Fondo di religione (1787 - prima metà sec. XIX)

Altre denominazioni:
Fondo di religione (1787 - aprile 1796)
Amministrazione centrale del Fondo di religione e della Pubblica istruzione (maggio - agosto 1796)
Amministrazione centrale dei beni nazionali (1797 - febbraio 1798)
Agenzia centrale dei beni nazionali (marzo 1798 - marzo 1799)
Fondo di religione (aprile 1799 - 1800)
Direzione centrale dei beni nazionali (1801)
Agenzia dipartimentale dei beni nazionali d'Olona (1802)
Economato generale dei beni nazionali (1802 - 1805)
Direzione del demanio (1805 - 1815)
Fondo di religione (1815 - 1860)

Sede: Milano

Condizione giuridica: pubblico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Il Fondo di religione fu istituito nel 1787 per gestire il patrimonio incamerato dallo Stato in seguito alla soppressione massiccia di corporazioni ecclesiastiche avvenuta nella Lombardia austriaca e poi nel Regno d'Italia, sostituendo le precedenti autorità (Vacante Ecclesiastico, Vacante o Asse ex-gesuitico, Regia Giunta delle Pie Fondazioni). Il periodo di riforme che portò alla svolta nei rapporti tra Stato e Chiesa dalla metà del XVII secolo è alla base della creazione dell'istituzione. Nel 1769 cominciarono le soppressioni di piccoli conventi, quelli cioè con un numero di religiosi inferiore a 12, attività che portò, fino al 1772, alla soppressione da parte dello Stato di una quarantina di istituti. Il dispaccio 26 gennaio 1782 decretò la soppressione degli istituti ritenuti socialmente inutili, quelli cioè non adibiti all'educazione, all'assistenza dei malati, alla predicazione, agli studi: 130 istituti maschili e un centinaio femminili di Celestini, Camaldolesi, Canonici Lateranensi, Carmelitani, Francescani, Certosini, Cappuccini, Cistercensi, scomparvero e altri ne furono ancora soppressi in età napoleonica. Ai religiosi degli istituti soppressi fu lasciata la scelta tra il passaggio in altri conventi o la secolarizzazione, alle religiose tra il ritorno in famiglia o il ritiro in convitti, con pensioni (escluse le mendicanti) erogabili dal Fondo di religione (1). Il patrimonio incamerato (di cui gli archivi facevano parte) fu gestito secondo le Istruzioni del Consiglio di governo ai Regi amministratori del Fondo di religione del 31 agosto 1789, che attribuivano al Fondo poteri di amministrazione e vigilanza del patrimonio stesso (2). I precedenti amministratori dei beni vacanti furono obbligati a versare nell'Archivio generale del Fondo di religione tutte le carte che detenevano (3). Il Fondo di religione, dipendente dal Consiglio di governo, era costituito da un' Amministrazione centrale e da Amministrazioni provinciali, fino al 1801 (4). A livello centrale, a Milano, fu istituita la Cassa generale del Fondo di religione; il Tesoriere generale dipendeva direttamente dall'Amministrazione generale della Lombardia e dalla Ragioneria generale ecclesiastica (5). L'Amministrazione generale e per la provincia di Milano comprendeva l'ufficio d'amministrazione vero e proprio, retto da tre amministratori, con ventisette impiegati (notai, scrittori, protocollisti, ragionieri, legali, ingegneri, archivisti, inservienti); la ragioneria ecclesiastica generale, con ventotto impiegati (notai, ragionieri e alunni); la tesoreria, con