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APPENDICE
3

Robaldi Mediolanensis archiepiscopi privilegium

1138 dicembre, Milano.

L'arcivescovo di Milano, Robaldo, nella controversia tra la pieve <dei SS. Gervaso e Protaso> di Seveso, da una parte, e Martina, badessa del monastero di S. Vittore di Meda, dall'altra, circa lo ius et dominium sulla capella di S. Maria Vergine sita nel mercato (in foro) di Meda, con il consiglio del clero cardinale, del primicerio e di altri ecclesiastici, emana sentenza favorevole al monastero e concede alla badessa il diritto di istituire nella capella i sacerdoti da lei scelti, per celebrare gli uffici divini e governare spiritualmente il popolo.

Copia autentica del sec. XIIex., AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 65 [B]. Copia autentica settecentesca del notaio Giovanni Angelo Custodi, da A, inserto in doc. del 9 gennaio 1737, AATMeda, SVC, Confessi di spese [B']. Copia semplice quattro-cinquecentesca da B, collazionata con A da mano più tarda, forse settecentesca, AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 65/a [C]. Copia semplice del Custodi (da lui sottoscritta, ma non scritta), da A, Codex diplomaticus Mediolanensis, ff. 87-91 [B''], raffrontata con B e, con tutta probabilità, in un secondo momento, con S (edizione SASSI, vedi infra). Copia semplice settecentesca, vergata da uno dei compilatori del Codex diplomaticus Mediolanensis, presumibilmente Felice Monti (cf. AIROLDI, Il 'codice Della Croce'), da S, Codex diplomaticus Mediolanensis, ff. 92-94 [B''']. Altre copie semplici settecentesche, parziali e assai adattate, [CUSTODI], Veritas oprimi potest, pp. 3-6; [ID.], Pro monialium Medę iuribus, pp. 3-6, da A. Copie semplici settecentesche in lingua italiana, da A: AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 65 (due, non integrali, una delle quali segnata 46); [CUSTODI], Trasonto italiano, ff. 17-24 (parziale e adattata). Regesti settecenteschi: Inventario 1737, che dà conto sia della sentenza... con sugello archiepiscopale munita... in carta pecora grande, sia della copia autentica in pergamena della detta sentenza; Inventario 1738, che ricorda, al nr. 10, una copia italiana, fatica del dottor Custodi, al nr. 46, la pergamena col trasonto in italiano. B è così autenticato: (SN) Ego Ubertus qui dicor Nigrellus notarius sacri pal(atii), autenticum huius exempli [si]gillo d(omi)ni Robald[i] archiepiscopi sigillatum (-u- parzialmente evanita e corr. su altra lettera, come pare) vidi et legi et ut in eo continebatur sic et in isto l(egitur) exe(m)|plo extra litteras plus minusve (-plo-minusve allineato al margine destro). | (SN) Ego Petracius Sinistrarius notarius sacri pal(atii), autenticum huius exe(m)pli sigillo cereo d(omi)ni Robaldi archiepiscopi corroboratum vidi et legi in quo continebatur ut in isto | legitur exemplo preter litteras plus minusve (legitur-minusve allineato al margine destro). | (SN) Ego Andreas qui dicor Carentionus sacri pal(atii) notarius hoc exemplum privilegii ex autentico sigilli cerei | d(omi)ni archiepiscopi sigilato exemplavi et ut in eo continebatur exemplo sic et in s(upra)s(crip)to legitur, extra litteras plus minusve. B' presenta la seguente formula di autenticazione, non di mano del Custodi: Ego iurisconsultus Ioannes Angelus de Custodibus, filius nobilis domini phisici Ioseph Angeli de Custodibus olim iurisconsulti et iurisconsulti (così B', come pare) Antonii Francisci, p(ortę) R(omanę), p(arochię) Sanctę Euphemię intus Mediolani, publicus imperiali et apostolica authoritate et de collegio curię archiepiscopalis Mediolani tabellio et antiquarius, quia suprascriptam Robaldi archiepiscopi sententiam cum autentico ut supra diligenter collationavi et exemplavi et concordare fideliter inveni quod in archivio venerandi monasterii sanctimonialium Medę adservatur, ideo in fidem pręmissorum indubiam apposito mei tabellionatus signo consueto me subscripsi; il doc., nel quale B' è inserto, è così autenticato, di mano del Custodi: (SN) Ego iurisconsultus Iohannes Angelus de Custodibus, filius nobilis domini Ioseph Angeli olim domini Antonii Francisci