Archivio di Stato di Milano Milano (MI)
via Senato, 10
20121
Milano (MI)
telefono: 027742161
fax: 02774216230
email: as-mi@beniculturali.it
sito web: http://www.archiviodistatomilano.it
tipologia: ente funzionale territoriale
Cenni storico istituzionali
PROFILO STORICO
Negli anni intorno all'unificazione italiana fu scelta come sede dell'AS MI il palazzo del Senato (ex Collegio Elvetico), dove furono inizialmente traslocati gli archivi governativi provenienti dal deposito di San Fedele. Luigi Osio fu il primo "direttore generale degli archivi di Lombardia", dal 1851 al 1860, poi confermato direttore degli archivi governativi di Milano nel 1861.
Il concentramento dei vari Archivi presenti in città nel palazzo del Senato fu progressivamente completato all'epoca della direzione di Cesare Cantù (1873-1895), nominato, con l'istituzione nel 1874 della Soprintendenza agli Archivi lombardi, Soprintendente generale (responsabile anche degli Archivi di Brescia e Mantova).
Nell'agosto del 1943, mentre erano in atto traslochi in Brianza per mettere al riparo i fondi archivistici, i bombardamenti distrussero quasi integralmente il palazzo del Senato e la sede distaccata di Sant'Eustorgio. I danni di guerra furono ingenti: andarono infatti distrutti l'"archivietto" (archivio amministrativo dell'AS MI) e molti fondi che non erano stati portati in salvo.
Tutti i fondi traslocati ritornarono progressivamente nel palazzo del Senato a partire dal 1950.
Con l'istituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali nel 1974 gli Archivi sono passati dalla dipendenza dal Ministero dell'interno, che durava dal 1875, a quella del nuovo ministero culturale (attuale Ministero per i beni e le attività culturali).
Dopo Cantù hanno diretto l'AS MI Ippolito Malaguzzi Valeri (1899-1905), Luigi Fumi (1907-1920), Giovanni Vittani (1920-1938), Guido Manganelli (1938-1956), Alfio Rosario Natale (1956-1974), Mazzoldi (1975-1976), Carlo Paganini (1976-1987) e Gabriella Cagliari Poli (1988 al 1997). L'attuale direttore è Barbara Bertini.
STORIA ARCHIVISTICA
La legge del 1875, ripresa dal Regolamento del 1911, stabilì che gli archivi delle magistrature centrali degli Stati preunitari costituissero, all'interno dei singoli Archivi, la Sezione degli atti di Stato. Gli altri fondi conservati dovevano essere ripartiti in ulteriori tre sezioni, e cioè degli atti giudiziari, degli atti amministrativi, degli atti notarili. Tutti i restanti dovevano costituire sezioni speciali.
Fino al 1963 i vari fondi dell'AS MI furono quindi ricondotti a varie Sezioni, che cambiarono nel corso del tempo [tra esse si ricordano la Storico-diplomatica, l'Amministrativa e finanziaria, la Giudiziaria, la Militare, l'Archivio riservato; nel 1919, dopo la direzione di Luigi Fumi, Sezioni Atti di Stato e atti amministrativi, Atti giudiziari, Archivi dei domini visconteo e sforzesco, Fondo di religione e raccolte; nel 1950 le Sezioni Prima (Atti di Stato cioè Atti di governo peroniani), Seconda (Atti amministrativi), Terza (Atti giudiziari), Quarta (Raccolte speciali), Quinta (Acquisti, doni, depositi)].
In seguito alla perdita di un'ingente quantità di atti, serie ed interi fondi avvenuta durante la seconda guerra mondiale e con il versamento di nuovi archivi di grossa consistenza, tra i quali l'Archivio notarile e l'Archivio catastale, i fondi presenti sono stati riorganizzati; intanto la normativa dal 1963 non ha più previsto la ripartizione tematica degli fondi all'interno degli Archivi di Stato.
La Guida generale agli Archivi di Stato descrive negli anni 80 del XX secolo i fondi dell'AS MI raggruppandoli, dove possibile, secondo il periodo storico di appartenenza (Antichi regimi, Napoleonico, Restaurazione, Post unitario). Il fondo Atti di governo (sec. XV-XIX), non potendo essere inserito in nessuna delle periodizzazioni storiche previste, per le sue caratteristiche peculiari, è considerato a sé stante. A sè stante è presentato anche il Diplomatico, comprendente l'Archivio diplomatico - formato dai fondi con la documentazione più antica - e la Sezione storica - insieme di fondi a carattere miscellaneo e raccolte -. I restanti fondi sono individuati per tipologia o secondo l'ente produttore (Archivi fascisti, Notarili, Catasti, Opere pie e assistenziali, Corporazioni religiose; Archivi di famiglie e di persone, Archivi diversi, Raccolte e miscellanee).
Dal punto di vista dell'ordinamento la storia archivistica dei fondi preunitari dell'AS MI è stata caratterizzata dal cosiddetto sistema peroniano, particolare tipo di organizzazione per materia della documentazione attuato tra sette e ottocento dagli archivisti milanesi, che ha creato il complesso di fondi denominato Atti di governo; a quest'ultimo si aggiungono le aggregazioni documentarie effettuate tra XVIII e XIX secolo che hanno prodotto raccolte e miscellanee.
