Lombardia Beni Culturali
60

Breve consulti

1169 maggio 11, Milano.

Guglielmo, figlio del fu Amizo detto Mamarella di Milano, investe a titolo di consultum Ilaria sua moglie e figlia di Arialdo de Badagio, della casa con corte che possiede in Milano, non lontano dalla chiesa di S. Andrea ad Murum Ruptum, e di tutti i beni che ha nel luogo e nel territorio di Balbiano, con la condizione che gli eredi di Guglielmo, se questi morirà prima di Ilaria, dovranno pagare alla donna, entro un anno dalla morte del marito, ventiquattro lire di buoni denari milanesi d'argento, di cui venti costituiscono la dote della detta Ilaria, e quattro sono state ricavate dalla vendita di una pelle di proprietà della donna.

Originale, ASA, Perg. sec. XII, n. 118 [A]. Copia semplice del sec. XVIII, G. C. Della Croce, Codex Diplomaticus Mediolanensis, I, 9, f. 81rv. Sul verso, di mano contemporanea: Consultum Ilarie coniugi Guilielmi Mamarelle de libris .XXIIII.. Segue un'altra annotazione tarda.

Edizione: Porro, col. 899.
Regesto: Corsi, Note, p. 199.

Pergamena di mm. 83/81 x 286/285; in buono stato di conservazione.
Il notaio Petrusbellus inserisce la prima parte del nome (Petrus) nel signum iniziale, e la seconda parte (bellus), in quello finale.

(SN) Anno dominice incarnationis millesimo centesimo sexagesimo nono, undecimo die mensis madii, indictione secunda. Investivit per consultum Guilielmus filius quondam Amizonis qui dictus fuit Mamarella de civitate | Mediolani, sicut est ius et usus pignoris consulti (1), Ylariam coniugem suam et filiam Arialdi de Badagio (2), nominatim de casa et curte quam habet in civitate Mediolani non multum longe ab (a) ecclesia Sancti Andree ad Murum Ruptum (3), et | de omnibus rebus quas habet in loco Balbiano et in eius territorio in integrum, ita quod, si ipse Guilielmus decesserit ante predictam (b) Ylariam coniugem suam, tunc heredes ipsius Guilielmi dare et reddere habent predicte Ylarie coniugi | sue infra annum unum proximum post eius dicessum, scilicet ipsius Guilielmi, argenti denariorum bonorum mediolanensium libras viginti quattuor, ex quibus libre viginti sunt de sua dote, et libre quattuor sunt de pelle sua vendita. Actum | suprascripta civitate.
Signum + manus suprascripti Guilielmi qui hunc brevem fieri rogavit ut supra.
Signa + + + manuum Petri Calderarii, Anrici Pelluchi, Guarnerii Brachi et Petri Manescotti, testium.
(SN) Ego Petrusbellus de Beccaria qui dicor de Raude, notarius sacri palatii, tradidi et scripsi.


(a) -b corretta da una d parzialmente erasa.
(b) Su -c- un segno abbreviativo superfluo.

(1) Per il consultum, v. Doc. 6, n. 8.
(2) Sulla famiglia da Baggio, v. Doc. 1, n. 6. È poco probabile che l'Arialdo qui ricordato sia il giudice già più volte citato (v. Doc. 22, n. 1): in tal caso non si sarebbe mancato di indicare nel documento tale titolo; inoltre Ilaria non è indicata tra le figlie del giudice nel Doc. 63. Che il padre di Ilaria si possa dunque identificare con quell'altro Arialdo de Badaglo che veniva chiamato Lingua (cf. Doc. 19)?
(3) La chiesa milanese di S. Andrea al Muro Rotto sorgeva nella zona di Porta Romana, di fronte a S. Marta; costruita nel X secolo, fu smantellata nel 1560 per costruire il Palazzo dell'Arengo (Giulini, Memorie, I, pp. 374-375, 509-510; Rotta, p. 48; cf. Liber notitiae, 3 A).

Edizione a cura di Annamaria Ambrosioni
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

Informazioni sul sito | Contatti