Chiesa di S. Giorgio al Palazzo - complesso
Milano (MI)
Indirizzo: Piazza San Giorgio al Palazzo (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Situata nella piazza omonima, lungo via Torino, la chiesa ha un impianto a tre navate a croce latina con cappelle laterali. In fondo alla chiesa, nell'angolo sud est, si eleva il campanile. La facciata, a due ordini, ha il frontone coronato da statue in bronzo rappresentati S. Giorgio e due angeli, che sostituiscono le originali in pietra
Epoca di costruzione: sec. XVII
Autori: Ricchino, Francesco Maria, ampliamento; Croce, Francesco, costruzione facciata; Cagnola, Luigi, rifacimento; Parrocchetti, Alfonso, sopraelevazione cupola; ampliamenti
Comprende
Descrizione
Lungo l'asse di via Torino, affacciata su una piazzetta, sorge la chiesa di San Giorgio al Palazzo che deriva la sua denominazione dalla vicinanza con il Palazzo Imperiale, costruito da Massimiano sul finire del III secolo, i cui resti sono visibili oggi tra via Brisa e via Moriggi. L'edificio attuale è l'esito di una serie di ricostruzioni e trasformazioni di strutture preesistenti, il cui nucleo originario, risalirebbe all'età Longobarda. Della fase romanica (XII secolo) l'edificio attuale conserva la facciata su cui fu poggiata quella settecentesca, l'impianto a tre navate e tutti i pilastri in pietra, anche se alterati nei secoli successivi. Nei due pilastri maggiori, collocati verso il transetto, si possono osservare interessanti capitelli con animali e viticci. Alla stessa fase edilizia sembra appartenere anche la cappella di San Bartolomeo, sulla navata sinistra, a cui si aggiunsero le altre in epoche successive. La chiesa all'interno appare nella forma assunta durante i radicali interventi di rinnovamento apportati nel XVIII-XIX secolo e in parte anche nel Novecento, quando fu realizzata la nuova sistemazione del presbiterio per aderire alle nuove esigenze liturgiche espresse durante il Concilio Vaticano II. Nonostante ciò la chiesa conserva al suo interno importanti testimonianze della sua storia precedente, dalla fase romanica al Seicento. Tra le opere d'arte, si segnalano gli affreschi di Bernardino Luini (Cappella Corpus Domini), del Montalto (originariamente nel coro), una pala di Daniele Crespi con la Vergine del Rosario e i Santi Domenico e Rosa e la sfarzosa decorazione settecentesca delle cappelle laterali.
Notizie storiche
La prima chiesa di San Giorgio al Palazzo fu costruita, secondo la tradizione, nel 751 quando il vescovo Natale, grazie ad una donazione del re Liutprando, fondò l'edificio sacro intitolandolo a San Giorgio martire della Cappadocia, caro ai longobardi. Nel 1119 la chiesa fu inclusa nelle chiese matrici, quelle più antiche e venerate della città. L'edificio fu ricostruito nell'XI secolo e fu riconsacrato dal vescovo Anselmo V il 15 gennaio 1129. A questa fase risale anche la costruzione dell'alta torre campanaria dove, secondo la tradizione, nel 1164 furono nascoste le preziose reliquie dei Re Magi, portate qui da Sant'Eustorgio per sottrarle al Barbarossa che distrusse buona parte del campanile. Nel 1308 il canonico Antonio De Conte fece costruire a proprie spese la canonica. Tra il XV e il XVI secolo furono allestite nuove cappelle laterali, arricchite di importanti opere d'arte. In seguito, le disposizioni emanate durante le visite pastorali di San Carlo Borromeo comportarono un riassetto dell'organizzazione interna secondo i principi della Controriforma, a cui si aggiunsero nuove e più radicali modifiche a partire dal 1581, quando furono aperte nella facciata tre porte in corrispondenza delle navate, si dotò la chiesa di sette altari, si costruì la sagrestia all'estremità della navata sinistra e si creò un'ampia piazza davanti all'edificio, nell'area dell'antico cimitero. Il coro fu ampliato negli anni Venti del Seicento su disegno di Francesco Maria Richini. La ricostruzione della facciata, disegnata da Francesco Croce, prese avvio nel 1747 e comportò la demolizione delle rimanenze romaniche tra cui il campanile, i contrafforti esterni e l'edicola che si protendeva nella via adiacente. Nel Settecento e nell'Ottocento importanti opere architettoniche e decorative modificarono radicalmente l'aspetto interno dell'edificio. Dopo la fine della seconda guerra mondiale fu ricostruita la sacrestia demolita dai bombardamenti del 1943.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: orario apertura: 07.30-12.00 15.00 -18.30; sab 15.00-18.30; dom 09.00-12.00 15.00-18.30
Per informazioni
telefono 02 860861
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2009)
Aggiornamento: Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Barbalini, Fabio; Marino, Nadia
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00034/
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