Per notizie dettagliate sulla storia dei singoli fondi si rimanda alle Schede descrittive pubblicate sul sito Lombardia Storica - Archivi Storici della Lombardia PLAIN, compreso nel portale Lombardia storica (http://www.lombardiastorica.it); si rimanda inoltre al sito dell'Archivio http://archivi.beniculturali.it/ASMI/indice.html
PATRIMONIO
Il patrimonio documentario complessivo conservato nell'AS MI occupa circa 40 Km lineari di scaffali, per un totale di oltre 180.000 unità archivistiche (tra buste, volumi e registri), 150.000 pergamene, fra le quali il più antico documento pergamenaceo conservato negli Archivi di Stato italiani, del 12 maggio 721, noto come "Cartola de accepto mundio", oltre 76000 mappe (per la maggior parte catastali). La documentazione più antica, risalente al Medioevo, proviene dagli archivi degli enti ecclesiastici soppressi in particolar modo da Giuseppe II d'Asburgo e Napoleone tra il XVIII e XIX secolo.
L'attuale disposizione degli strumenti di ricerca nella Sala inventari, che segue grosso modo l'organizzazione della Guida generale, riconduce i fondi documentari che costituiscono tale patrimonio ai seguenti raggruppamenti:
Atti di governo, Catasto, Visconteo Sforzesco e Spagnolo Austriaco, Napoleonico, Restaurazione, Post unitario, Diplomatico e Corporazioni religiose, Sezione storica, Archivi diversi, Notarile, Opere pie.
Tra tutti i fondi presenti si segnala il complesso documentario degli Atti di governo e il fondo Cimeli, dove sono stati collocati documenti particolari o rappresentativi della storia di Milano, tra i quali un frammento di papiro Ravennate (VI sec.), documenti in lingue orientali (dal 1472 al 1873), pergamene miniate, un copialettere di Bernabò Visconti del 1364, documenti di Carlo V (tra cui la famosa Bolla d'oro), un testamento realizzato unicamente da disegni da Luca Riva (sec. XVII), documenti di Napoleone Bonaparte (tra cui il Codice civile autografato), un autografo scritto col sangue da Silvio Pellico (1820). Recentemente la collezione si è arricchita con alcuni rogiti notarili relativi alla Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci.
Per notizie dettagliate sul contenuto dei singoli fondi e relativi soggetti produttori si rimanda alle Schede descrittive pubblicate sul sito Lombardia Storica - Archivi Storici della Lombardia PLAIN, compreso nel portale Lombardia storica (http://www.lombardiastorica.it); si rimanda inoltre al sito dell'Archivio http://archivi.beniculturali.it/ASMI/indice.html
SEDE
L'AS MI è situato nel Palazzo del Senato (ex Collegio Elvetico).
Edificato a partire dal 1608 per ospitare il Collegio Elvetico (ente istituito per volontà di Carlo Borromeo nel 1579, per impartire una rigorosa formazione culturale e dottrinale, d'impronta gesuitica, al clero svizzero impegnato nel contrastare il dilagare del protestantesimo), nel luogo dove era precedentemente situato il monastero di umiliate di Santa Maria di Vigevano, fu terminato tra il 1777 e il 1780, pochi anni prima della soppressione del Collegio e del trasferimento dei chierici nel vicino seminario (1786). Nel corso degli anni i lavori furono diretti e attuati da Cesare Arano, Aurelio Trezzi, Mangone, Pellegrini che progettò la chiesa ispirata a quella di San Fedele, Richini, cui si deve l'originale facciata a esedra, Gerolamo Quadrio, Pollach, infine Piermarini che curò l'adattamento dell'ex Collegio scelto come sede del Consiglio di governo e creò dagli orti i celebri "boschetti" celebrati dal Parini nella sua opera letteraria..
L'edificio, comprendente due cortili quadrati circondati da colonne, ospitò dal 1809 al 1814 il Senato consulente del regno d'Italia napoleonico, da cui deriva il nome di Palazzo del Senato con cui è comunemente conosciuto.
Durante la Restaurazione il palazzo subì nuove risistemazioni per divenire sede di altri uffici governativi. Dal 1870 al 1886 ospitò l'Esposizione permanente di belle arti e in quell'occasione il portico verso San Primo fu chiuso con delle vetrate. Dopo la grande esposizione del 1881 fu collocata nel primo cortile una statua di Napoleone III a cavallo di Barzaghi (rimossa nel 1927). In quegli anni il palazzo del Senato diventò sede esclusiva dell'AS MI.
Dopo le distruzioni causate dai bombardamenti del 1943 il palazzo fu restaurato nella parte monumentale (portici, cortili e facciata) dalla Soprintendenza, in quella adibita a depositi e uffici dal Genio civile.
Attualmente sono in corso lavori di rinnovamento della sede per renderla in grado di accogliere la grande quantità di fondi archivistici destinati alla conservazione permanente ma che non possono trovar posto negli attuali depositi, ormai saturi. Contemporaneamente si sta lavorando per adeguare la sede alle recenti normative sulla sicurezza. Il 30 gennaio 2006 sono state inaugurate, in seguito alla conclusione di un primo lotto di lavori, la nuova centrale tecnologica e 2 depositi sotterranei.
Per notizie dettagliate sui servizi al pubblico (tra i quali la Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica, la Sala mediateca, il servizio fotoriproduzione, ecc...) e per le altre informazioni sull'AS MI si rimanda al sito http://archivi.beniculturali.it/ASMI/indice.html
Fonti
Regio Decreto 26 marzo 1874, n. 1861, relativo al "riordinamento degli Archivi di Stato".
Decreto legge 14 dicembre 1974, n. 657, "Istituzione del Ministero per i beni culturali e per l'ambiente"
Regio Decreto 27 maggio 1875, n. 2552, per "l'ordinamento generale degli Archivi di Stato"
Regio Decreto 2 ottobre 1911, n. 1163, "Regolamento per gli archivi di Stato"
Decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409, "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli archivi di Stato"
Compilatori
prima redazione: Savoja Maurizio, archivista di Stato (2003)
revisione: Santoro Carmela, archivista di Stato (2006/11)
Bilotto Antonella, Archivista
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-conservatori/MIAA00017D/