Villa Bernasconi
Cernobbio (CO)
Indirizzo: Largo Alfredo Campanini (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Cernobbio (CO)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio a pianta libera e volumi articolati in alzato, culminanti in una torretta panoramica. L'impianto planimetrico quadrangolare è sviluppato su due piani fuori terra ai quali si aggiungono un piano mansardato e la torretta belvedere. La regolarità della pianta è interrotta da un angolo arrotondato che movimenta il prospetto
Epoca di costruzione: 1905
Autori: Campanini, Alfredo, costruzione
Descrizione
La villa, ubicata lungo la via Regina, è stata erroneamente attribuita a Giuseppe Sommaruga ma è in realtà opera dell'architetto Alfredo Campanini e rappresenta una delle più interessanti architetture liberty del territorio lombardo caratterizzata da una esuberante decorazione formata da cementi decorativi, piastrelle in ceramica e ferri battuti. L'edificio è inserito in un giardino compreso fra un isolato di fabbricati residenziali, un tempo destinati ai dipendenti dello stabilimento tessile, e l'edificio che era sede degli uffici della ditta Bernasconi. Gli ingressi alla proprietà sono qualificati da due eleganti cancelli in ferro battuto a motivi vegetali, attribuiti ad Alessandro Mazzucotelli. La villa sorge in posizione decentrata sul limite nord del giardino ed è composta da un blocco su due piani con seminterrato e torretta terminale. I prospetti esterni sono arricchiti da vistosi elementi in cemento decorativo, distribuiti lungo le aperture e nella cornice superiore, che richiamano il motivo del baco da seta con un evidente riferimento all'attività tessile del proprietario dell'edificio. Le decorazioni riproducono rigogliosi elementi vegetali all'interno dei quali sono raffigurati bruchi e farfalle che simboleggiano appunto le i diversi stadi del baco da seta. Lungo le pareti corrono anche due fasce orizzontali che sottolineano i livelli principali dell'edificio: la prima è composta da sei filari di semplici mattoni, la seconda comprende due fasce in mattoni fra le quali sono inserite eleganti piastrelle decorative in ceramica che riproducono nuovamente il motivo delle farfalle affiancato a motivi floreali. Altre piastrelle in ceramica con motivi floreali diversi sono collocate in corrispondenza delle aperture del primo piano e della torretta. Completano la decorazione dei prospetti alcuni inserti dipinti a motivi floreali e gli eleganti ferri battuti con motivi vegetali sui balconi del primo piano e della torretta. Il prospetto principale è caratterizzato da una sostanziale asimmetria degli elementi compositivi all'interno di elegante disegno organico che tiene conto della distribuzione interna: sul lato destro la scalinata di ingresso sopra la quale si apre un'ampia finestratura a quattro luci, sul lato sinistro una finestra tripartita e una soprastante portafinestra con balconcino, nella parte alta l'elegante torretta con terrazzo. Il fianco sud presenta invece una seconda scalinata di ingresso e un'elegante loggia con profilo curvo su esili colonne e soprastante cimasa che raccordano in maniera originale l'angolo fra i due livelli del prospetto. Il prospetto nord riprende gli stessi motivi decorativi ma è privo di sporgenze e aggetti. Più semplice nelle decorazioni il prospetto ovest in cui si inserisce un collegamento aereo ad un corpo di servizio. L'interno della villa, caratterizzato da ampia libertà compositiva, conserva alcune interessanti decorazioni dipinte e a stucco con motivi vegetali e floreali. Nell'androne le pareti sono caratterizzate da cementi decorativi martellinati che raffigurano motivi vegetali, sul soffitto una decorazione pittorica con soggetti floreali. Segue un ambiente a pianta quadrata, in cui è collocata la scala principale con gradini in marmo ed elegante balaustra in ferro battuto. Le pareti e il soffitto del locale sono arricchite da una pregevole decorazione a stucco a motivi vegetali e floreali. Completano l'arredo dell'ambiente le pregevoli vetrate con soggetti floreali. Altre decorazioni con soggetti floreali e vegetali, probabilmente di mano diverse, sono conservate sui soffitti e sulle pareti nella sala d'angolo al piano terra, nel soprastante salone e nella torretta. Nel piano interrato alcuni locali privi di decorazioni e recentemente sistemati in cui è stato collocato l'archivio di Raul Merzario.
