Archivio dei Luoghi pii elemosinieri di Milano Milano (MI)
via Olmetto, 6
20123
Milano (MI)
sito web: http://www.golgiredaelli.it
tipologia: azienda di servizi alla persona
Cenni storico istituzionali
L'Azienda di Servizi alla Persona "Golgi-Redaelli" di Milano è l'erede di numerose iniziative, sia laiche che religiose, che a partire dal XIV secolo hanno costituito l'ossatura del sistema socio-assistenziale milanese. Durante la sua esistenza l'istituzione ha soccorso i poveri e i nobili decaduti, i ragazzi abbandonati e le puerpere, concentrando di recente la propria attività sull'assistenza agli anziani.
Sin dal medioevo, a Milano si venne gradualmente formando una vasta rete di istituzioni benefiche e assistenziali variamente caratterizzate per ispirazione, criteri operativi e raggio d'azione, ma accomunate a partire dal Quattrocento sotto l'unica dizione di "luoghi pii elemosinieri", che svolgevano una fondamentale funzione di contenimento della povertà, in particolare con la distribuzione di sussidi, generi alimentari e altri beni di prima necessità, e la costituzione di doti per ragazze povere.
Nel 1784 ebbe inizio un lungo processo di trasformazione dell'assetto istituzionale, giuridico e amministrativo di questo settore della vita pubblica. Per dare una risposta confacente ai bisogni assistenziali, per la prima volta assunti tra le responsabilità proprie dello Stato, Giuseppe II introdusse in Lombardia, come negli altri territori della monarchia asburgica, una Pia Casa di Lavoro volontario (a San Vincenzo in Prato) e una Pia Casa degli Incurabili (ad Abbiategrasso), le cui spese di funzionamento andarono a gravare appunto sulle casse degli antichi Luoghi pii elemosinieri di Milano. L'assetto di questi ultimi fu radicalmente trasformato, mediante la concentrazione degli enti minori, una trentina, nei cinque Luoghi pii principali (Quattro Marie, Carità, Misericordia, Divinità e Loreto), e soprattutto mediante la separazione della gestione patrimoniale, lasciata appunto ai Luoghi pii, dalla distribuzione delle elemosine, assunta sotto il diretto controllo statale.
Il processo di accorpamento amministrativo culminò nel 1801 con la concentrazione dei cinque Luoghi pii elemosinieri in un unico Capitolo centrale, mentre in età napoleonica si giunse ad unificare sotto un nuovo organismo amministrativo, denominato Congregazione di carità, tutti i settori assistenziali: gli ospedali, le case per anziani e per minorenni, e appunto l'erogazione delle elemosine. Dal 1808 al 1825, dunque, i Luoghi pii elemosinieri fecero parte della III Sezione della Congregazione di carità, insieme ad alcuni istituti largamente sussidiati proprio dall'asse elemosiniero: la Pia Casa degli Incurabili di Abbiategrasso e le Pie Case d'Industria di Ricovero di San Vincenzo e di San Marco (frutto dell'ampliamento di sedi e di funzioni della Pia Casa di Lavoro sopra citata).
Anche dopo la soppressione della Congregazione di carità napoleonica, i Luoghi pii elemosinieri mantennero la separazione fra l'amministrazione patrimoniale (affidata a un unico Amministratore) e la distribuzione delle elemosine e delle doti (affidata a una Direzione composta da cinque "condirettori".
Dopo l'Unità, in attuazione della legislazione sabauda sulle opere pie, in ogni comune d'Italia venne istituita una Congregazione di carità, che a differenza di quella napoleonica limitava la propria competenza all'erogazione dei soccorsi ai poveri: a Milano la Congregazione di carità postunitaria, introdotta nel 1862, di fatto fu una nuova rappresentanza dei Luoghi pii elemosinieri e delle Pie Case sopra ricordate, ma ebbe il vantaggio di riunire in un unico organo decisionale le funzioni amministrative e quelle direttive, eliminando così un dualismo che aveva provocato una grave situazione di crisi economica. In particolare ciò comportò il controllo diretto della Pia Casa degli Incurabili (oggi Istituto Geriatrico "Camillo Golgi" di Abbiategrasso e delle due Pie Case d'Industria, poi riunite nel 1880: soppresse nel 1902, il loro patrimonio fu devoluto al Ricovero di Mendicità, aperto dal Comune fin dal 1862 nelle medesime sedi che nel 1930 ebbe nuova sede in piazza Giovanni dalle Bande Nere (oggi Istituto Geriatrico "Piero Redaelli". Accanto a questi, tra Otto e Novecento l'ente creò o prese in gestione diversi altri ricoveri (come l'Istituto Derelitti e gli Asili Notturni Sonzogno) e numerose opere pie minori.
Nel 1937 alla Congregazione di carità subentrò l'Ente comunale di assistenza (ECA), poi sciolto nel 1978 (per effetto dell'art. 25 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616): la gestione dell'opera pia Luoghi pii elemosinieri, delle altre opere pie e degli istituti annessi venne allora assunta, ai sensi della legge regionale n. 23/1978, dall'Amministrazione delle Ipab ex ECA di Milano.
L'ultimo mutamento istituzionale è stato determinato dalla legge n. 328 del 2000 e, soprattutto, dalla riforma delle Ipab approvata dalla Regione Lombardia con la legge regionale n. 1/2003, che prevedeva la trasformazione giuridica di questi enti secondo un duplice percorso: la trasformazione in un soggetto giuridico di natura privata (associazione o fondazione in relazione al carattere originario dell'ente), oppure la trasformazione in una nuova categoria di enti pubblici denominati Aziende di Servizi alla Persona (Asp). Tenendo presente la propria missione, la propria tradizione e il legame privilegiato con il Comune di Milano, l'Ente ha scelto di rimanere nel solco di una tradizione secolare, conservando un regime pubblicistico: sotto il profilo prettamente istituzionale questa scelta ha comportato l'obbligo di procedere alla fusione delle opere pie amministrate che hanno quindi perso la propria originaria autonomia. Il nuovo ente, subentrato a titolo universale all'Amministrazione delle Ipab, ha quindi assunto il nome di Azienda di Servizi alla Persona "Golgi-Redaelli", che rimanda direttamente all'attuale attività di assistenza agli anziani attraverso gli Istituti geriatrici "Camillo Golgi" di Abbiategrasso e "Piero Redaelli" nelle due sedi di Milano e Vimodrone.
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-conservatori/MIAA0002D2/