iurisconsulti et causidici collegiati, publicus apostolica imperialique autoritatibus et de collegio curię archiepiscopalis Mediolani notarius, s(upra)s(crip)tum instrumentum rogatus tradidi et pro fide me subscripsi. In calce a B'': Ego iurisconsultus Iohannes Angelus de Custodibus, filius nobilis domini phisici Ioseph Angeli de Custodibus olim iurisconsulti et causidici collegiati Antonii Francisci, p(ortę) R(omanę), par(ochię) (segue, depenn., Nazarii in Brolio) Sanctę Euphemię intus Mediolani (p(ortę)-M(edio)l(a)ni nell'interlineo, con segno di inserzione), publicus imperiali et apostolica authoritate et de collegio curię archiepiscopalis Mediolani tabellio et antiquitatum (antiquitatum corr. da antiquarius, mediante sovrapposizione di -itatum a -arius depenn.) studiosus (studiosus aggiunto nell'intelineo), quia suprascriptam Robaldi archiepiscopi sententiam cum autentico ut supra diligenter collationavi et exemplavi et concordare fideliter inveni, quod in archivio venerandi mon(aste)rii sanctimonialium Medę adservatur, ideo in fidem pręmissorum indubiam apposito mei tabellionatus signo consueto me subscripsi. Nel verso di B, di mano tardomedioevale, rovesciato rispetto alla scrittura del testo, regesto parzialmente evanito: Carta sente(n)tie late p(er) ... d(ominum) archiep(iscopum) Mediolani | pro iure ellectio(n)is et collationis spectante abbatisse | et monasterio de Medda pro capella Sancte Marie Virginis | sita in contrata de mercato dicti burgi de Medda; di mano quattro-cinquecentesca, forse la medesima di C, con la quale condivide l'errata datazione, almeno per quanto riguarda l'anno, ma non il giorno del mese (interpretato da C come secundo mensis dece(m)bris): 1130, XI dece(m)bris. Electio capellani | Sancti Victoris de Meda; di altra mano moderna, presumibilmente posteriore: 1138. Robaldi archiepiscopi | Mediolani confirmatio per senten|tiam quod provisio capellę Sanctę | Marię spectet ad abbatissam | et moniales Medę; nell'angolo superiore destro, di mano del Custodi: 1138, ind(ition)e secunda decembris. | Sententia e Concordet cum ea per me exarata | et concordata, 1750 15 iulii per me | scribentem iursiconsultum. Io. Angelum de Custodibus | cum meo transumpto ab archetypo; sempre di mano del Custodi, nell'angolo inferiore destro: Iterum visa 1750, 15 iulii | per me iurisconsultum Io. Angelum de Custodibus.

Edizioni: SASSI, Archiepiscoporum Mediolanensium series, pp. 526-530, dall'originale deperdito [S]; [ANTONA TRAVERSI], Per le nozze, pp. 27-30, da B; ORSINI, Il monastero di San Vittore a Meda, pp. 80-82, presumibilmente dalla trascrizione edita in [ANTONA TRAVERSI], Per le nozze.
Edizioni parziali: Risposta al papele, pp. [8] e [13], che ne propone brevi stralci [RP]; VIOLANTE, Il monachesimo cluniacense, pp. 53-54 nota 102, dove, tra l'altro, viene offerta la trascrizione di un passo 'rettificata', rispetto alla lezione proposta dalle edizioni allora disponibili, 'leggendo una fotografia del documento originale conservato nell'archivio della famiglia Antona Traversi di Meda' [V].
Riproduzione fotografica (dettaglio del protocollo, alla data 'marzo 1114'): ORSINI, Il monastero di San Vittore a Meda, p. 87.
Cf. GIULINI, Memorie, III, pp. 273-276, da S; SAVIO, Gli antichi vescovi d'Italia, pp. 493-494, 523, da S; KEHR, Italia pontificia, VI/1, pp. 137, 138, da S e dal Giulini; ALLIEVI, Per una storia di Seveso, pp. 84-85, dal Giulini; BERETTA, Recensione, p. 159; Bullettin d'histoire bénédictine, p. 331, nr. 2427; PICASSO, Una lettera graziosa, p. 134; ZOPPÉ, Per una storia di Meda, pp. 46 (alla data 1131), 59, 64; PAREDI, Dall'età barbarica, p. 180; MADERNA, Seveso, pp. 16, 104; VIGOTTI, La diocesi di Milano, pp. 330-331; VIOLANTE, Pievi e parrocchie, pp. 367, 380, 396-397, 400, 401; ORSINI, Il monastero di San Vittore a Meda, pp. 55-56; ANDENNA, Aspetti e problemi, p. 367; AMBROSIONI, Due chierici milanesi, p. 113 nota 25; VAZZOLER - ROSSI, Seveso, p. 3418; BARONI, La documentazione arcivescovile milanese, pp. 311, 315 e nn. 27, 36; ANDENNA, Territorio e popolazione, p. 149; BASILE WEATHERILL, Il monastero di San Pietro di Cremella, p. 46.