Notizie storiche
La villa, completata nel 1906, fu realizzata fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo per iniziativa dell'ingegnere Davide Bernasconi, proprietario dell'omonimo stabilimento di tessitura nell'abitato di Cernobbio, che decise di lasciare al figlio l'abitazione annessa agli impianti produttivi per realizzare una nuova residenza aggiornata al nuovo gusto dell'architettura floreale o liberty utilizzando un lotto limitrofo all'area degli stabilimenti. Il progetto fu affidato all'architetto Alfredo Campanini, di origini emiliane e in quegli anni attivo Milano, che realizzò uno degli esempi più significativi dell'architettura liberty in Lombardia. L'architetto riuscì infatti a coniugare la libera articolazione dei volumi con un pregevole assetto decorativo che caratterizza le pareti esterne e gli ambienti interni. Particolarmente significativa la decorazione progettata dal Campanini per i cementi decorativi e le piastrelle in ceramica che propone il motivo del baco da seta, declinato in veste di bruco e di farfalla, e richiama l'attività industriale del proprietario della villa. Altrettanto ricercata la decorazione dei ferri battuti, forse realizzati da Alessandro Mazzucotelli su disegno del Campanini. Accanto alla villa fu realizzato anche un piccolo edificio per la portineria e fu sistemato un giardino piantumato delimitato da cancelli in ferro battuto. Il complesso fu registrato come nuova costruzione solo nel 1909 e in seguito, dopo la morte dell'ingegner Bernasconi nel 1922, la proprietà fu intestata ai figli Leopoldo, Elisa, Adele e Maria. Nel 1955 la villa fu venduta alla Società C.E.T. di Como divenuta in seguito Società Autovie Lariane Vall'Intelvi. A questo periodo risale la demolizione della portineria e la riduzione del giardino per realizzare un distributore di benzina. Negli anni successivi l'edificio fu affittato alla Guardia di Finanza come sede di un comando di tenenza che occupò la villa fino agli anni '80 del secolo scorso. In seguito la proprietà che era stata trasferita al Consorzio Provinciale Trasporti di Como fu acquistata nel 1989 dal Comune di Cernobbio per farne un centro anziani con un progetto dell'architetto Marco Vido. I lavori che comprendevano l'adeguamento degli impianti, il restauro della copertura e lo smantellamento di un garage esterno, furono eseguiti negli anni successivi e si conclusero nel 1995. In seguito l'edificio ospitò provvisoriamente alcuni uffici comunali e fu interessato da un intervento di restauro delle decorazioni esterne e delle facciate realizzato nel 1999. Dal 2000, abbandonato il progetto di casa per anziani, la villa fu adibita a sede di mostre ed eventi culturali. Nel 2007 ha preso avvio un nuovo intervento di restauro, completato nel 2009, che ha consentito di recuperare gli spazi del piani superiori e della torretta grazie all'inserimento di un impianto di ascensore.
Uso attuale: eventi; mostre
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Riferimenti bibliografici
Paterlini G., La vita e l'opera di Alfredo Campanini, Bologna 1991
Grigioni della Torre G., Arte, letteratura e societa'. La provincia di Como dal 1861 al 1914, Villa Bernasconi a Cernobbio, Milano 1988, pp. 279-286
Chiese ville, Chiese, ville & giardini, Como 2007
Spiriti A./ Terzaghi M.C./ Virgilio G., Da Cernobbio alla Valle Intelvi, Como 1997, p.75
Grigioni della Torre G., Ville storiche sul Lago di Como, Ivrea 2001
Piccolo borgo, Da piccolo borgo a citta. Racconti, ricordi e immagini di vita cernobbiese, Cernobbio 2006, pp. 180-182
Pifferi E., Ville e giardini del Lago di Como, Como 2005
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Leoni, Marco (2006)
Aggiornamento: Paci, Giovanna (2006); Brucato, Roberta (2007); Galli, Maria (2009); Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Leoni, Marco
Fotografie: Mussi, Lorenzo
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00237/
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