Cronografo registratore - misura del tempo

Mioni

Cronografo registratore - misura del tempo

Descrizione

È un dispositivo di tipo telegrafico per la registrazione su una striscia di carta dei segnali provenienti dal micrometro impersonale di uno strumento dei passaggi, o di un cerchio meridiano, e dall'orologio a pendolo. L'apparato è composto sostanzialmente da due parti: il dispositivo per l'avanzamento della carta e le punte scriventi con il relativo sistema di comando. La striscia di carta è avvolta su una bobina portata da un braccio; questo è avvitato sulla parte superiore di una scatola metallica che contiene il roteggio. La striscia passa attraverso una guida ed è trascinata da un cilindro rotante su cui è premuta da un secondo cilindro. L'energia per il trascinamento deriva dalla discesa di un peso che è collegato tramite una catena al primo ingranaggio del roteggio contenuto nella scatola metallica; una seconda massa appesa alla stessa catena diminuisce l'accelerazione di caduta. Il peso motore viene fatto risalire, al termine della sua corsa, girando una manovella che può essere svitata per toglierla durante il funzionamento dell'apparecchio. La velocità di scorrimento è mantenuta costante da un regolatore, contenuto nella scatola, costituito da una lastrina sagomata a farfalla; questa è attaccata ad un asse collegato al roteggio: la rotazione dell'asse fa sì che la farfalla si disponga perpendicolarmente all'asse stesso e la resistenza dell'aria sulle sue parti più larghe mantiene costante la sua velocità, quindi la velocità di rotazione dell'asse e dell'intero roteggio. Una levetta esterna permette di bloccare l'asse del regolatore, quindi di fermare l'apparato. Il cronografo ha due punte, una per i segnali del micrometro impersonale e una per quelli dell'orologio. Ciascuna delle punte si trova alla estremità di un braccio, imperniato verso la sua metà il braccio, all'altra estremità, passa sopra ad una coppia di elettromagneti ed ha una placchetta di ferro: ogni punta fora la striscetta di carta quando il braccio che la porta viene attratto dagli elettromagneti, il cui circuito è chiuso dall'arrivo del segnale. Le punte possono forare la carta perché il cilindro di trascinamento ha una scanalatura in corrispondenza delle punte, quindi in quella posizione la carta non è a contatto con il cilindro. Su ciascun braccio agisce una molla di richiamo che lo mantiene staccato dall'elettromagnete, quando questo non è attivo. Sullo strumento è inciso "S. Mioni-Padova N. 63".

Autore: Mioni (costruttore) (1920)

Datazione: ca. 1920

Materia e tecnica: legno; ottone

Categoria: misura del tempo

Collezione: Collezione storico-scientifica del Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Collocazione

Milano (MI), Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Riferimenti bibliografici

Tucci P. "I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla", Milano 2000

Miotto, E./Tagliaferri, G./ Tucci, P. "La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera", Milano 1989

Credits

Compilazione: Mattavelli, Marcella (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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