cinque; l'archivio dei vacanti, con cinque; le scuole da popolo, con trentadue tra direttore e maestri; le case di ricovero in Sant'Orsola e San Michele sul Dosso, in cui i religiosi degli enti ecclesiastici soppressi che rifiutavano di tornare in società erano ospitati, con 11 (6). A livello periferico l'Ufficio era strutturato su base provinciale; le Amministrazioni provinciali, situate a Cremona, Lodi, Pavia e Como, erano dirette da amministratori provinciali, cui facevano capo le cancellerie, aiutati e sostituiti se necessario da uno o più aggiunti; i notai - cancellieri redigevano le relazioni e le comunicazioni e coordinavano il lavoro dei cancellieri veri e propri; gli ingegneri si occupavano delle perizie e dei bilanci (7). L'ente cambiò più volte nome e autorità di riferimento nel corso del tempo, pur restando le sue attribuzioni sostanzialmente le stesse. Durante il governo militare francese (maggio - agosto 1796) il Fondo di religione fu denominato
Amministrazione centrale del Fondo di religione e della Pubblica istruzione, con il decreto del 10 settembre 1796, e, a richiesta degli amministratori del Fondo stesso, tutti gli uffici che lo costituivano furono concentrati in un unico edificio (8). Il 10 settembre 1797 il Fondo passò dalle dipendenze dell'Amministrazione generale di Lombardia a quelle del Ministro delle finanze (9) e il 22 settembre fu esteso a tutto il territorio della Repubblica Cisalpina l'ordine di versare i benefici ecclesiastici vacanti, dichiarati nazionali, al Fondo di religione (10), denominato Amministrazione centrale dei beni nazionali (dicembre 1797), e successivamente, con un incremento dell'attività dovuto alle nuove soppressioni giacobine, Agenzia centrale dei beni nazionali (marzo 1798). Nel breve periodo di occupazione austro-russa (29 aprile 1799 - 2 giugno 1800) e per tutto il 1800, il Fondo riacquistò la denominazione Fondo di religione, che nel 1801 diventò Direzione centrale dei beni nazionali (11), sempre dipendente per disposizione della legge 22 pratile anno IX (11 giugno 1801), dal Ministero delle finanze. Dal 1802 l'ente diventò Agenzia dipartimentale dei beni nazionali d'Olona; con decreto 17 marzo 1802 il vicepresidente Melzi istituì l'Economato generale dei beni nazionali, divenuto con decreto reale 28 giugno 1805 Direzioni del demanio alle dipendenze del Ministero delle finanze; durante la Restaurazione, infine, l'amministrazione riassunse la denominazione di Fondo di religione e rimase sotto la direzione del demanio del regno (12). Il nome generico Fondo di religione indicò quindi tutti gli uffici che lo formavano, ma la denominazione dell'ufficio incaricato dell'amministrazione delle rendite provenienti dalle soppressioni e della sorveglianza della corretta gestione di beni e benefici - Amministrazione del fondo di religione (dalla carica di amministratore del Fondo di religione originariamente creata) -, fu spesso utilizzata per identificare l'intero ente. Le competenze del Fondo di religione furono in parte ereditate dagli Economi generali dipendenti dal ministro di Grazia e giustizia ed affari ecclesiastici e dai Subeconomati per i benefici vacanti a livello periferico, istituiti per l'amministrazione dei benefici vacanti dalla legge 26 settembre 1860 n. 4314.

