Le fatiche di Ercole
Caraglio, Giacomo (attribuito); De' Rossi, Giovanni Battista di Iacopo detto Rosso Fiorentino (attribuito)
Descrizione
Titolo proprio: Ercole atterra Acheloo
Titolo parallelo: Ercole atterra Acheloo
Identificazione: Ercole atterra Acheloo
Autore: Caraglio, Giacomo (attribuito) (1500 ca.-1570), incisore; De' Rossi, Giovanni Battista di Iacopo detto Rosso Fiorentino (attribuito) (1494-1540), inventore
Cronologia: ca 1526 - ca 1527
Oggetto: stampa smarginata
Soggetto: mitologia
Materia e tecnica: bulino / bulino
Misure: 181 mm x 220 mm (parte incisa)
Notizie storico-critiche: Trattasi di un bulino raffigurante il noto episodio mitologico di Ercole che uccide Acheloo e fa parte di una serie di sei soggetti raffiguranti le fatiche e le imprese di Ercole, su invenzione di Rosso Fiorentino poi realizzate da Caraglio.
L'opera mostra Ercole che sconfigge il dio fluviale che, trasformandosi in un toro, sfidò l'eroe per ottenere la mano di Deianira. La storia è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. (Metamorfosi 9.1�"88).
La leggenda narra che Acheloo dio dei fiumi, combatté con Ercole per la mano di Deianeira, figlia di un re di Calidone, e si trasformò in un toro per vincere la battaglia. Ercole lo fece cadere a terra e gli strappò via le corna.
Al centro della composizione, Ercole è rappresentato con il corpo possente e muscoloso mentre sovrasta Acheloo, ormai sconfitto. L'eroe indossa la pelle del leone di Nemea sulle spalle, simbolo delle sue imprese leggendarie, e con le mani stringe con forza il corpo del dio, atterrandolo con violenza. L'espressione di Ercole è feroce, mentre quella di Acheloo appare sofferente, con il suo corpo semi-umano che si fonde con forme taurine.
Sul lato destro della scena, tre figure femminili, probabilmente ninfe o ancelle, assistono alla lotta. Una di loro regge un cesto ricolmo di frutti, da leggere come un possibile riferimento alla fertilità del fiume, mentre le altre sembrano conversare.
L'incisione si distingue per un forte chiaroscuro che esalta il volume delle figure e il movimento della scena.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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