Deposizione orizzontale

Mantegna, Andrea

Deposizione orizzontale

Descrizione

Identificazione: Deposizione di Cristo nel sepolcro

Autore: Mantegna, Andrea (1431-1506), incisore / inventore

Cronologia: post 1470 - ante 1475

Oggetto: stampa smarginata

Soggetto: sacro

Materia e tecnica: bulino; puntasecca

Misure: 427 mm x 295 mm (parte incisa)

Notizie storico-critiche: L'incisione fa parte del gruppo di sette stampe tradizionalmente attribuite a Mantegna (cfr. Kristeller 1901). Il dibattito critico ha di volta in volta ampliato o ridotto il corpus dell'artista (cfr. da ultimo le posizioni fra loro diametralmente opposte espresse da D. Landau e S. Boorsch nel catalogo della mostra del 1992) e resta acceso nonostante le scoperte documentarie relative alla collaborazione con l'orafo G.M. Cavalli (cfr. Canova 2001 e 2002). Gli studi condotti da S. Fletcher (1997 e 2001), basati sull'osservazione delle stampe con un microscopio elettronico, hanno portato ad isolare il corpus delle sette incisioni attribuibili al maestro, rilevando una tecnica esecutiva molto particolare, basata sul cosiddetto "tratteggio parallelo doppio" , e della sua evoluzione. Nel caso della Deposizione, l'analisi dei vari diversi esemplari compiuta da parte della S. Fletcher ha potuto stabilire che l'incisione fu eseguita in un unico stato (le differenze notate ad esempio nel foglio di Vienna, ritenuto un rarissimo primo stato, cfr. J.A. Levenson-K. Oberhuber-J.L. Sheehan 1973, p. 174 fig. 8-5, non sono altro che ritocchi a penna. Oltre al bulino, Mantegna usava intervenire sulle lastre anche con la puntasecca, il cui effetto si perde naturalmente man mano che si procede con le tirature. L'esemplare di Pavia è appunto tratto da una lastra ormai stanca, e presenta interventi a penna eseguiti probabilmente a fine Settecento o a inizio Ottocento, al momento dell'ingresso nella collezione del Malaspina.
Nonostante il depauperamento del foglio, è almeno parzialmente rilevabile la presenza delle forme geometriche poste agli angoli della composizione (cfr. ad esempio a destra della testa di san Giovanni; già rilevate da Hind 1938-1948, V, p. 11, e spiegate da D. Landau in Andrea Mantegna 1992, p. 200).
Per quanto riguarda l'esecuzione di questa incisione, la datazione è controversa. Stilisticamente pare verosimile una collocazione all'inizio degli anni Settanta, prima del 1475 (cfr. la sintesi in L. Aldovini in Maestri della scultura in legno, 2005). Indipendentemente dalla datazione più o meno precoce dell'incisione (che fu comunque tra le prime, se non proprio addirittura la prima - cfr. da ultimo Agosti 2003, p. 30 - ad essere realizzata), è certo che la lastra venne successivamente riutilizzata al verso per incidere il Cristo risorto tra i santi Andrea e Longino (ipotesi in Landau 1992, p. 198, confermata dalla scoperta documentaria di Signorini 1996, p. 112) (cfr. l'esemplare inv. St. Mal. 1607).
Numerosissime sono le copie e le derivazioni, dell'intera composizione o di singole parti, fedeli o con varianti e adattamenti, non solo disegnate o incise, ma anche dipinte, utilizzate nella decorazione di maioliche, o scolpite, come ad esempio in placchette metalliche, rilievi in terracotta o in legno (si veda ad esempio il pannello per la decorazione dell'altare maggiore di Santa Maria del Monte sopra Varese, messo per la prima volta in relazione con l'incisione di Mantegna da Kristeller nel 1902, p. 466). Per un elenco completo delle riprese derivazioni, complete o parziali, si veda dapprima la lista in Kristeller 1902, p. 466; Hind 1938-1948, V, pp. 11-12, e poi ; Jacobsen 1976, p. 158; Lightbown 1982 = 1986; Albertini Ottolenghi 2003, pp. 19-21; Agosti 2005, pp. 130-131, nota 14, p. 133, nota 20, pp. 378-383.

Collocazione

Pavia (PV), Musei Civici di Pavia

Credits

Compilazione: Aldovini, Laura (2010)

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