Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro

L'Ordine nacque dall'unione di due distinti enti (quello di S. Maurizio e quello di S. Lazzaro) che, sorti in epoche diverse, ebbero ciascuno una propria storia finché non si riunirono alla fine del XVI secolo.
L'Ordine di S. Lazzaro era nato ai tempi delle crociate come ente ospedaliero che assisteva in particolare i malati di lebbra. Dopo la sconfitta di Acri si trasferì in Occidente, in Sicilia, dividendosi poi secondo le diverse nazionalità. Nel XV e nel XVI secolo l'Ordine visse la travagliata esistenza di tante istituzioni simili, continuamente sul punto di essere vendute, abolite, regalate a causa della loro obiettiva inutilità. Alla fine, nel 1571 venne fuso, per volere di Emanuele Filiberto di Savoia, con l'antica confraternita sabauda di S. Maurizio, istituita nel XV secolo da Amedeo VIII.
Il nuovo ordine era strutturato su quelli di S. Giovanni e S. Stefano. I cavalieri facevano voti di obbedienza, castità coniugale, ospitalità verso i lebbrosi e i poveri.
Nel corso del Seicento, avendo mancato completamente i suoi obiettivi militari, l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro finì col trasformarsi in Ordine onorifico, a un livello inferiore, ma con le stesse finalità del Collare dell'Annunziata. Col tempo andò poi recuperando in parte la più antica tradizione ospedaliera dell'Ordine di S. Lazzaro, come ente amministratore di case di cura e ospedali. Nel 1729 Vittorio Amedeo II dette all'Ordine la sua sede religiosa in Torino. Con Carlo Alberto nel 1831 l'Ordine Mauriziano fu destinato a premiare le virtù civili e militari, il merito scientifico, letterario e artistico.

Documentazione in ASMI, Atti di governo, Araldica parte moderna (cfr. scheda complesso archivistico Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro)

Bibliografia:
Di Crollalanza Goffredo, Enciclopedia araldico-cavalleresca: prontuario nobiliare, 1976.
Cappelletti Licurgo, Storia degli Ordini Cavallereschi, Livorno, 1904

(Prima redazione di Natalia Stocchi, 2000)