Villa Medici, Giulini - complesso

Briosco (MB)

Indirizzo: Via Medici, 6 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Briosco (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Edificio costituito da muratura continua, con ambienti voltati e ambienti con solaio a travatura lignea.

Epoca di costruzione: sec. XVII - sec. XVIII

Comprende

Descrizione

Il notevole complesso di Villa Medici Giulini si trova al margine sud del nucleo storico di Briosco, in un contesto di particolare rilevanza ambientale sul terrazzo fluviale che domina, ad ovest, il sinuoso corso del Lambro. Se il dato naturale ha salvaguardato il rapporto tra la dimora e il declivio verso il fiume, non altrettanto si può dire delle aree all'intorno, da nord a sud e ad est, compromesse dall'intensa edificazione dell'ultima parte del Novecento.
Risalendo a Briosco da Agliate, si giunge dopo circa due chilometri alla storica dimora, annunciata su via Medici da una cortina edificata su due piani, nella quale si apre il portale di accesso, in asse con la strada che punta ad est verso la località Zoccorino di Besana in Brianza. La villa padronale è interna e nulla della cortina edilizia su strada - con l'eccezion fatta di qualche dettaglio, com'è il caso dello stemma araldico posto in asse sopra il portale - lascia presagire la rilevanza architettonica degli spazi celati oltre il portone d'ingresso principale.
Ciò deriva dall'impianto del complesso, ad U lungo l'asse est-ovest, chiuso a perimetro dai fabbricati di servizio e aperto all'interno della proprietà sulle corti, con la villa padronale che rivolge la facciata principale al parco, offrendo allo spazio pubblico la facciata di minor rilievo architettonico, peraltro distinta per la maggiore altezza dai fabbricati pertinenziali. In questi è collocata la cappella gentilizia titolata a San Giuseppe - ad aula ottagonale, con una pala d'altare del Nuvolone - la cui presenza è evidenziata su via Roma, in leggera sporgenza dalla muratura, da una composizione architettonica a doppie lesene che inquadrano il portale mistilineo e la soprastante lunetta vetrata, conclusa da un timpano triangolare che giunge col vertice a ridosso dello sporto di gronda dell'edificio.
All'interno della proprietà lo spazio è organizzato secondo un ordine monumentale, con un doppio filare di tigli che giunge al cortile d'onore bordato in circolo da siepi. Su questo affaccia la villa padronale, sviluppata su pianta rettangolare ed elevata su due piani, con un terzo livello mediano di minore ampiezza dal quale filtra l'illuminazione del grande salone centrale al piano nobile.
Due triportici ad arco a tutto sesto con soprastante balconcino sono aperti al piede delle facciate esposte ad ovest e a sud, questa a raccogliere un lungo asse prospettico cadenzato dai due caselli simmetrici che introducono al giardino all'italiana e, più oltre, ad un percorso rettilineo definito da due filari alberati spinti sino al limite della proprietà, occupata da un vasto parco a boschetti e radure verso la valle del Lambro.
All'interno la villa padronale offre molteplici occasioni di godimento per la bellezza degli ambienti che conservano notevoli testimonianze d'arte con gli affreschi settecenteschi attribuiti a Francesco Zuccarelli nel salone al piano nobile, con gli arredi d'epoca e con la mirabile collezione di strumenti musicali a tastiera, dai fortepiano ai pianoforti, dai gravicembali agli organi, tutti perfettamente restaurati e in grado di deliziare maestri ed allievi attorno al loro suono.

Notizie storiche

Il luogo fu edificato già in epoca medioevale, sfruttando la posizione di controllo lungo le strade che conducevano al borgo di Briosco, qui in pronunciata altura sulla valle del Lambro. Le possenti murature a bastione del piano interrato del complesso lungo l'attuale via Roma potrebbero ben testimoniare della presenza di un antico fortilizio.
Nei primi anni del XVIII secolo la famiglia del nobile Riva Andreotti, feudatario in Valle d'Intelvi, prese dimora a Briosco. Acquistati i fabbricati sorti a sud dell'abitato, avviò sugli stessi una serie di interventi di modifica ed ampliamento dai quali derivò l'impianto essenziale della villa così come giunta sino ad oggi. La dimora con l'impianto a cortine attestate alle strade che portano al borgo è riportata nella Mappa Carlo VI disegnata nel 1721 durante il dominio austriaco. All'epoca la ricognizione sul territorio individuò la proprietà nel conte Melchiorre Riva Andreotti.
Alla metà del Settecento la famiglia lasciò la dimora; il passaggio è registrato nella visita pastorale del cardinale Pozzobonelli che nel 1759 assegna la proprietà al nobile Cesare Antonio Orrigoni.
La villa fu nuovamente venduta nel 1785 ai conti Attendolo Bolognini, feudatari sin dal XV secolo dei territori di Sant'Angelo Lodigiano, che mantennero la dimora per un intero secolo. A loro si devono alcuni sostanziali interventi sul complesso, messi in opera tra la fine del secolo e i primi dell'Ottocento, col tracciamento di un viale prospettico interno attestato su due piccoli caselli di fronte alla villa, modificando questa a livello del piano terreno.
Nel 1887 la dimora col compendio del vasto parco fu acquistata dalla famiglia Medici di Marignano ai quali si deve riconoscere il merito di un luminoso e costante governo, al centro della vita sociale e culturale di Briosco grazie soprattutto all'indomita figura di Donna Nerina Medici Gigliucci.
Nella seconda metà del Novecento il complesso passò in via ereditaria al nobile milanese Don Ignazio Vigoni, la cui sporadica presenza in paese fu presupposto per il decadimento della villa.
Si giunse così al 1981 e all'ultimo passaggio di proprietà alla famiglia Giulini (altrove indicata come de Micheli), promotrice di un accurato intervento di restauro della villa che ha così ripreso l'originario splendore, salvaguardando al contempo la buona conservazione dell'intero complesso.
Per merito di Fernanda Giulini, figura di rilievo dell'imprenditoria nel settore tessile e diplomata al Conservatorio di Milano, la villa è oggi un museo che accanto allo splendore delle sale affrescate e agli arredi d'epoca ospita una delle maggiori collezioni di strumenti musicali, "pianoforti storici" come da lei stessa definiti. Dimensione di grande respiro culturale alla quale sono integrati nell'ampia proprietà gli ambienti di accoglienza e ricevimento per ospiti e gli spazi di un centro congressi dotato delle attrezzature tecnologiche più avanzate.

Uso attuale: corpo principale: abitazione; corpo principale: museo e sala espositiva; corpo principale: sala di musica e registrazione; edifici di servizio e dipendenze: hotel e ricezione turistica; edifici di servizio e dipendenze: centro congressi e conferenze

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In autobus: Gruppo Brianza Trasporti Linea z232: Desio - Seregno - Carate B. - Renate/Besana B. (FS)

Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.brianzatrasporti.it

Riferimenti bibliografici

Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978

Ronzoni D.F., Alla ricerca delle radici perdute, per una storia di Briosco Capriano e Fornaci, Briosco 1985

Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985

Alla ricerca dei suoni perduti. Arte e musica negli strumenti della collezione di Fernanda Giulini, Briosco 2006

Giulini F., Villa Medici Giulini. Un invito all'arte e alla musica, Briosco 2008

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Pergami, Francesca (1995)

Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele

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