La pergamena di B, lievemente consunta, presenta macchie e trascurabili lacerazioni all'altezza della ventesima riga, lungo un'antica piegatura. La rigatura a inchiostro interessa anche le linee verticali dello specchio di scrittura. Il sigillo che corroborava l'originale deperdito era, almeno sulla base di B', in cera alba ed aderente, apposto, subito dopo la firma del cancelliere Galdino, a una tale distanza dai margini destro ed inferiore da lasciare spazio per le sottoscrizioni del diacono Alberio e dell'arcivescovo Guidantonio Arcimboldi.
L'esemplatura di B andrà ricondotta ad un nuovo inasprimento dei problemi legati all'elezione dell'officiale di S. Maria a cavallo tra XII e XIII secolo. Tra gli autenticatori, infatti, il più noto, Petraccio Sinistrarius, è attivo - almeno sulla base dell'edito - a partire dal 1190 (ANSANI, Le carte, II, doc.. nr. 298, 1190 giugno 3; per altre occorrenze: ibidem, doc. nr. 308: 1192 febbraio 2; ZAGNI, Le pergamene del secolo XII della chiesa di S. Tommaso, doc. nr. 30: 1195 marzo 12; AMBROSIONI, Controversie, p. 673 nota 90: 1199 aprile 9).
Non è agevole spiegare le divergenze, soprattutto a livello di escatocollo, tra il dettato della copia medioevale e il testo così come è stato tràdito dal Custodi ed edito dal Sassi. L'ipotesi più immediata, e forse più plausibile, è che Andrea Carentionus, nell'eseguire B, abbia letto e organizzato le sottoscrizioni - che usualmente, si distribuivano su due o tre colonne, non rigorosamente disposte... il più delle volte in ordine che si potrebbe definire sparso (BARONI, La documentazione arcivescovile milanese, p. 306) - secondo una personale interpretazione della successione dei nomi (dall'alto in basso, colonna dopo colonna, anziché da sinistra a destra), omettendo gli autografi dell'arciprete Stefano, del prete Guido e del diacono Alberio, quest'ultimo, tuttavia, tralasciato anche dal Sassi. Del resto, nulla lascia supporre che l'archetipo utilizzato dall'esemplante medioevale non fosse stato ancora sottoscritto da Stefano e da Guido, poiché costoro appartenevano, senz'ombra di dubbio, all'entourage di ecclesiastici che usualmente apponevano la propria firma ai privilegi di Robaldo, come si evince, tra l'altro, da un inedito del 13 settembre 1137 custodito nell'archivio di S. Vittore (AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 61), nonché dai due atti posteriori al 1139 pubblicati rispettivamente dalla BARONI, Le pergamene del secolo XII della chiesa di Santa Maria, doc. nr. 3, e dalla ZAGNI, Le pergamene della basilica di S. Vittore, doc. nr. 58 (a proposito di Guido, si veda inoltre ZERBI, La chiesa ambrosiana, pp. 154, 222). Certo, il Custodi e il Sassi potrebbero aver utilizzato un archetipo diverso, corredato di autografi supplementari, ipotesi, questa, non del tutto peregrina, dal momento che i privilegi episcopali, se esemplati in più originali, non sempre recavano le medesime sottoscrizioni: tuttavia, dal momento che sia l'antiquarius milanese, sia il prefetto dell'Ambrosiana affermano di aver compulsato l'originale nell'archivio di S. Vittore, saremmo costretti a supporre che a Meda, almeno fino all'epoca medioevale, fossero conservati entrambi i munda (entrambi poi perduti), circostanza alla quale, però, non sembra far riferimento nemmeno la copia moderna C.
Non desta, invece, meraviglia che il Sassi, trattando esclusivamente di Robaldo, abbia trascurato la sottoscrizione di Guidantonio Arcimboldi, chiamato, con tutta evidenza, in causa durante gli anni del suo archiepiscopato (1488-1497: si vedano, in proposito, MARCORA, Due fratelli arcivescovi, e SOMAINI, Un prelato lombardo del XV secolo, ad indicem) per un riacutizzarsi delle schermaglie connesse alla nomina del sacerdote di S. Maria.
