Abito in velluto

scuola francese

Abito in velluto

Descrizione

Titolo parallelo: Robe de velours

Identificazione: Figura femminile

Ambito culturale: scuola francese

Cronologia: ca. 1912

Oggetto: stampa a colori

Materia e tecnica: acquaforte

Misure: 179 mm x 300 mm (Parte figurata)

Notizie storico-critiche: Descrizione dell'abito: abito costituito da due pezzi: sopravveste e sottogonna. La sopravveste evidenzia giro vita alto, scollo a V, maniche a clessidra con risvolto, gonna linguette a effetto rimborsato all'altezza delle ginocchia e piega a cannone davanti. La sottogonna lunga è a plissè. Il modello è previsto di velluto verde alloro. La camicia bianca ha collo con revers e davanti impreziosito da applicazioni di cordiglio nero e rosso. Una fusciacca stringe il capo sotto il seno. Il modello è completato da una stola di pelliccia e da un cappello ad ampie falde.

Confronti: Figura delineata. Il modello è colto di tre quarti. Il disegno è a tratto accademico; i colori hanno tonalità pastello; il chiaroscuro è evidenziato. Il figurino è colto di tre quarti. La didascalia e l'immagine propongono le peculiarità dei materiali e delle decorazioni con cui è realizzato il capo, sollecitando un comportamento ideale. Infatti i tessuti previsti sono il velluto verde alloro per tutto l'abito, il bianco del gran collo che cade sulle spalle.
La stola di pelliccia è trattenuta dalla donna con la mano destra lasciandosi trascinare sul terreno; si tratta di un gesto che dimostra che l'inedita funzione della pelliccia: essa non serve più soltanto per proteggersi dal freddo, ma è ormai diventata un accessorio esclusivamente di moda. Infatti all'epoca le donne incominciano a ostentare le pelli di zibellino, ermellino, cincillà, volpe. A tal proposito, il documento va confrontato con le schede 10/11-FR-AM.
La sottogonna si stringe all'altezza delle ginocchia, impedendo il libero movimento dei passi. Il modello orientaleggiante ricorda l'immagine della donna "sultano" proposta da Poiret nello stesso giro d'anni. Una fascia stringe la vita nella parte alta. Lo sfondo è neutro lasciando all'osservatrice la possibilità di fantasticare attorno a luoghi esotici e magici. In proposito si vedano le schede 13/14/15/16/17-FR-AM.

Collocazione

Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli

Credits

Compilazione: Braga, Marina (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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