Isotta Fraschini Asso 750 - motore - industria, manifattura, artigianato

Cattaneo Giustino; Isotta Fraschini

Isotta Fraschini Asso 750 - motore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Motore a 18 cilindri disposti a W su tre file di 40° di ampiezza, raffreddato ad acqua. I cilindri sono in acciaio con una testata monoblocco in alluminio per ogni fila di cilindri; la testata prevede il passaggio della camicia dell'acqua sul cielo dei cilindri, in corrispondenza della sede delle valvole. La distribuzione è basata su quattro valvole per cilindro, comandate da un albero a camme in testa. Il motore dispone di sei carburatori aspirati Isotta-Stromberg, tre per lato. Due magneti, posti nella parte posteriore del motore, alimentano due candele d'accensione per ogni cilindro; i cavi elettrici sono sistemati nella parte interna della W dei cilindri.

Notizie storiche: Al termine della Prima Guerra mondiale l'esigenza di motori con potenze sempre maggiori si fece pressante. Vista l'impossibilità tecnica, per il periodo, di sviluppare ulteriormente i motori rotativi e i motori a 6 cilindri in linea e constatati i problemi di affidabilità dei motori a 8 cilindri in linea, l'aumento della potenza fu risolto con l'aumento del numero dei cilindri disposti a V. Questa soluzione permise un deciso aumento della potenza, grazie ad una diminuzione del peso specifico: dato che nei motori in linea la maggior parte del peso era costituita dal basamento e dall'albero a gomiti, raddoppiando il numero il dei cilindri collegati allo stesso albero e alllo stesso basamento era possibile fornire potenze superiori ai 500 cavalli. Nel corso degli anni '20 si proseguì su questa strada realizzando motori con cilindri disposti a W. A partire dalla fine degli anni '30 questa tipologia di motori venne progressivamente abbandonata per l'eccessiva resistenza frontale. Il motore Asso 750 della Isotta Fraschini, derivato dal precedente Asso 500, fu prodotto dal 1927 al 1934 in sei differenti versioni. Questo tipo di motore fu utilizzato dai 25 idrovolanti Savoia Marchetti S55X che nel 1933 trasvolarono l¿Atlantico alla volta di Chicago, in occasione dell¿Esposizione Universale di Chicago del 1933. Capitanati da Italo Balbo, Ministro dell¿Aeronautica, ammararono nel lago Michigan con un¿esibizione spettacolare. L¿impresa celebrava i dieci anni dell¿Aeronautica e volle dimostrare le capacità italiane nel settore. Accolti dalla folla gli aviatori raccolsero gli onori e visitarono l¿Esposizione, dove il motore era esposto nella Hall of Science, insieme ad altri esempi di "ingegno italiano". Altri velivoli che montarono questo motore furono i Savoia-Marchetti S.62 e S.78 e il prototipo Macchi M.C.77.

Autore: Cattaneo Giustino (progettista) (1881/ 1973); Isotta Fraschini (costruttore) (1900/ 1949)

Datazione: 1929

Tipologia: motore a W

Materia e tecnica: metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 106 cm x 219.6 cm x 106 cm ; 170 mm (pistone, corsa); 140 mm (cilindro, alesaggio)

Peso: 675 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Filippi F. "Dall'elica al getto : Breve storia dei propulsori aeronautici", Torino 1983

Ludovico D. "L'aeroplano cosa è : Soluzione ed evoluzione del problema del volo", Roma 1951

Credits

Compilazione: Meroni, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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