MODALITA' SEGUITE PER LA COMPILAZIONE DELLE SCHEDE SOGGETTO PRODUTTORE.
Le schede soggetto produttore riferite agli enti ecclesiastici cui sono attribuiti i complessi archivistici conservati prevalentemente nei fondi Archivio generale del Fondo di religione, Archivio generale del Fondo di religione - Registri e Pergamene per fondi sono state redatte secondo le modalità descritte nel seguito.
Per enti che nel corso della loro storia hanno cambiato regola ma non ordine è stata creata una sola scheda secondo l'ultima regola seguita, specificando nelle "altre denominazioni" eventuali altre regole.
Per enti che prima di seguire una regola ufficiale erano di umiliati e/o seguivano la regola agostiniana, sono state create due schede diverse relative alle due fasi di vita dell'ente.
Per enti che nel corso della loro storia hanno cambiato ordine, sono state create tante schede soggetto produttore quanti sono stati gli ordini seguiti.
Per enti nati da più aggregazioni, sono state create tante schede soggetto produttore quanti sono stati gli enti se presenti i complessi archivistici corrispondenti; in caso contrario gli enti sono stati solamente citati nella descrizione.
Per persone fisiche che risultano essere stati fondatori di più enti, è stata creata una scheda soggetto produttore "persona" collegata a tutti gli enti fondati.
Per gli enti fondati dalla stessa persona questi sono stati collegati tra loro solo se hanno avuto rapporti evidenti, altrimenti solo al fondatore.
Per soggetti produttori diversi (parrocchie, capitoli, confraternite) facenti capo allo stesso edificio, sono state create tante schede soggetto produttore quanti sono stati gli enti produttori e collegati tali soggetti tra loro.
Le denominazioni dei soggetti produttori possono non corrispondere esattamente alle denominazioni dei rispettivi complessi archivistici.
Le denominazioni sono formate da: tipologia + titolazione, ordine religioso (solo per conventi, monasteri, case religiose).
Le denominazioni di confraternite sono formate da tipologia + titolazione + il nome della chiesa in cui si trovavano. Le denominazioni relative alle confraternite sono state ricavate dai documenti ufficiali (frontespizi degli statuti, frontespizi e intestazioni dei repertori d'archivio, regesti o copie di atti relativi alla fondazione o comunque a momenti importanti nella storia dell'ente). Tali enti sono stati generalmente definiti "scuola", salvo casi particolari di sodalizi con nomi assodati (Congregazione della Dottrina Cristiana, Confraternita della Carità Cristiana in San Simpliciano, Congregazione del Santissimo Entierro e quella del Transito di Maria Vergine in San Fedele ecc.).
Sono state individuate le seguenti tipologie di enti produttori, secondo il significato specificato:
- abbazia (comunità di cavalieri di Malta);
- capitolo (collegio dei canonici addetto a una cattedrale o a una collegiata);
- casa (comunità religiosa di chierici e canonici regolari, umiliati, orsoline, gesuiti);
- collegio (comunità dedita ad attività educative vere e proprie, istituto d'educazione);
- commenda (concessione dell'uso di un beneficio ecclesiastico vacante a un sacerdote o a un laico che non ne diveniva titolare, conservandolo a vita o beneficio concesso a un cavaliere di un ordine cavalleresco militare);
- confraternita - congregazione - scuola (associazione di laici riconosciuta dall'autorità religiosa, con finalità filantropiche e di culto);
- convento (religiosi di ordini mendicanti viventi in comunità);
- monastero (comunità di monaci o monache, in particolare benedettini e di derivazione benedettina);
- ricovero (istituzione con origine a carattere laico, detta anche "deposito", per accogliere ex prostitute e donne sole).
Eventuali titolazioni diverse dalla principale sono state indicate nelle "altre denominazioni".
L'ordine religioso è stato indicato in base all'elenco seguente: basiliani; benedettini/e, benedettini/e osservanti, benedettini vallombrosani, benedettini celestini, benedettini olivetani; canonici regolari della congregazione di San Salvatore (scopettini); canonici regolari di Sant'Antonio (antoniani); canonici/hesse regolari di Sant'Agostino (lateranensi); cavalieri di Malta; chierici apostolici di San Gerolamo (gesuati); chierici regolari di San Paolo (barnabiti); chierici regolari di Somasca (somaschi); chierici regolari ministri degli infermi (crociferi); chierici regolari teatini; cisterciensi, cisterciensi riformati; oblati di Sant'Ambrogio; agostiniani/e, agostiniani/e osservanti, agostiniani/e scalzi/e; angeliche di San Paolo; agostiniani dei Santi Barnaba e Ambrogio; frati della Santa Trinità; eremiti di San Gerolamo (gerolamini); frati minori (francescani) conventuali, frati minori osservanti, terziari/e francescani/e, frati minori osservanti riformati, frati minori cappuccini, frati minori amadeiti, francescane damianite, clarisse, clarisse osservanti, clarisse cappuccine; frati predicatori (domenicani), frati predicatori osservanti, domenicane, domenicane osservanti, terziari/e domenicani/e; gesuiti; minimi di San Francesco di Paola; monaci di San Brunone (certosini); carmelitani/e, carmelitani/e scalzi/e; ordine di Santo Spirito; vergini di Sant'Orsola (orsoline); servi di Maria (serviti); umiliati/e. Eventuali altre definizioni dell'ordine sono state indicate nelle "altre denominazioni".
I Ricoveri di convertite, non essendo veri e propri conventi con un vero ordine, sono stati definiti "Ricovero di + nome, convertite". Nel caso di enti con più sedi successive nel corso del tempo, tali sedi sono state separate con una virgola.
Nel caso di enti con più sedi nel corso del tempo, tali sedi sono state separate con una virgola.
Sono state riportate le date di effettiva operatività degli enti (secondo le attestazioni documentarie); eventuali date ufficiali o di altro tipo sono state segnalate nelle "note alla datazione".
Sono state create le seguenti schede "profilo istituzionale": Clarisse urbaniste; Confraternite; Congregazione degli amadeiti; Ricovero per convertite; Francescane damianite; Umiliati. Tali schede sono state collegate a tutti gli enti relativi a quel profilo.
Nel caso in cui un ente sia stato fondato utilizzando come sede l'edificio di un altro ente, ma non abbia avuto altri legami con quest'ultimo, se ne è data notizia nella descrizione ma non sono stati creati collegamenti tra i due enti.
Nel caso di enti dipendenti spiritualmente o economicamente da altri enti o che abbiano avuto rapporti tra loro, sono stati creati gli opportuni collegamenti. Nel caso delle confraternite, esse sono state collegate alle schede soggetto produttore relative alle chiese in cui erano situate, se esistenti.
Le liste sono formate da: località, denominazione (estremi cronologici).

