Convento di Santa Maria di Rosate, clarisse osservanti (1434 - 1782)

Altre denominazioni:
Santa Maria delle rose, clarisse osservanti (secc. XV-XVIII)
Santa Maria in Turre (secc. X-sec. XIII)

Sede: Bergamo

Tipologia ente: ente e associazione della chiesa cattolica

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Il convento di Rosate sorse nel 1421 presso la chiesa di Santa Maria, fondata secondo la tradizione nel 1417 in seguito alla miracolosa apparizione della Vergine con il Bambino a due mercanti: in realtà una cappella esisteva già nel X secolo sul colle di Rosate e denominata Santa Maria in Turre, a cui si sostituì nel XIV secolo la denominazione Santa Maria di Rosate. Il convento di Rosate nacque in seguito alla decisione della nobile Elisabetta Avogadri in Cenati, che si ritirò con il marito a vita eremitica presso la chiesa di Rosate. Secondo la tradizione l'esempio dei coniugi Cenati fu presto seguito da molte donne di nobili natali che, riunitesi in comunità senza professare inizialmente alcuna regola specifica, fecero una scelta di povertà assoluta e di penitenza, vivendo di sole elemosine. Nel 1434 le romite di Rosate, entrate in rapporto coi francescani osservanti, ricevettero la regola di santa Chiara: gli osservanti delle Grazie esercitarono la direzione spirituale delle suore di Rosate fino al passaggio del loro ente ai Riformati, quando le suore passarono alla dipendenza dell'ordinario diocesano. Nel 1575, al momento della visita apostolica di Carlo Borromeo, il convento contava 60 sorelle. In quel periodo l'ente conobbe diversi ampliamenti grazie all'acquisto di case adiacenti alla struttura originaria. Il convento venne soppresso nel 1782.

Bibliografia
- Mosconi, Lombardia francescana, 156 = MOSCONI ANACLETO, Lombardia francescana: appunti per una storia del movimento francescano nella regione lombarda, Milano 1990

Compilatori
prima redazione: Stocchi Natalia, archivista (1998/07/20)
revisione: Vecchio Diana, archivista (2006/11)