Per quel che riguarda gli altri ecclesiastici sottoscrittori, Galdinus cancellarius va naturalmente identificato con Galdino della Sala: sui contorni di questo ormai ben noto protagonista della vita non solo religiosa del suo tempo, prima cancelliere (senz'altro dal 1137), quindi arcivescovo (1166-1176), della Chiesa milanese, si tenga presente la bibliografia citata alla nota 33 dell'Introduzione; in merito, poi, alla carica innovativa che connota la documentazione arcivescovile a lui riconducibile, rinvio alla BARONI, La documentazione arcivescovile milanese, pp. 306-310. Presumibilmente legato da vincoli di parentela nei confronti di Galdino era Amizzone della Sala (Amizo archidiaconus), a proposito del quale si vedano i cenni del SAVIO, Gli antichi vescovi d'Italia, p. 523, dello ZERBI, La Chiesa ambrosiana, pp. 137, 218, 219, 221, 230, e I rapporti di s. Bernardo di Chiaravalle, pp. 37, 38, 42, 56, nonché dell'AMBROSIONI, Alessandro III, p. 27 nota 74 (cf. inoltre MARTELLINI, Le pergamene, regesto nr. 6). Quanto all'arciprete Tedaldo de Landriano: CASTIGLIONI, Gli ordinari della metropolitana, p. 26; MARTELLINI, Le pergamene, regesti nr. 2, 4, 5; ZERBI, La Chiesa ambrosiana, pp. 158, 194, 195, 230, e I rapporti di s. Bernardo di Chiaravalle, pp. 37, 42, 56; AMBROSIONI, Contributo alla storia della festa, pp. 87, 89, 93-96; mentre per Nazario Muricola, primicerio dei decumani, è d'obbligo il rinvio alle ricerche dello ZERBI, La Chiesa ambrosiana, pp. 137-138, 156, 160, 161, 164, 182, 183, 185, 218, 220, 222, e I rapporti di s. Bernardo di Chiaravalle, pp. 40, 50. In Anselmus diaconus, andrà individuato l'omonimo chierico, appartenente al clan familiare dei da Rho, di cui al successivo doc. nr. 4. Infine, qualche riferimento documentario relativo ad Arderico cimiliarcha et vicedominus (forse il medesimo Arderico de Sancto Victore ricordato in atti del 1120, dei quali dà conto MARTELLINI, Le pergamene, regesti nr. 2, 4, 5): 1137 settembre 13 (AATMeda, SVP, sec. XII, nr.61) e CASTIGLIONI, Gli ordinari della metropolitana, pp. 26-27; ad Adelardo: Ibidem, pp. 26-27, AMBROSIONI, Contributo alla storia della festa, p. 96; EAD., Testimonianze, p. 24; EAD., Due chierici milanesi, pp. 106-107, 113-116; a Gualtiero: CASTIGLIONI, Gli ordinari della metropolitana, p. 27; a Giordano: Ibidem, p. 26, AMBROSIONI, Contributo alla storia della festa, p. 96; a Obizo, destinato a divenire arciprete della Chiesa milanese: CASTIGLIONI, Gli ordinari della metropolitana, p. 26; ZERBI, La Chiesa ambrosiana, p. 222; MARTELLINI, Le pergamene, regesti nr. 18, 19, 20, AMBROSIONI, Contributo alla storia della festa, p. 96, e Due chierici milanesi, pp. 110, 112-116; a Berengario: CASTIGLIONI, Gli ordinari della metropolitana, p. 26; a Guifredo: Ibidem, pp. 26-27; ZERBI, La Chiesa ambrosiana, p. 222.
A proposito della badessa Martina, ininterrottamente attestata nella documentazione medese fino al 1172, si tengano presente i ragguagli preliminari alla prima lettera pontificia edita (doc. nr. 1). In merito, poi, alla chiesa pievana dei SS. Gervaso e Protaso di Seveso, oltre alla bibliografia citata nell'Introduzione, nota 25, si vedano i cenni introduttivi al successivo doc. nr. 4.
Considerate la complessità della traditio e l'importanza, oltre che la fortuna archivistico-editoriale, di B, nella presente edizione assumo come punto di riferimento giusto il testo di B, proponendolo, nelle sue peculiarità formali e ortografiche, corredato dei medesimi escamotages editoriali che di norma contraddistinguono la trascrizione degli originali (parentesi in caso di incertezza nello scioglimento delle abbreviazioni, barra ad indicare l'inizio della riga). Naturalmente, dell'esito della collazione tra B e B', B'' e S, dò conto nell'apparato critico, segnalando anche le semplici varianti ortografiche.