NOTE:
(1) ANTONIELLI, Il rivolgimento istituzionale, p. 57; SELLA - CAPRA, Il ducato di Milano, pp. 380 - 388, 393 - 401, 496 - 498.
(2) Culto p.a., b. 2028, Istruzioni s.d.
(3) Amministrazione F.R., b. 19, Nota 4 giu 1789.
(4) FUMI, L'Archivio di Stato in Milano, p. 54.
(5) NATALE, L'Archivio generale del Fondo di religione, p. 172.
(6) Amministrazione F.R., b. 16, Distinta s.d.
(7) Culto p.a, b. 2028, Dei doveri s.d.
(8) FUMI, L'Archivio di Stato in Milano, p. 29; NATALE, L'Archivio generale del Fondo di religione, p. 179
(9) FUMI, L'Archivio di Stato in Milano, p. 29
(10) Raccolta degli ordini, III, p. 152.
(11) FUMI, L'Archivio di Stato in Milano, p. 29
(12) FUMI, L'Archivio di Stato in Milano, p. 29; Amministrazione F.R., b. 22, Nota 1820).

Bibliografia
- ANTONIELLI, Il rivolgimento, 57 = ANTONIELLI, L. Il rivolgimento istituzionale: dal 1750 all'Unità, in Storia della Lombardia, a cura di ANTONIELLI, L. - CHITTOLINI, G., Bari, Laterza, vol. II, p. 57
- FUMI, L'Archivio di Stato in Milano = FUMI Luigi, "L'Archivio di Stato in Milano al 31 dicembre 1908. Notizie e proposte", in NATALE Alfio Rosario (a cura di), "Archivi e archivisti milanesi", vol. I, Milano 1975, pp. 3 - 66 (già in "Archivio Storico Lombardo", a. XXXIV [1908], pp. 198 - 242)
- GG II, 959 - 961 = MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI - UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI, Guida Generale degli Archivi di Stato italiani, dir. P. D'ANGIOLINI, C. PAVONE, vol. II, Roma 1983
- NATALE, L'archivio generale del Fondo di religione = NATALE, A.R., L'Archivio generale del Fondo di religione dello Stato di Milano, Milano 1969 ristampato in ID., Lezioni di archivistica, Milano 1974, parte II, pp. 157-239.
- Raccolta degli ordini, III, 152 = Raccolta degli ordini, avvisi e proclami pubblicati in Milano nell'anno V Repubblicano francese, III, Milano, 1797.
- SELLA - CAPRA, Il ducato di Milano, 380 - 388, 393 - 401, 496 - 498 = SELLA D. - CAPRA C., Il ducato di Milano dal 1535 al 1796 in Storia d'Italia, Torino, UTET, IX, 1984

Fonti
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 15, Istruzioni agli amministratori provinciali del Fondo della religione, a stampa, allegato a fascicolo del 1799 (= Amministrazione F.R., b. 15, Istruzioni agli amministratori provinciali)
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 19, Nota della regia amministrazione del Fondo di religione che riprende il decreto del 16 aprile 1787 n. 1997, a stampa, 4 giu 1789 (= Amministrazione F.R., b. 19, Nota 4 giu 1789)
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 22, Nota della Direzione generale degli Archivi governativi, 1820 (= Amministrazione F.R., b. 22, Nota 1820)
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 15, Regolamento per le regie congregazioni delegate sugli oggetti del Fondo di religione, a stampa, allegato a fascicolo del 1799 (= Amministrazione F.R., b. 15, Regolamento per le Regie congregazioni)
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 15, "Regolamento per li cassieri provinciali del Fondo della religione", a stampa, allegato a fascicolo del 1799 (= Amministrazione F.R., b. 15, Regolamento per li cassieri)
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 15, "Regolamento per la Ragionateria ecclesiastica presso la Regia direzione generale della contabilità", a stampa, allegato a fascicolo del 1799 (= Amministrazione F.R., b. 15, Regolamento per la Ragionateria)
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 15, "Regolamento per li ragionati delle Amministrazioni provinciali del Fondo della religione", a stampa, allegato a fascicolo del 1799 (= Amministrazione F.R., b. 15, Regolamento per li ragionati)
- AS MI, Atti di governo, Culto parte antica, b. 2028, "Istruzioni alli regi amministratori del Fondo di religione sopra li principali oggetti della loro incumbenza", 1789 (= Culto p.a., b. 2028, Istruzioni 1789)
- AS MI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 16, "Distinta degli onorarj ed assegni a carico del Fondo di religione per l'anno 1787" (= Amministrazione F.R., b. 16, Distinta 1787)
- AS MI, Atti di governo, Culto parte antica, b. 2028, "Dei doveri in particolare di cadun individuo della Regia amministrazione provinciale", [sec. XVIII] (= Culto p.a., b. 2028, Dei doveri [sec. XVIII])

Compilatori
prima redazione: Santoro Carmela, archivista di Stato (2004/5)