Pedalina tipo Boston - pressa tipografica - industria, manifattura, artigianato

Società Pergola; C. M. Zini

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Pedalina tipo Boston - pressa tipografica - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Macchina per stampa tipografica in ferro con porta forma e porta supporto piani. Il porta forma è fisso mentre il piano di pressione (platina) è oscillante e comandato da una leva con impugnatura posta lateralmente. Nel porta forma si inserisce una cassa contenente i caratteri che formano il testo da stampare, sulla platina si inserisce il foglio su cui si vuole stampare. Il porta forma è disposto quasi verticalmente e sopra di esso si ha un disco, collocato in posizione obliqua, che ruota azionato dalla stessa leva che muove il porta supporto. Sul disco si stende l'inchiostro da stampa mediante appositi rulli. La leva aziona anche due rulli inchiostratori che prelevano l'inchiostro dal disco e inchiostrano la matrice presente nel porta forma. Organi di trasmissione trasmettono il moto dalla leva agli organi mobili. La macchina poggia su un cavalletto in legno.

Funzione: Macchina da stampa tipografica compatta, economica e relativamente veloce. Utilizzata soprattutto in piccole tipografie per formati e tirature limitate.

Modalità d'uso: Disporre nel porta forma i caratteri e inserire il foglio nel porta supporto. Riempire il calamaio di inchiostro. Azionare il motore: i rulli inchiostratori si inchiostrano e passano l'inchiostro alla matrice di caratteri, il porta supporto si chiude sul porta forma. La matrice e il foglio vengono forzati uno contro l'altro. Il supporto riceve l'impronta inchiostrata dalla forma. Il foglio veniva inchiostrato solo su un lato (macchina in bianca).

Notizie storiche: Gutenberg si può considerare l'inventore della stampa a caratteri mobili, almeno per quanto riguarda l'Europa, agli inizi del XV secolo. Egli ideò il modo di realizzare i caratteri in lega metallica, le modalità di realizzare le composizioni allineate e spaziate, l'utilizzo del compositoio e delle cassette porta caratteri. Inoltre utilizzò torchi a vite in legno, già utilizzati per altri scopi, per realizzare le stampe. I torchi in legno non subirono nella loro storia molti miglioramenti e rimase il problema della capacità di pressione limitata della vite in legno che non permetteva di effettuare stampe di grandi dimensioni ma al massimo di mezza forma. Questo limite venne superato solo agli inizi del XIX secolo grazie ai primi torchi in ghisa. Il torchio a mano, nonostante i miglioramenti introdotti, si dimostrò comunque uno strumento troppo lento per soddisfare le richieste del mercato dei manifesti, dei volantini, dei giornali, ecc. Si assistette così ad un'industrializzazione della stampa. Mentre la stampa tipografica a livello industriale progrediva con macchine rotative o cilindriche sempre più veloci, anche a livello più artigianale i piccoli tipografi abbandonaro ben presto presse e torchi a mano a favore delle pedaline. Le pedaline erano compatte, economiche e relativamente veloci. Infatti erano manuali solo l'alimentazione e il ritiro dei fogli, il resto era azionato dalla pedalina. Il sistema di inchiostrazione automatica della forma con disco rotante e rulli inchiostratori è dovuto all'americano George Phineas Gordon che, nel 1856, perfezionò in questo modo il modello di pedalina. In Italia la "Saroglia" produsse numerose pedaline che vennero usate dai tipografi fino agli anni '60 del XX secolo. La società tedesca "Heidelberg" produsse anche platine con mettigfogli automatici ottenuti mediante movimento rotante di una barra che porta due pinze. Dagli Stati Uniti arrivò anche un modello di pedalina più piccolo denominato torchio da banco o pressa tipografica. Il movimento dei rulli inchiostratori, l'apertura della platina e la pressione erano azionati mediante una leva a mano. Uno di questi torchi d abanco vennero prodtti dalla C.M. Zini di Milano col nome di "Celerissima" intorno al 1880 circa. Queste "macchinette tipografiche", piccole e silenziose, fuorono utilizzate, oltre che in piccole tipografie, in scuole, uffici, ecc., anche dai partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.

Autore: Società Pergola (venditore) (notizie sec. XIX fine); C. M. Zini (costruttore) (1876 ca./ 1902)

Datazione: ca. 1880 - ca. 1890

Tipologia: torchio da banco

Materia e tecnica: ferro; legno; acciaio

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 141 cm x 66 cm x 58 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Curti O. "Museoscienza : periodico del museo nazionale della scienza e della tecnica "Leonardo da Vinci"", Milano 1969, n. 1, pp. 27-35

Dalmazzo G. "La tipografia", Torino 1914

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2009); Temporelli, Massimo (2009)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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