Avverto, en passant, che B, presumibilmente ad imitazione di A, verga in litterae allungate, qui riprodotte in carattere maiuscoletto, alcune porzioni dell'intitulatio e dell'inscriptio (i nomi dell'arcivescovo e della badessa), in sostanziale sintonia con la prassi cancelleresca della prima metà del sec. XII (per l'assetto formale del protocollo nelle sentenze arcivescovili milanesi in forma di privilegio, rinvio a BARONI, La documentazione arcivescovile milanese, pp. 306, 309).

(SN) ROBALDUS (a) Dei gr(ati)a sancte (b) Mediol(anensis) Ecclesie (c) archiepiscopus. Dilicte (d) filie (e) sue (f) MARTINE (g), abbatisse (h) monasterii Sancti Victoris siti | in loco Meda (i), et eius sororibus, in perpetuum. Sacra significante Scriptura omnium (j) et maxime spiritualium est potestatum (k) pacem inter discordantes co(n)ponere et in nego|tiis diffiniendis nec ad dexteram nec ad sinistram declinando (1), regio id est iustitie (l) incedere tramite. Proinde ut quod debemus executioni pro posse mandemus, controver|sie (m) inter plebem de Seviso (n) et abbatissam Metensis monasterii exorte (o), inito (p) cum fratribus nostris sancte Mediol(anensis) Ecclesie cardinalibus et primicerio aliisque religiosis | presbiteris (q) et clericis consilio, prout ratio exigit et auctoritas (r) dictat, iustum curavimus inponere (s) finem. Controversia autem et ex utraque parte assertiones hee (t) sunt. | Prefate (u) siquidem plebis prepositus (v), fretus que (w) inferius leguntur (x) rationibus, asserebat capellam (y) in honore Sancte Marie (z) Virginis in loco Meta, videlicet in foro sitam, | sub predicte (aa) plebis regimine et ta(m)quam m(em)brum capiti et filiam sue (bb) matrici ecclesie deb(er)e e(ss)e suppositam (cc), dicens (dd) sepenominata (ee) capella infra plebis terminos est (ff) fon|data (gg); deinde in dominii signum annualiter ibi sancti Sebastiani festum celebramus et refectionem a predicte (hh) capelle (ii) capellano honoriffice (jj) recipimus; chrisma et aquam | ad pueros baptizandos in die sabati (kk) sancti sanctificatam a pretaxata plebe habet et non aliunde; et quod quendam (ll) predicte ecclesie (mm) clericum Otto nomine in nominata capella, qui | capellam et populum sibi co(m)missum (nn) regeret, sua posuissent auctoritate (oo), pluribus nitebantur asserere testibus. E contra vero prefata abbatissa sepedictam (pp) capellam iuris et regi|minis Metensis monasterii Sancti Victoris esse et ad (qq) plebem minime pertinere his asserebat argumentis: sacerdotes, na(m)que, quibus ab abbatissa, que pro te(n)pore in prescripto (rr) mona|sterio (ss) fuit (tt), sepedicta capella est co(m)missa, ut ibi divina cellebrarent (uu) officia (vv) et Metensem populum regerent et gubernarent, quiete per triginta annos unu(m)cu(m)que (ww) voluit | abbatissa libere elegit; quorum unus, videlicet Otto, astante bone (xx) memorie (yy) abbatissa Otta, investituram capelle de altario suscepit (zz), ad quod probandum qua(m)|plures legales et idoneos producebat testes; insuper cartarum (aaa) ostendebat instrumenta, in quibus quod (bbb) pretaxati monasterii sancte memorie Berlenda abbatissa, ta(m)quam po|testatem et dominium habens, co(m)mutationem (ccc) de terra prenominate (ddd) capelle fecerat (eee) et co(m)mutationi c(on)senserat (fff), aperte (ggg) demonstrabatur (2). Diligenter itaque utrimque (hhh) au|ditis rationibus et argumentis, atque ad discernendam veritatem mentis intendentes intuitum, quoniam (iii) super tricinali (jjj) possessione et investitura (kkk) de altari su|scepta c(on)petentia nobis visa sunt atque suffitiencia (lll), co(m)municato (mmm), ut superius diximus, cum fratribus nostris consilio, sex testium iuramenta suscepimus. Quorum duo abbatissam | in sepedicta capella tricinnali possessione ante introitum memorati Ottonis regimen et dominium optinuisse et in ea sua auctoritate sine aliqua c(on)tradictione (nnn) | libere posuisse sacerdotem, et duo alii post eiusdem introitum Ottonis (ooo) similiter per .xxxta. (ppp) annos quiete ius et dominium habuisse, prestitis (qqq) iuramentis, ante nos (rrr) | approbaverunt; duo vero quod abbatissa (sss) astante predictus (ttt) Otto investituram capelle in loco Mete (uuu), videlicet in mercato fundate (vvv), de altario beati | Victoris suscepit, iuramento firmaverunt. His ita peractis (www), tot evidentibus atque perspicuis fulti rationibus, sepenominatam (xxx) capellam ad ius | et dominium predicti monasterii ex integro (yyy) pertinere diffinitiva decrevimus sententia et ut inibi sacerdotes, qui divina celebrent officia et | sp(irit)ualiter populum (zzz) regant atque gubernent, abbatissa (aaaa), que pro te(n)pore fuerit, sua ponat auctoritate unu(m)cu(m)que voluerit, iure c(on)cedimus perpetuo. | Actum est feliciter (bbbb) a do(m)no (cccc) Robaldo, Dei gr(ati)a Mediol(anensi) archiepiscopo, in Mediol(anensi) palatio. Anno ab incarn(atione) Iesu Christi millesimo .C. .XXXmo. | .VIII. (dddd), inditione (eeee) .II. (ffff), mense decembr(is). Ex hac autem sententia predictus archiepiscopus duo privilegia uno tenore c(on)poni et suo insignari (hhhh) precepit (iiii) | sigillo et in utrisque propria manu subscripsit. Ego (jjjj) Robaldus, Dei gr(ati)a Mediolanensis archiepiscopus, s(ub)s(crips)i et affirmavi (kkkk). Ego Tedaldus (llll) archipresbiter (mmmm) s(ub)s(crips)i. Ego | Amizo archidiaconus (nnnn) s(ub)s(crips)i. Ego Anselmus diaconus interfui et s(ub)s(crips)i. Ego Berengarius diaconus interfui et s(ub)s(crips)i. Ego Adelardus (oooo) subdiaconus interfui | et s(ub)s(crips)i (pppp). Ego Iordanus subdiaconus interfui et s(ub)s(crips)i. Ego Obitius subdiaconus interfui et subscripsi (qqqq). Ego Ardericus cimiliarcha et vicedominus s(ub)s(crips)i. Ego | Vulterius (rrrr) subdiaconus interfui et s(ub)s(crips)ii (ssss). Ego Vuifredus (tttt) presbiter (uuuu) s(ub)s(crips)i. Ego Nazarius (vvvv) presbiter (wwww) ac (xxxx) primicerius s(ub)s(crips)i (yyyy). Ego Galdinus cancellarius s(ub)s(crips)i (zzzz). Ego Lan|dulfus presbiter (aaaaa) s(ub)s(crips)i.
(BD)


(a) B Robadus, come pare.
(b) B' sancte, qui e nelle occorrenze successive; B'' sanctae, con -ae in un secondo momento depenn. e corr. in e; nelle occorrenze successive sancte (con cediglia usualmente depenn); S sanctae.
(c) B' B'' ecclesie, qui e nelle occorrenze successive; in B'' l'eventuale cediglia è usualmente depenn. S ecclesiae.
(d) Così B; B' B'' dilecte (in B'' con cediglia depenn.), S dilecte.
(e) B' B'' filie (in B'' con cediglia depenn.).
(f) B' sue; in B'' sue, aggiunto nell'interlineo, è stato depenn., presumibilmente dal compilatore del 'Codex diplomaticus Mediolanensis', che nel margine sinistro ha poi aggiunto: sue in alia; S om.
(g) B' B'' Martine (in B'' con cediglia depenn.).
(h) B' B'' abbatisse (in B'' con cediglia depenn.).
(i) Così B (come anche B' B'' S), qui, mentre nelle occorrenze successive Meta e Mete (anche nella derivazione aggettivale Metens-).
(j) B'' omnium, con o- minuscola corr. poi in maiuscola.
(k) B'' potestatum, con p- minuscola corr. poi in maiuscola.
(l) B' B'' iustitie.
(m) B' B'' controversie.
(n) B' Seveso; B'' Seveso, poi corr. in Seviso.
(o) B' B'' exorte (in B'' con cediglia depenn.).
(p) B'' unde, poi depenn. e corr. attraverso l'aggiunta di inito nell'interlineo.
(q) S presbyteris.
(r) B' B'' authorit-, qui e nelle occorrenze successive, anche nella forma autorit-.
(s) B' B'' S imponere; accogliendo la suggestione della grafia qui impiegata da B, ho sempre proposto nel testo lo scioglimento np, fermo restando che la nasale utilizzata da B', B'', B''' e S davanti alla bilabiale esplosiva sorda è la m.
(t) B' he; B'' he corr. in un secondo momento in hec; S hec.
(u) B' B'' prefate (in B'' con entrambe le cediglie depenn.); prefat- anche nelle occorrenze successive.
