Stabilimenti consolari (1626 - 1797)

serie | livello: 3

Produttore fondo: Chiavenna, Comune di Chiavenna (sec. XI - )

Contenuto: La serie degli stabilimenti consolari è costituita da 49 registri contenenti le deliberazioni del comune di Chiavenna, sua giurisdizione e contado a partire dall'anno 1626 sino all'anno 1797.

L'organizzazione comunale non è codificata in statuti: ci si limita agli ordini annuali e ai capitoli economici per la parte economica, mentre quella istituzionale è regolata dalla consuetudine. Risulta pertanto decisiva l'analisi di tali stabilimenti per la determinazione della organizzazione politico-amministrativa della comunità nel periodo in esame(1).

Gli organi deliberanti sono: il consiglio generale, il consiglio ordinario segreto e della giunta straordinaria per il governo del comune di Chiavenna comprendente il borgo con i 4 quartieri di Montano, Mezzo, Ponte e Oltremera e le 4 vicinanze di Pianazzola, Crotti e Maina, Bette e Dragonera; i consigli di giurisdizione civile e criminale per Chiavenna e comuni esteriori(2); il consiglio di valle o di contado per tutti i comuni della valle. A questi si aggiungono, in alcuni casi, i consigli di quartiere, per questioni specifiche di tali comunità ed il consiglio dell'università cattolica deliberante su temi di pertinenza della comunità cattolica del borgo.

Il consiglio generale era composto dai 16 consiglieri ordinari del consiglio segreto, dai 4 consiglieri delle vicinanze e dai 24 consiglieri detti della giunta straordinaria, e dai capi famiglia che avessero compiuto i 18 anni e che volessero parteciparvi.

Questo veniva convocato su istanza del console mediante il triplice suono del campanone di S. Pietro e si riuniva in un primo tempo nel palazzo della Ragione a volte nelle chiese di S. Pietro e di S. Lorenzo, quindi a partire dall'anno 1685, nel locale terraneo dell'ospitale di Chiavenna ed infine, dall'anno 1716, nella sala dell'archivio di detto ospitale.

Tale consiglio si radunava ogni volta si rendesse necessaria la trattazione di argomenti di particolare gravità od importanza per la vita della comunità, ma che aveva come date fisse il 31 dicembre ed il primo gennaio successivo di ogni anno per deliberare sulla formazione delle liste da ballottarsi per l'elezione del console e dei membri del consiglio ordinario segreto deputati al governo economico della comunità, per la discussione intorno ad eventuali proposte dei capifamiglia, ed infine per la determinazione dell'incanto dei dazi. La validità delle decisioni del consiglio era assicurata anche in presenza di un numero inferiore ai due terzi dei votanti.

L'organo preposto alla discussione di questioni a carattere ordinario era, invece, il consiglio ordinario segreto convocato dal console mediante avviso ai singoli consiglieri recapitato dal servitore o ostiario della comunità e presieduto dal console stesso (o in sua assenza dal viceconsole), generalmente nella sua casa d'abitazione, dal 1714 nella sala dei consigli, e composto, oltre che dal console e viceconsole, da 2 consoli di giustizia, 2 sindaci, 2 provisionari, 2 uomini di consiglio, 2 consiglieri delle vicinanze ed infine 4 consiglieri della giunta ordinaria. Il consiglio ordinario si occupava delle questioni relative all'organizzazione del comune, come la nomina dei 6 consiglieri per quartiere della giunta straordinaria, la nomina dei deputati alla revisione dei conti consolari, degli stimatori giurati, degli esattori delle taglie, dei pubblici servitori, dei deputati ai minori, l'incanto delle proprietà comunali, l'esecuzione di opere pubbliche, la preparazione degli estimi e di tutti quei provvedimenti di spesa e di ordine pubblico che in seguito sarebbero stati oggetto di trattazione nei consigli generali. A differenza del consiglio generale, la validità del consiglio ordinario segreto era condizionata alla presenza dei due terzi dei consiglieri che dovevano essere pertanto almeno in 11.

La discussione dei temi sopra elencati, specificatamente quelli più rilevanti, comportava a volte la convocazione del consiglio della giunta straordinaria nel quale ai 16 consiglieri ordinari del consiglio segreto ed agli altri 2 consiglieri delle vicinanze si aggiungevano i 24 consiglieri, detti appunto della giunta straordinaria, eletti in numero di 6 per ogni quartiere di Chiavenna.

Oltre ai consigli veri e propri della comunità, il console di Chiavenna era tenuto inoltre a convocare i consigli di giurisdizione civile e criminale, formati dai consoli di Chiavenna e comuni esteriori il primo, con l'aggiunta del ministrale di Val S. Giacomo il secondo, ed il consiglio di contado, cui partecipavano i consoli di tutti i comuni della valle.

Detti consigli venivano convocati dal console di Chiavenna nella propria casa di abitazione dapprima, dal 1714 nella sala dei consigli, mediante missiva redatta dal cancelliere e recapitata dal servitore dei comuni o "basletta" per questioni inerenti la nomina dei deputati dei minori, l'incanto del pascolo dei cavalli nel piano di Mezzola e dei beni della Triulza, la manutenzione delle strade, l'amministrazione della giustizia, la ripartizione delle spese processuali e della manutenzione del palazzo della Ragione, i doveri verso il commissario grigione, le visite pastorali del vescovo di Como, i provvedimenti generali di ordine pubblico, sanitario e militare inerenti le singole giurisdizioni e l'intero contado. La documentazione è costituita per lo più da registri, rilegati in cartone col titolo originario di "stabilimenti anno..." costantemente ripetuto sul piatto dei medesimi, spesso accompagnato dal nome del console e relativo anno di carica. Le deliberazioni dei consigli, redatte e sottoscritte dal cancelliere, sono raccolte sotto forma di verbali delle singole sedute, sempre precedute dalla rispettiva datazione e luogo di riunione, dal nominativo del console e dall'elenco dei consiglieri presenti per i consigli della comunità di Chiavenna, dal nominativo invece dei consoli dei diversi comuni per i consigli di giurisdizione e di contado.

Il cancelliere annotava i temi che erano all'ordine del giorno e quindi verbalizzava progressivamente le decisioni. I registri sono sempre preceduti dall'elenco dei componenti il consiglio segreto di Chiavenna con relative cariche e spesso dall'elenco dei componenti il consiglio di contado; a volte risultano corredati da rubriche riassuntive degli argomenti trattati. Compaiono, in alcuni registri, lettere comunicazioni e avvisi di convocazione dei consigli, da considerarsi parte integrante delle deliberazioni stesse, essendo il loro oggetto richiamato nelle diverse trattazioni con la formula "ut ponatur".

A tale proposito, merita di essere evidenziato un breve carteggio allegato alle deliberazioni dell'anno 1797 inerente una corrispondenza di carattere politico tra il console di Chiavenna, i comuni del contado e le associazioni patriottiche di Chiavenna e Valtellina per il passaggio dalla dominazione grigione alla repubblica cisalpina.

La precedente inventariazione collocava la documentazione relativa alle deliberazioni consolari in una categoria più ampia denominata "Amministrazione"; nell'ambito del progetto Archidata viene a costituire serie a sé stante con il titolo originario di "Stabilimenti consolari". Dal punto di vista metodologico, ci si è limitati nel regesto delle singole unità ad una sintetica descrizione in grado di definirne gli elementi essenziali, specificando nome ed anno di attività del console e la tipologia dei diversi consigli.

Si sono evidenziati di volta in volta, riportandoli in nota al regesto, i temi più rilevanti trattati nelle diverse deliberazioni.

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