Monastero di Santa Maria delle Grazie, gerolamini (1445 - 1669)

Altre denominazioni:
Monastero di Santa Maria delle Grazie, eremiti di San Gerolamo

Sede: Brescia

Tipologia ente: ente e associazione della chiesa cattolica

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Nel 1459 il vescovo di Brescia Bartolomeo Malipier affidò ai Girolamini di Fiesole il santuario di Santa Maria delle Grazie, eretto fuori porta Pile presso un'immagine miracolosa della Madonna. Dopo il 1517, in seguito alla spianata degli edifici alle pendici del Castello voluta dal governo della Serenissima a fini militari e difensivi i Girolamini si trasferirono entro il perimetro urbano, presso la ex casa umiliata di Santa Maria di Palazzolo (nei pressi di San Lorenzo) ceduta loro dal commendatario Uberto Gambara. Nel 1520 i frati ottennero il permesso di costruire nuovi edifici su alcune proprietà della famiglia Caprioli e i lavori progredirono con celerità. Nelle vicinanze della domus sorgeva un piccolo santuario mariano dove i Girolamini trasferirono il "titulus" della chiesa delle Grazie e riedificarono il tempietto, sotto il priorato del matematico e architetto Ludovico Barcella. Il tempietto, grazie al verificarsi di eventi miracolosi davanti all'effigie della Vergine, divenne un importante luogo di culto della città di Brescia e ciò determinò prestigio e ricchezza per i frati.
Alla metà del XVII secolo il monastero di Santa Maria delle Grazie contava circa cinquanta presenze; poco dopo, nel 1669, l'ente venne soppresso da Clemente IX il 7 dicembre 1668 e occupato in seguito dai Gesuiti.

Bibliografia
- I chiostri, 141-142 = I chiostri di Brescia. Storia, arte e architettura nei monasteri della città, a c. di V. Terraroli, C. Zani, A. Corna Pellegrini, Brescia, Grafo, 1989
- SPINELLI, Ordini e congregazioni, 314-232 = SPINELLI, G., Ordini e congregazioni religiose, in Storia religiosa della Lombardia. Diocesi di Brescia, a cura di A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaro, Brescia, La Scuola, 1992, pp. 291-355

Compilatori
prima redazione: Vecchio Diana, archivista (2006/02)