(v) B' B'' prepositus (in B'' con cediglia depenn.).
(w) B' B'' que (in B'' con cediglia depenn.), qui e nelle occorrenze successive.
(x) B' S ponuntur; B'' ponuntur, poi depenn. e corr. in leguntur, a sua volta depenn., dalla medesima mano, che ha aggiunto nel margine sinistro: leguntur in alia.
(y) In S segue que.
(z) B' B'' Marie (in B'' con cediglia depenn.).
(aa) B' B'' predicte (in B'' con entrambe le cediglie depenn.); predict- anche nelle occorrenze successive.
(bb) B' B'' sue (in B'' con cediglia depenn.).
(cc) B' B'' S subpositam.
(dd) In B, -n- corr. da -r e -s aggiunta nell'interlineo.
(ee) B'' sepenominata, con cediglia depenn.
(ff) V esse.
(gg) B' B'' S fundata (in B' -u- corr. da altra lettera).
(hh) B'' predictae (con cediglia depenn.), qui e altrove.
(ii) B' B'' capelle, qui e nei casi seguenti; B' B'' invertono inoltre l'ordine dei termini (capellano capelle), ricondotto da B'' al dettato di B attraverso la sovrapposizione di indicatori di trasposizione (2 e 1).
(jj) B' B'' S honorifice.
(kk) B' B'' S sabbati; B' B'' inoltre invertono l'ordine dei termini (sancti sabbati), ricondotto da B'' al dettato di B attraverso la sovrapposizione di indicatori di trasposizione (2 e 1).
(ll) B' S quondam; B'' quondam, corr. in un primo momento in quemdam, mediante sovrapposizione di em a -on- depenn., ed in seguito restituito in quondam, con apposizione di on immediatamente sotto la parola.
(mm) B' plebis; B'' plebis, depenn. e corr. in ecclesie, con aggiunta di ecclesie nel supralineo.
(nn) B' B'' S comiss-, qui e nell'occorrenza successiva.
(oo) S authoritate, qui e in un'occorrenza successiva.
(pp) In B, -d nell'interlineo.
(qq) B' B'' prescripto (in B'' con cediglia depenn).
(rr) B'' monest-, qui e in un'occorrenza successiva.
(ss) In B, fuit nell'interlineo.
(tt) B' B'' celebrarent, S celebrent.
(uu) B' B'' offitia, qui e nell'occorrenza successiva.
(vv) Così B, come pare. B' B'' S unumquemque (in B'', la prima volta, sovrapposto a quotiescumque depenn.), qui e nell'occorrenza successiva.
(ww) B' B'' bone.
(xx) B' B'' memorie (in B'' con cediglia depenn.), qui e nell'occorrenza successiva.
(yy) B' B'' S recepit; in B'' depenn. e corr. in suscepit in alia.
(zz) In B'' -u- aggiunta nell'interlineo, sovrapposta ad altra lettera depenn.
(aaa) Così anche S; B' quondam de; B'' quod (come pare) depenn. e corr. in quondam (fatto seguire da de, vergato immediatamente prima di pretaxati), a sua volta depenn. e restituito nuovamente in quod.
(bbb) B' B'' S comutation-, qui e nell'occorrenza successiva.
(ccc) B' B'' prenominate.
(ddd) In B'' fecerat sovrapposta ad altra parola depenn.
(eee) In B, -er- corr. su at.
(fff) In B'' aperte sovrapposto ad a parte depenn.
(ggg) B' B'' S utrinque.
(hhh) Così anche S; B' B'' quorum (in B'' depenn. e corr. in quoniam). B' B'' e S aggiungono testimonia, che B. om.
(iii) B' B'' S tricenali; tricennali nell'occorrenza successiva.
(jjj) In B'' -v- corr. da altra lettera.
(kkk) B' B'' S sufficientia.
(lll) B' B'' S comunicato.
(mmm) B' contracditione.
(nnn) B' B'' S invertono l'ordine dei termini: Ottonis introitum (B' B'' introiitum).
(ooo) B' B'' S triginta per esteso.
(ppp) B' B'' prestitis (in B'' con cediglia depenn.).
(qqq) In B p(re)stitis-nos su lieve abrasione.
(rrr) In B'' abatissa, qui e nell'occorrenza successiva.
(sss) B' predict-, qui e nelle occorrenze successive.
(ttt) B' B'' Mete (in B'' con cediglia depenn.); S Meta.
(uuu) B' B'' fundate (in B'' con cediglia depenn.).
(vvv) B' perractis.
(www) Così anche S; B' sepememoratam; B'' sepememoratam corr. in sepenominatam; RP sæpe memoratam.
