Convento di Sant'Apollinare, clarisse osservanti (1224 - 1782)
Altre denominazioni:
Convento di Santa Maria presso Sant'Apollinare, damianite (1222)
Convento di santa Maria delle povere di Spoleto, damianite (1222)
Convento di santa Maria delle rinchiuse della valle spoletana, damianite (1222)
Convento di Sant'Apollinare, clarisse
Monastero di Sant'Apollinare, clarisse
Sede: Milano porta Romana
Tipologia ente: ente ecclesiastico
Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)
Edificato presso la pusterla di Sant'Eufemia, dove già nel XII secolo era presente una chiesa intitolata a Sant'Apollinare officiata dal clero secolare, alla base della fondazione ci sarebbe la richiesta di Iacoba, compagna di sant'Agnese (sorella di santa Chiara), di un convento di damianite a Milano.
Nel 1223 l'arcivescovo Enrico Settala, su iniziativa del cardinale Ugolino di Ostia, acquistò il terreno dove far edificare il convento per le damianite ed i lavori cominciarono quello stesso anno: il primo atto di compera di un terreno per l'erezione del convento fu rogato nel palazzo vecchio dell'arcivescovo.
Il 2 novembre 1224 furono assegnati alle damianite chiesa, case e terreni, ed il complesso conventuale fu intitolato a Sant'Apollinare, come la chiesa preesitente (Santa Maria presso Sant'Apollinare, anche detto Santa Maria delle povere dell'Ordine di Spoleto o Rinchiuse della valle spoletana (Religione - Registri, b. 46); i due sacerdoti precedentemente presenti nella chiesa furono trasferiti in San Giovanni in Brolo.
Poco dopo tale donazione entrarono nel nuovo cenobio alcune monache provenienti dal monastero di Monticelli presso Firenze.
Tra il 1236 e il 1251 le religiose passarono da 40 a 67 probabilmente perchè arrivarono sedici altre donne da San Vittore all'Olmo, dove era presente un'altra comunità di damianite, soppressa per ridurre il numero di fondazioni femminili in città.
Negli anni seguenti le religiose acquistarono terreni nelle vicinanze ed ottennero dei beni donati dall'ospedale di San Biagio di Monza e di San Giorgio in Caradon di Desio.
Nel corso del tempo il convento ingrandì ulteriormente i propri possedimenti: nella prima metà del XV secolo gli venne unito il convento di Sant'Apollinare di Arcore (Religione - Registri, b. 46, 21 apr 1438) ed aggregati i beni delle umiliate di San Nazaro di Oreno, enti entrambi soppressi.
Tra il 1246 e il 1469 il convento fu sottoposto alla giurisdizione dei minori conventuali di San Nabore e Felice (San Francesco Grande).
Nel 1469 fu chiesto il passaggio all'osservanza: i conventuali di San Francesco si ribellarono, appoggiati da poche monache, a tale eventualità, scontrandosi con i frati di Sant'Angelo.
Lo scontro fu ricomposto nel 1471 con l'intervento del duca Gian Galeazzo a favore degli osservanti (Bullarium n.s., II, p. 810, 24 mar 1470; Culto p.a., b.1889, 17 mag 1471).
L'edificio fu costruito, ampliato e restaurato con finanziamenti della duchessa Bianca Maria Visconti e, nel 1512, di una nobile della famiglia Trivulzio.
Nel 1730 le clarisse passarono, infine, alle dirette dipendenze dell'arcivescovo.
Nel corso del XVIII secolo nella attigua casa di umiliati di Santa Sofia arrivarono le monache della Visitazione, causando dei contrasti con Sant'Apollinare, sedati solo con l'intervento delle autorità ecclesiastiche.
L'ampio fabbricato aveva diversi piani e poteva ospitare fino a 80 religiose (Culto p.a., b.1889, Descrizione dell'edificio s.d.); disponeva di vasti giardini bagnati da acqua corrente proveniente dal naviglio che alimentava un mulino.
Nella chiesa fu sepolto Cicco Simonetta (morto nel 1480).
La chiesa ospitava dipinti di Giampaolo Lomazzo e Camillo Procaccini.
L'ente fu soppresso nel 1782.
I suoi beni passarono al monastero di Santa Sofia che li vendette ad un privato, da cui furono infine acquistati dal demanio.
L'edificio fu trasformato in caserma.
L'archivio conventuale rimase in parte presso Santa Sofia, in parte passò alla famiglia Trivulzio.
Alessandro Teodoro (metà sec. XVIII), divise il patrimonio tra due nipoti, uno dei quali, Gerolamo, tramandò l'eredità alla figlia Cristina Belgioioso, che a sua volta la donò alla figlia Maria Trotti.
Quest'ultima ereditò 725 codici provenienti dal convento e ne donò molti all'Ambrosiana nel 1907, mentre altri andarono dispersi.
Nel 1864, in seguito al matrimonio tra Gian Giacomo Trivulzio e Giulia Belgioioso, il fondo Belgioioso tornò ai Trivulzio.
Padre Sevesi pubblicò nel 1924 - 1926 l'edizione di alcuni documenti riguardanti il convento di Sant'Apollinare, indicando anche la documentazione già edita.
I fondi archivistici di cui si servì si trovano tuttora presso il monastero di Santa Sofia, l'Archivio di Stato di Milano e la Biblioteca Ambrosiana; non vide però i documenti compresi nel Fondo Belgioioso, ora conservato presso la Biblioteca Trivulziana di Milano.
Un'analisi del lavoro del Sevesi è stata fatta da Maria Pia Alberzoni (Insediamenti francescani, pp. 42-45).
Bibliografia
- ALBERZONI, Insediamenti francescani, 70 - 73 = ALBERZONI, MARIA PIA, Insediamenti francescani in Milano (sec. XIII - XIV), in Il Francescanesimo in Lombardia
- Bullarium franciscanum, N.S., II, 810 = Bullarium franciscanum, Nova series, vol. II, Quaracchi, 1939
- CATTANEO, Istituzioni, 628 = CATTANEO, E., Istituzioni ecclesiastiche milanesi, in Storia Di Milano, a cura della Fondazione Treccani degli Alfieri per la Storia di Milano, IX, Milano 1961, pp. 509-722
- POGLIANI, Contributo, 209 - 210 = POGLIANI, M., Contributo per una bibliografia delle fondazioni religiose di Milano, in «Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana», 1985, XIV, pp. 157-281
- SEVESI, Le clarisse, 3 = SEVESI, Le clarisse
- SEVESI, Rievocazione dei monasteri delle Clarisse, 214 - 216 = SEVESI, P.M., O.F.M., Rievocazione dei monasteri delle Clarisse nell'Archidiocesi di Milano, in «Memorie storiche della diocesi di Milano», IV, 1957, pp. 213-226
Fonti
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione - Registri, b. 46, regesto di atto del 2 nov 1224 (= Religione - Registri, b. 46, 2 nov 1224)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione - Registri, b. 46, regesto di atto del 21 apr 1438 (= Religione - Registri, b. 46, 21 apr 1438)
- AS MI, Atti di governo, Culto parte antica, b. 1889, 17 mag 1471 (= Culto p.a., b. 1889, 17 mag 1471)
- AS MI, Atti di governo, Culto parte antica, b. 1889, Descrizione dell'edificio, s.d. (= Culto p.a., b. 1889, Descrizione dell'edificio s.d.)
Compilatori
prima redazione: Santoro Carmela, archivista di Stato (2004)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB00036A/