Nel 1935 venne anche introdotto un nuovo sistema di caricamento delle cineprese, quello a cartuccia. Intorno al 1965 nasce la pellicola Super 8, con perforazioni ancora più piccole e 15m di pellicola racchiusa in caricatori in plastica di facile uso. I formati 8mm potevano essere arricchiti da bande magnetiche contenenti il sonoro applicate sulle pellicole sviluppate. Nel 1973 nasce invece il Super8 Sonoro con banda magnetica per la registrazione simultanea. Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili (alcuni proiettori potevano leggere tutti i formati 8mm). Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale. La massima diffusione delle ultime cineprese Super 8 si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali. Unica cinepresa della DeVry per pellicole 35mm, la Standard era soprannominata "Lunch Box" perchè la sua forma rettangolare ricordava le scatole contenenti il pranzo portato da casa.

Autore: DeVry (progettista/ costruttore) (1913/ 1957); Eastman Kodak Co. (costruttore) (1889/); Dupont (costruttore) (1802/); Wollensak Optical Company (costruttore) (1901/ 1972)

Datazione: ca. 1926

Materia e tecnica: metallo; vetro

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 18 cm x 32 cm x 18 cm

Peso: 4,9 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Price Guide "Price Guide to Antique & Classic Cameras 1995 - 1996", Grantsburg, USA 1994, p. 458

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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