(zzz) Così anche S; B' B'' RP antepongono ex integro a prædicti monasterii; B'' ripristina la successione di B, depennando ex integro e facendolo seguire a monasterii, nell'interlineo con segno d'inserzione.
(aaaa) B' B'' invertono l'ordine dei termini (populum spiritualiter), ricondotto da B'' al dettato di B attraverso la sovrapposizione di indicatori di trasposizione (2 e 1).
(bbbb) In B (seguito da B'', dove però è stato inserito in un secondo tempo e, in seguito, depenn.) precede ab, aggiunto nell'interlineo, omesso invece da B' e da S. Dovrebbe trattarsi di un'iterazione indotta dal precedente ab abbatissa que pro tempore.
(cccc) B' B'' feliciter, preceduto da hoc, come anche in S.
(bbbb) Così anche S; B' B'' domino (in B'' corr. in domno attraverso sovrapposizione di -mno a -mino depenn.).
(dddd) In B, v parzialmente evanita; B' B'' S centesimo trigesimo octavo per esteso.
(eeee) B' B'' S indictione.
(ffff) B' B'' S secunda per esteso.
(gggg) Così anche S; B' B'' mensis, in B'' poi corr. in mense, attraverso sovrapposizione di e a -is depenn.
(hhhh) In B, la prima i corr. su s, come pare. B' B'' S insigniri.
(iiii) B' B'' precepit (in B'' con cediglia depenn.).
(jjjj) In B' B'' precede Subscript(iones), oltre al signum (in B'' poi depenn., come tutti gli altri seguenti).
(kkkk) In B' B'' e in S, l'ordine delle sottoscrizioni è il seguente: + Ego Robaldus... + Ego Tedaldus/Tebaldus... + Ego Landulfus... + Ego Amizo... + Ego Aderardus... + Ego Walterius... + Ego Anselmus... + Ego Iordanus... + Ego Obitius... + Ego Ardericus... + Ego Berengarius... + Ego Vifredus/Wifredus... + Ego Nazarius... + Ego Galdinus...; in B'' la successione proposta da B è segnalata attraverso l'aggiunta di un numero dinnanzi alla relativa sottoscrizione. Va notato, inoltre, che B' B'' e S esemplano due sottoscrizioni omesse da B: la prima, + Ego Wido presbiter (S presbyter) subscripsi, dopo quella di Landolfo, la seconda, + Ego Stefanus (S Stephanus) archipresbiter (S archipresbyter) subscripsi, dopo quella di Nazario. B' e B'' fanno poi seguire alla sottoscrizione di Galdino la segnalazione del sigillo nonché le sottoscrizioni del diacono Alberio (Locus + sigilli in cera alba, cui a manu dextera: Ego Alberius diaconus subscripsi) e dell'arcivescovo di Milano Guidantonio <Arcimboldi> (Ego Guidantonius archiepiscopus Mediolani subscripsi).
(llll) B' Tebaldus; B'' Tebaldus, con -b- corr. in d
(mmmmm) B' B'' archipresbiter interfui et (in B'', interfui et depenn. e poi restituito mediante vivit); S archipresbyter interfui et.
(nnnn) B arhidiaconus.
(oooo) B' B'' Aderardus.
(pppp) B ssi, apparentemente senza segno abbr.
(qqqq) B s(ub)s(crip)si senza segno abbr.; B' B'' om. et subscripsi (B'' aggiunge et subscripsi in un secondo momento).
(rrrr) B' Vualterius; B'' Vualterius corr. in Vuulterius, attraverso sovrapposizione di uu a -ua-; S Walterius.
(ssss) Così B, come pare. B' B'' S subscripsi.
(tttt) B' Vifredus, B'' S Wifredus.
(uuuu) S presbyter.
(vvvv) In B'' segue rius depenn.
(wwww) S presbyter.
(xxxx) B' et; B'' et corr. in ac.
(yyyy) In B', B'' e S precede interfui et (in B'' depenn. e espunta, in un secondo momento).
(zzzz) In B', B'' e S precede a me dictata (in B'', depenn. e espunta, al pari di subscripsi, in un secondo momento).
(aaaaa) S presbyter.

(1) Cfr., ad esempio, Deu. 17.11: nec declinabis ad dextram vel ad sinistram.
(2) Si potrebbe qui intravedere un riferimento ad un paio di permute stipulate dalla badessa Berlinda, rispettivamente nel gennaio e nel dicembre 1078, citate a più riprese da Giovanni Angelo Custodi, che ne ha offerto anche trascrizione e traduzione (docc. nr. 1 e 2 dell'Appendice).

Edizione a cura di Annalisa Albuzzi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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