Aste per la misura di basi geodetiche - scienze della terra

Megele, Giuseppe

Aste per la misura di basi geodetiche - scienze della terra

Descrizione

Le aste furono costruite per la misura della base geodetica fra Somma Lombardo e Nossate, avvenuta nel 1788 nell'ambito delle operazioni per il tracciamento della Carta topografica del Milanese e del Mantovano. Il 3 giugno 1788, con queste aste ed un teodolite inglese, gli astronomi di Brera Angelo De Cesaris (1749-1832), Francesco Reggio (1743-1804) e Barnaba Oriani (1752-1832) con l'assistenza del meccanico dell'Osservatorio Giuseppe Megele (1740-1816) iniziarono la misura della base. L'operazione, terminata il 7 luglio, fu poi definita dallo Schiaparelli da "riguardarsi come un prodigio d'esattezza per quei tempi". La misura della lunghezza della base fu condotta una prima volta, da Nossate a Somma Lombardo; gli astronomi eseguirono poi la misura di verifica, nel senso opposto, riportando solo una differenza di 5 cm fra le due misure rispetto ai circa 10 km di lunghezza totale (9999.53 m). Da qui partì la triangolazione della Lombardia. La piramide in granito, il punctum boreale extremum della base di Somma è oggi abbandonata in mezzo alla brughiera. Il monumento, definito come punto Nord della linea tracciata per la misura di un arco di meridiano o sottomeridiano di Greenwich, riporta iscrizioni che ricordano le misure del 1788, e misure successive del 1833 e del 1878. La misura della base era eseguita ponendo una dopo l'altra le tre aste, appoggiate su cavalletti, facendo attenzione alla loro orizzontalità e al loro allineamento: veniva rilevata la temperatura in modo da conoscere la dilatazione termica subita dal metallo. In presenza di piccoli rilievi del terreno un'asta si trovava più in alto della precedente (o della successiva): la posizione era allora verificata con un filo a piombo (tutte le misure erano riferite in seguito al livello del mare). Le tre aste sono di ferro, con una sezione a T. Due hanno le stesse dimensioni, mentre la terza ha entrambi i rami della T di dimensioni minori. Sulla parte superiore di ciascuna di esse è riportata la lunghezza di una doppia tesa parigina (1 tesa = 1.949 m): due linee sottili incise sul metallo individuano la misura. Il ramo verticale di ciascuna asta è infilato in un contenitore di legno della stessa lunghezza. Le estremità del contenitore sono più sottili, così che disponendo due aste una in fila all'altra i loro contenitori si possono appaiare, per un piccolo tratto: in questo modo si può far coincidere la linea incisa all'estremità finale di un'asta con la linea incisa all'estremità iniziale dell'altra. Per impartire piccoli aggiustamenti longitudinali alla posizione dell'asta si agisce con una chiave su una ruota dentata fissata all'interno del contenitore di legno. Verso una delle estremità; la ruota dentata ingrana in una dentatura praticata nel bordo inferiore dell'asta. Nella parte superiore di ogni contenitore tre coppie di rotelle equidistanti favoriscono lo scorrimento dell'asta; inoltre ogni contenitore ha due coppie di fasce di cuoio per bloccare le aste. I contenitori e le aste in cui essi sono inseriti sono posti all'interno di una lunga cassa di legno, chiusa con quattro fasce trasversali metalliche.

Autore: Megele, Giuseppe (costruttore) (1740-1816)

Datazione: ca. 1788

Materia e tecnica: ferro

Categoria: scienze della terra

Misure: 393.5 cm

Collezione: Collezione storico-scientifica del Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Collocazione

Milano (MI), Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Riferimenti bibliografici

Tucci P. "I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla", Milano 2000

Miotto, E./Tagliaferri, G./ Tucci, P. "La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera", Milano 1989

Credits

Compilazione: Mattavelli, Marcella (2008)

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