Opera nazionale Balilla - ONB
L'istituzione dell'Opera nazionale Balilla (ONB) avviene con legge 3 aprile 1926, n. 2447. A livello periferico, l'Opera era articolata in comitati provinciali e comunali.
La denominazione dell'organizzazione fa riferimento al leggendario ragazzo genovese Giovanni Battista Perasso, detto il Balilla, che nel 1746, lanciando sassate contro soldati austriaci, assunse a simbolo della rivolta della città.
L'Opera inquadrava i giovani sino ai diciotto anni: dagli otto anni ai quattordici gli iscritti prendevano il nome di "Balilla", dai quindici ai diciotto quello di "avanguardista". In seguito i ragazzi entravano, come "giovani fascisti", nei Fasci giovanili di combattimento, per essere infine accolti, a ventuno anni, nel Partito. Analogamente, le ragazze venivano inquadrate, ai corrispondenti livelli di età, tra le "piccole italiane", "giovani italiane", "giovani fasciste".
Dopo il 1934, all'ONB venivano iscritti anche i bambini e le bambine dai sei agli otto anni, inquadrati come "figli della lupa".
Compito dell'organizzazione era di curare l'educazione fisica e morale della gioventù, "formare la coscienza e il pensiero" di coloro che sarebbero diventati "i fascisti di domani". Le attività dell'ONB integravano e completavano l'azione della scuola pubblica assumendo una serie di competenze sull'educazione fisica, iniziative parascolastiche, gestione dei patronati, scuole rurali, scuole materne e naturalmente sulle attività pre-militari.
Dopo l'istituzione del sabato fascista, che prevedeva per adulti e ragazzi la partecipazione obbligatoria nel pomeriggio alle diverse iniziative predisposte dal regime, i ragazzi dovevano recarsi all'adunata presso il loro gruppo dove venivano sottoposti all'istruzione pre-militare e all'indottrinamento politico.
Nel 1937 l'ONB, dipendente dal Ministero dell'educazione nazionale a partire dal 1929, confluisce nella Gioventù italiana del littorio (GIL), che viene posta alle dirette dipendenze del Partito nazionale fascista.
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Bibliografia
Milza, Berstein 1982 = P. Milza, S. Berstein, "Storia del fascismo", BUR, Rizzoli Editore, Milano 1982
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(Prima redazione a cura di Domenico Quartieri, 2005; revisione a cura di Saverio Almini, 2006)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/profili-istituzionali/MIDL000246/