Villa Figini
Milano (MI)
Indirizzo: Via Ettore Perrone di San Martino, 8 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio su pilastri con pianta rettangolare con struttura portante in cemento armato su fondazione a plinto e murature di chiusura e partizione interna in blocchi di pomice e laterizio forato, con copertura piana a terrazza.
Epoca di costruzione: 1934 - 1935
Autori: Figini, Luigi, progetto / direzione lavori; Pollini, Gino, direzione lavori
Descrizione
In via Perrone di San Martino, una delle strade del minuto tessuto edificato dell'area del Villaggio dei Giornalisti, nella zona a nord est della città, si trova la villa dell'architetto Figini, costruita a metà degli anni Trenta e presto assurta a modello dell'architettura razionalista. Forse proprio per la sua elementare semplicità, ben rappresenta l'affermazione di un equilibrato connubio tra forma e funzione. Una sorta di dichiarazione delle minime necessità vitali e spirituali necessarie all'esistenza in una grande città.
La particolare casa d'abitazione appoggia su una serie regolare di pilastri, esile griglia a pilotis che rimanda alle architetture di Le Corbusier, dalla cui lezione Figini applica in questa che è la propria abitazione il modello delle case al Weissenhof di Stoccarda (1927) e della Villa Savoie a Poissy (1929). La pianta rettangolare alquanto allungata è orientata secondo l'asse eliotermico, così da garantire il miglior apporto di illuminazione e il controllo della calura nelle calde estati milanesi.
La struttura portante è su pilastri in cemento armato, che anima anche la scala di accesso al piano dell'abitazione. Al primo livello il salone di soggiorno aperto sul terrazzo, la cucina, una stanza da letto e locali di servizio; al livello superiore, più contenuto in pianta, la zona notte con camera da letto e bagni, due terrazze solarium, una attrezzata come palestra con rettangolo di prato, l'altra dotata di aree di giardino pensile e una vasca marmorea a pavimento con acqua calda e fredda, una serra riscaldata. Una sorta di giardino dentro casa, dunque, ma anche una casa dentro il giardino, che traguarda i suoi limiti e s'infila nel sottoportico.
Le facciate a perimetro dell'edificio sono ad intonaco civile con tinteggiatura finale bianca; sui terrazzi le murature sono trattate al rustico (strollato), con tinteggiatura, originariamente verde. Le facciate sono caratterizzate dal segno netto delle finestre a nastro del primo livello, incisione replicata in alto nella muratura che diventa a vento, lasciando in evidenza una sottile linea di travatura estesa al perimetro. La casa è un diaframma che, attraverso le aperture, entra nello spazio circostante e da questo si lascia penetrare, assieme al sole, al vento, al paesaggio che, ricordiamolo, al momento dell'edificazione era caratterizzato da ampi spazi verdi e coltivati all'intorno.
Notizie storiche
L'edificio si trova all'interno del quartiere "La Maggiolina", edificato a partire dal secondo decennio del Novecento come parte integrante del progetto del Quartiere Industriale Nord Milano. Lo sviluppo di questo particolare comparto a nord del centro storico di Milano, prossimo all'anello ferroviario, è dovuto ad una cooperativa di costruzioni di villette e residenze unifamiliari, vendute a specifiche categorie professionali milanesi, i giornalisti in questo caso, donde anche il nome di "Villaggio dei Giornalisti".
In quel contesto storico, mentre tanta parte dell'architettura non si discosta affatto da concezioni ideologiche e provinciali esercitazioni di stile, il giovane Figini sperimenta le istanze più avanzate della cultura europea con il progetto della propria abitazione. Metafora e surrogato di quanto allora si andava cercando per abitare nella grande città - sole, aria, luce e vista sul paesaggio dai piani alti di un gran palazzo - la villa è un atto di fede incondizionato nei confronti del razionalismo.
Prima ancora di acquisire in proprietà l'area, l'architetto elabora il progetto: la documentazione relativa alla costruzione di un villino ad uso di abitazione è consegnata all'esame degli uffici competenti del Comune di Milano il 7 luglio 1934 e appena un mese dopo ottiene il nulla osta alla costruzione.
Il giorno 18 ottobre 1934 è siglato l'atto di vendita dell' appezzamento di terreno di circa 300 mq sito in via Perrone di San Martino di proprietà della SATUM, Società Anonima Terreni Urbani Milano ed acquistato dai coniugi Figini Luigi e Teresa Bottinelli.
L'edificio si può ora costruire; il cantiere è avviato alla costruzione e il 10 gennaio 1935 si svolge la prima visita al rustico. L'edificio sarà completato nel corso dell'estate. Il podestà di Milano rilascia la licenza di occupazione dello stabile con decorrenza dal giorno 28 aprile 1936.
L'edificio vive la sua stagione mentre la città impietosamente si allarga scomposta e a dismisura. L'intorno è fagocitato; la villa, con qualche traccia del tempo, non perde la sua unicità.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
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Guida d'Italia del Touring club italiano. Milano, Milano 1985, p. 510
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Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 160
Gregotti V./ Marzari G. (a cura di), Luigi Figini Gino Pollini, Opera completa, Milano 1996
Quaderni di Domus, Luigi Figini, L'elemento verde e l'abitazione, Milano 1950, Ristampa anastatica, Milano 2012
Quadrante, 1935, n. 31-32, pp. 20-25
Domus, L'abitazione di un architetto, Milano 1936, n. 99 pp. 1-7
Edilizia Moderna, Una villa dell'architetto Luigi Figini, Milano 1936, n. 19-20 pp. 50-55
Quadrante, 1936, n. 33, p. 19
Architettura. Rivista del Sindacato nazionale fascista architetti, Milano 1936, n. 4, pp. 175-177
Fonti e Documenti
Archivio Civico Milano, Edilizia privata, atti n° 137844/1935
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Villino G. in via Perrone (1934 - 1936)
Unità compresa in: Pratiche edilizie (1928 - 1983). Conservatore: Comune di Milano. Archivio civico (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2007)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00070/
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