Dove o Bacco mi stai portando, così pieno di ciò che è tuo?

Milani, Aureliano; Baillie, William

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Dove o Bacco mi stai portando, così pieno di ciò che è tuo?

Descrizione

Titolo parallelo: Quo me, Bacche, rapis tui Plenum?

Identificazione: Bacco giovane

Autore: Milani, Aureliano (1675-1749), disegnatore; Baillie, William (1723-1818), incisore

Cronologia: post 1753 - ante 1824

Oggetto: stampa

Soggetto: mitologia

Materia e tecnica: acquaforte

Misure: 195 mm x 145 mm (parte figurata); 227 mm x 187 mm (parte incisa)

Notizie storico-critiche: Milani Aureliano (Bologna 1675 - Roma 1749)
Pittore, compie il suo apprendistato a Bologna dove frequenta fra gli altri lo studio di Lorenzo Pasinelli. Fondamentale per la definizione del suo stile è però lo studio dei Carracci. Di questo periodo, precedente il suo trasferimento a Roma nel 1719, sopravvivono poche opere. L'impresa più rilevante è il ciclo di affreschi dedicato a Storie di Ercole (1732), nella Galleria Doria Pamphilj, improntato ad una rivisitazione dei modelli carracceschi, in particolare evidente è il richiamo alla Galleria Farnese di Annibale.
Presso i contemporanei Milani godette di maggior fama in quanto disegnatore che pittore.

Baillie William (Kilbride, co. Carlow 1723 - Lisson Green, Paddington 1818)
Disegnatore ed incisore all'acquaforte e all'acquatinta. Poco si conosce della sua formazione artistica. Compì gli studi a Dublino e Londra. Si arruolò nell'esercito britannico intorno al 1742, servendolo in qualità di capitano fino al 1761. Nel 1753 realizzò la prima incisione nota, un ritratto. Voltosi all'incisione, produsse più di 100 tavole che il Boydell raccolse e pubblicò nel 1792.
Molti dei suoi disegni e stampe raffigurano costumi militari, dipinti olandesi del XVII secolo presenti nella propria raccolta o in altre collezioni aristocratiche. Derivò inoltre alcune incisioni dalle opere di Rembrandt, artista del quale possedeva ben tre lastre. Baillie cominciò ad esporre nel 1762. La raccolta delle sue incisioni fu pubblicata in otto edizioni tra 1776 e 1824.
Acquistò una certa fama per aver restaurato la lastra della "Stampa dei Cento Fiorini" di Rembrandt, venuta casualmente in suo possesso.
Oltre all'acquaforte e all'acquatinta, il Baillie fece ricorso anche alla maniera punteggiata ed al lapis.

Collocazione

Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli

Credits

Compilazione: Simonetto, Roberta (2005)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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